venerdì 18 maggio 2018

Salvini ministro: Sigillare i Confini ed espellere i Clandestini. Facile a dirsi, difficile a farsi.

Nel documento del CONTRATTO PER IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO tra Lega e M5S, si legge al capitolo 12: 
IMMIGRAZIONE: RIMPATRI E STOP AL BUSINESS  "Inoltre riteniamo che si debbano implementare gli accordi bilaterali, sia da parte dell’Italia sia da parte dell’Unione europea, con i Paesi terzi, sia di transito che di origine, in modo da rendere chiare e rapide le procedure di rimpatrio".

Salvini, visto che vuole essere lui a occuparsi in prima persona del problema Immigrazione, come ministro, pensa di essere piú forte e capace di Netanyahu, che si e dovuto arrendere al problema dei rimpatri e ha dovuto ammettere che il piano per ricollocare i richiedenti asilo è crollato definitivamente. Netanyahu aveva già cercato di aggirare un primo scoglio con la Corte Suprema. Poiché era certo che i giudici non avrebbero permesso al governo di deportare sudanesi e eritrei nei loro Paesi di origine, erano stati avviati contatti confidenziali con vari Stati africani perché come “Paesi terzi” accogliessero gli espulsi da Israele. Alla fine erano stati raggiunti accordi segreti con Uganda e Ruanda. Per i rifugiati la dura scelta fra andarsene volontariamente con 3.500 dollari in tasca o una detenzione indefinita. Uganda e Ruanda, che oggi però negano, avrebbero ricevuto da Israele 5.000 dollari – in beni o armi – per ogni profugo accettato. Erano già stati avviati i contatti per noleggiare dozzine di aerei per questi voli.

E in un articolo, di parte visto che é stato scritto dall´Espresso, settimanale non vicino alla Lega né al M5S, si dice che ci vorrebbero 27 anni per il rimpatrio .

Salvini invecchierebbe con una barba bianca lunghissima, ma non sarebbe piú a fare il ministro: chi lo voterebbe piú dopo 5 anni  con pochissimi Immigrati espulsi e rimpatriati.



( articolo pubblicato giovedì 26 aprile 2018)
Sigillare i Confini ed espellere i Clandestini, facile da dirsi ma difficile da farsi.
L’immigrazione "è una questione urgentissima", aveva detto il leader Berlusconi, perché dopo gli anni di governo “della sinistra” ci sono 600mila migranti che “non hanno diritto di restare”, che rappresentano “un bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati”.
Salvini, per non essere da meno, Difendere i Confini ed Espellere  i Clandestini.
Molto facile da dirsi, ma molto difficile da realizzare. Anche se a loro non importa molto risolvere i problemi, a loro interessa seminare esclusivamente paura.
Di quanto sia difficile passare dagli slogans politici alla pratica, si vuole portare lésperienza di Israele, un paese "in guerra" militarizzato abbastanza per proteggere i propri confini e a usare la forza (e non solo quella politca) per realizzare un obiettivo.

I profughi che si trovano in Israele sono circa 42 mila (la maggior parte entrata dal confine con l´Egitto).
Israele aveva lanciato un primo programma di espulsione per decine di migliaia di migranti irregolari: quelli che accettevano la proposta ottenevano un biglietto aereo e l'equivalente di quasi tremila euro.
L'annuncio del progetto del governo israeliano fu presentato come un programma per indurre quasi 40.000 migranti irregolari a scegliere, tra deportazione e carcere.

Ma il piano aggressivo di espulsione da parte del governo israeliano non riuscí per vari motivi. Ad incominciare dai pochi paesi Africani favorevoli a riaccogliere gli Emigrati, poi per la crescente mobilitazione della Societá progressista Ebraica e non da ultimo il rifiuto dei piloti della compagnia El Al (la principale compagnia aerea e la compagnia di bandiera di Israele) di trasportare in Africa i rifugiati eritrei e sudanesi.

Allora Israele, ha tentato un accordo con l´ONU. Con tale accordo, Israele avrebbe inviato fino a 16.500 Immigrati, richiedenti asilo da ricollocare in cinque anni in Paesi occidentali quali il «Canada, la Germania e l'Italia.

Ma anche questo piano é fallito (non per l´opposizione dell´Italia, che non ne sapeva nula, ma per la pressioni politiche di quella parte della destra di Israele, che riteneva l´accordo molto favorevole agli Immigrati).

Infine ieri 24 aprile, Israele ha ammesso in tribunale martedì che il suo piano per trasferire i richiedenti asilo africani è fallito e che attualmente non esiste la possibilità di deportarli forzatamente.Israele ha dovuto ammettere che il piano per ricollocare i richiedenti asilo è crollato definitivamente.










Nessun commento:

Posta un commento

BASSETTI: e questo sarebbe un buon ministro?

  Ma come? Da aprile 2020? Ma non c'era il protocollo della Tachipirina e Vigile Attesa del ministero della Salute? Ma non eri tu che ca...