lunedì 31 dicembre 2012


il sotto sopra

Usa, maximulte a 26 “major” dei farmaci: “Medicinali ingannevoli e dannosi”

Negli ultimi tre anni 26 aziende di medicinali sono state sanzionate per un totale di 11 miliardi di dollari. L'ultimo caso è della Glaxo, condannato a pagare 3 miliardi di dollari per la più grossa frode sanitaria americana: tra l'altro un "anti diabete" può causare ictus e infarto
di Marco Quarantelli | 21 settembre 2012    “ilfattoquotidiano”
La lista è lunga Glaxo Smith - line, Abbott, PfizKline, Abbott, Pfizer, AstraZeneca,Nova…ecc
Le accuse sono pesantissime, rientrano nella sfera dei “comportamenti criminali”: promozione di farmaci per curare malattie per le quali non sono stati autorizzati, tangenti, pubblicità ingannevole. In altri casi le aziende non hanno reso pubbliche informazioni sulla sicurezza o sugli effetti collaterali di alcuni medicinali o ne vendevano altri senza fornire la prova scientifica della loro efficacia. Per questo soltanto negli ultimi tre anni negli Stati Uniti le 26 case farmaceutiche più importanti del pianeta sono state multate per complessivi 11 miliardi di dollari. Lo dice una ricerca pubblicata dal New England Journal of Medicine.
I dati arrivano dal Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti e dalla Security Exchange Commission, l’ente federale che vigila su Wall Street. L’ultimo caso è stato quello della Glaxo: il 2 luglio il gigante farmaceutico inglese è stato condannato al pagamento di una sanzione da 3 miliardi di dollari (uno per le accuse penali, 2 per quelle civili) nel più grosso caso di frode sanitaria della storia degli Usa. Dopo una lunga trattativa, la società si è dichiarata colpevole di frode per aver autorizzato l’utilizzo sbagliato di due antidepressivi (il Paxil e il Wellbutrin) e per non avere comunicato alla Food and Drug Administration (l’autorità di controllo del settore alimentare e farmaceutico) che il farmaco anti-diabete Avandia può causare ictus e infarto.
Glaxo era recidiva e soprattutto non era da sola. Quando è arrivata la condanna, anche le altre 25 più importanti compagnie (tra cu 8 delle 10 più grandi) erano già state condannate per frodi varie e avevano sottoscritto un Corporate Integrity Agreement, una sorta di libertà condizionata da rispettare per 5 anni, pena l’esclusione dai programmi sanitari federali. Nel 2010 la Pfizer era stata condannata a pagare 2,30 miliardi per tangenti e per aver promosso una lunga serie di farmaci, tra cui il Viagra, “con l’intento – si legge sui rapporti del Dipartimento di giustizia – di frodare o indurre in errore”. A pagare 950 milioni era stata invece condannata la Merck nel 2011 per “comunicazioni false e fuorvianti sulla sicurezza” del Vioxx, antidolorifico che la stessa azienda il 30 settembre 2004 aveva ritirato in 80 paesi tra cui l’Italia dopo aver riscontrato un “aumento del rischio relativo di eventi cardiovascolari non fatali, come infarti e ictus”.
Ma le sanzioni sembrano non avere alcun effetto. In un comunicato emesso subito dopo la condanna, Glaxo aveva fatto sapere che gli oneri “saranno coperti tramite accantonamenti già disponibili, così l’effetto sui conti di questo trimestre dovrebbe essere nullo”. “Le sanzioni corrispondono ad una minima parte dei ricavi di queste industrie – ha spiegato all’IndipendentKevin Outterson, professore di medicina legale e bioetica alla Boston University – e per questo rientrano nei costi d’impresa”. La multa di 3 miliardi inflitta alla Glaxo rappresenta, infatti, solo il 10,8% del suo fatturato annuale, mentre gli 1,5 miliardi che gli Abbott Laboratories dovranno pagare per aver promosso un farmaco, il Depakote, senza avere prove evidenti che fosse efficace, corrispondono ad appena il 12% del loro bilancio.
Nemmeno gli accordi sottoscritti attraverso i Corporate Integrity Agreement hanno alcun effetto pratico. Le compagnie non fanno altro che promettere di “migliorare la loro cultura aziendale” abbassando gli incentivi per i venditori o impegnandosi a fornire maggiori informazioni ai medici e alle autorità. “Così il sistema non cambia – continua Outterson – e il governo non recupera che una minima parte dei soldi guadagnati da queste aziende in maniera fraudolenta”. Una soluzione, spiegano i legali delle vittime, potrebbe essere quella di multare i dirigenti. “Come è possibile che una compagnia compia crimini per miliardi di dollari – domanda Robert M. Thomas Jr, avvocato di Boston specializzato in cause di questo tipo – e non venga ravvisata alcuna responsabilità individuale?”.
Il risultato è che la fiducia dei medici verso il settore ne esce irrimediabilmente minata. Secondo una ricerca del Bringham and Women’s Hospital di Boston, sono sempre di più i medici che non si fidano degli studi clinici finanziati dai giganti farmaceutici, anche quando vengono condotti secondo i parametri di legge. “Tutto questo – spiega Aaron Kesselheim, autore dello studio – potrebbe avere gravi conseguenze, perché la mancanza di fiducia finisce per ostacolare la traduzione degli studi nella medicina pratica”.
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Ospedale San Carlo: sempre sulla cresta dell'onda per la cattiva gestione 








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Dipendenti Lombardia Informatica, in gita all’estero a spese dei contribuenti

All’estero per quattro giorni a spese dei contribuenti. Questa la fortunata possibilità che viene offerta ai dipendenti di Lombardia Informatica, la società controllata da Regione Lombardia che si occupa di gestire gli aspetti più tecnologici dell’attività dell’ente. È la società, tanto per fare un esempio, che da sempre si occupa del progetto Carta regionale dei Servizi, per il quale sono stati investiti decine e decine di milioni di euro.
I dipendenti di Lombardia Informatica sono circa 600 e ogni anno, a rotazione e a colpi di trenta alla volta, godono della possibilità di trascorrere un week end lungo in una capitale europea. Viaggi di lavoro, precisano adesso quelli di LI, in prima fila il numero uno, quel Giovanni Catanzaro che viene indicato come fedelissimo di Ignazio La Russa e che siede su quella poltrona dal 1999.
I viaggi, tre all’anno, con un costo complessivo che si aggira attorno ai 90mila euro, verrebbero organizzati per favorire la conoscenza tra i partecipanti e approfondire alcuni aspetti di lavoro.
Per la precisione: due giorni di incontri di lavoro e due giorni di libertà, in luoghi che vanno da Madrid, a Malta, a Lisbona. Il tutto, va sottolineato a spese della società, e dunque di Regione Lombardia, e dunque con soldi prelevati dalle tasche dei contribuenti.
Le critiche che sono piovute su questa iniziativa, in un momento di crisi, in cui tutti cercano di tagliare le spese inutili, sembrano non avere scosso più di tanto Catanzaro, che viene dato come uno dei fedelissimi dei viaggi. In ogni sessione, infatti vengono coinvolti 33 impegati, scelti come detto a rotazione – anche se qualcuno ha suggerito di verificare le modalità con cui vengono scelti i partecipanti alle gite – più due top manager sempre presenti. «Andare in un contesto fuori dall’Italia gratifica i dipendenti ed è anche meno caro che stare in Italia», sottolinea Catanzaro. E qualcun altro già invita giornalisti e forze dell’ordine a verificare il rapporto esistente tra Lombardia Informatica e l’agenzia che organizza i viaggi di lavoro.
                                 GASPARRI
Il senatore Maurizio Gasparri, avendo preso alcune multe per essersi dimenticato di rinnovare il pass per la zona a traffico limitato di Roma, prende carta e penna del Senato e scrive ai vigili:
“l’autovettura oggetto della contravvenzione era temporaneamente sprovvista dell’autorizzazione al transito, che non mi è stato possibile rinnovare tempestivamente a causa di continui e ripetuti impegni in diverse parti d’Italia correlati al mio mandato istituzionale”.
E PENSARE CHE LA MACCHINA E’ INTESTATA ALLA MOGLIE

GIOCATORI DEL BOLOGNA
Il giudice per le indagini preliminari Alberto Ziroldi ha archiviato la posizione dei dodici giocatori del Bologna Fc e delle quattro mogli degli sportivi, tutti iscritti nel registro degli indagati dal procuratore aggiunto Valter Giovannini in relazione alla vicenda pass per disabili. Dopo un anno di indagini della polizia municipale e della procura di Bologna l’inchiesta che aveva scosso i calciatori rossoblu si è quindi conclusa.
Nella richiesta di archiviazione il procuratore aggiunto Giovannini fa una premessa, definita “necessaria per inquadrare i fatti sotto il profilo psicologico”: “nel nostro paese i “moderni gladiatori” e cioè i calciatori, vivono in una sorta di bolla immateriale che, salvo rare eccezioni, li mantiene avulsi dal quotidiano, al limite dell’incapacità di badare agli affare correnti di natura burocratica, che affaticano invece ogni persone che non pratica, ad alti livelli, l’arte pedatoria”..
DIAZ: LA CASSAZIONE CONFERMA LE CONDANNE
Confermate in via definitiva le condanne per falso aggravato inflitte agli alti funzionari di polizia coinvolti nelle violenze alla scuola Diaz di Genova, il 21 luglio 2001. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione. Nel dettaglio, la Cassazione ha confermato l'impianto accusatorio della Corte d'Appello di Genova del 18 maggio 2010. Convalidata la condanna a 4 anni per Francesco Gratteri, attuale capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia; convalidati anche i 4 anni per Giovanni Luperi, vicedirettore Ucigos ai tempi del G8, oggi capo del reparto analisi dell'Aisi. Tre anni e 8 mesi a Gilberto Caldarozzi, attuale capo servizio centrale operativo. Convalidata anche la condanna a 5 anni per Vincenzo Canterini, ex dirigente del reparto mobile di Roma. La conferma delle condanne comporterà la sospensione dal servizio per i funzionari dal momento che nei loro confronti è stata applicata la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.n Prescritti, invece, i reati di lesioni gravi contestati a nove agenti appartenenti al settimo nucleo speciale della Mobile all'epoca dei fatti. Si tratta degli agenti di polizia Tucci, Cenni, Basili, Ledoti, Compagnone, Stranieri, Lucaroni e Zaccaria. A quanto si è appreso nei loro confronti, data la dichiarazione di prescrizione, non dovrebbe scattare la pena accessoria della condanna all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
MA NON DOVEVANO ESSERE LORO PER PRIMA A RISPETTARE LA LEGGE???



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venerdì 8 giugno 2012

LETTERA AL SINDACO PISAPIA


Caro Sindaco Pisapia, sono stato un suo sostenitore ed elettore, ma oggi nel leggere gli articoli dei giornali, che dicono che per i consiglieri e gli assessori di Palazzo Marino, resterà il privilegio dei biglietti gratis a San Siro, (sia per le partite che per i concerti), sono rimasto inorridito.

Si scrive che il privilegio ai politici, non verrà scalfito, ma solo regolamentato in base a 3 criteri: trasparenza, rotazione e biglietti nominali.
Ecco Sign. Sindaco, nella prospettata regolamentazione manca il principio cardine per il quale ero suo sostenitore e elettore: l' EQUITA'.
Per noi comuni cittadini, si richiede per il pagamento delle varie tasse (mense scolastiche, iscrizioni università etc etc) di presentare il reddito familiare, mentre ai politici NO.
Cambi la regolamentazione e metta anche il criterio dell'EQUITA' in modo che chi ha meno possa ricevere qualche briciola dalla tavola comunale super imbandita: vedere per una volta una partita ….e poi continuare a lottare per sopravvivere senza lavoro e “senza futuro”.
Questo mi aspetto da Lei, altrimenti devo pensare che “predicare bene ma razzolare male” è un cancro inestirpabile di questa nostra Società.
Cordiali saluti.

un suo elettore

martedì 8 maggio 2012

Palermo: ecco Zorro il cavallo che prende il vitalizio da 2300 euro al mese


Da  Il Fatto Quotidiano > Cronaca > Palermo: di Claudia Campese | 7 maggio 2012

Palermo: ecco Zorro il cavallo che prende il vitalizio da 2300 euro al mese

Donato dal presidente della Sicilia al centro per medullolesi non è stato mai utilizzato per la terapia dei malati perché manca il personale medico. In compenso in quattro si occupano di lui. "Se non serve più me lo riprendo" dice Lombardo. E dalla clinica: "Con quei soldi si sarebbero potute fare cose molto più importanti".  
Poteva essere il novello Furia: ribattezzato Zorro, il cavallo del Sud, con il pelo più marrone che c’è grazie alle cure da 2.300 euro al mese, pagate – neanche a dirlo – dai contribuenti siciliani. E invece nessuno sa cosa farsene. Nemmeno il suo padrone, il presidente della Regione SiciliaRaffaele Lombardo, che lo scorso dicembre lo ha donato al centro per medullolesi Villa delle Ginestre a Palermo. Un gesto nobile per avviare un percorso di riabilitazione con l’ippoterapia. Il fatto è che l’esoso equino è fermo in stalla. “Sono affari loro se lo fanno allo spiedo o lo alloggiano in una suite a cinque stelle – sbotta il governatore siciliano – Se non gli serve più me lo riprendo, anche perché nelle foto l’ho visto un po’ annoiato”. Già perché Zorro ancora non ha mai aiutato a guarire chi ha subito una lesione al midollo: “Manca il personale per iniziare la terapia” la motivazione delle istituzioni. Un medico specialista che, promettono, prenderà servizio dal 14 maggio. “Personale? Un medico? Ma se basta una banchina che porti il paziente dalla sedia a rotelle all’altezza della pancia del cavallo – si spazientisce Salvatore Balisteri, presidente dell’associazione siciliana medullolesi spinali che gestisce il centro – E’ una presa in giro e la verità è che sono degli incapaci”.
Eppure di personale per Zorro ce n’è: sono quattro i dipendenti dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia stipendiati per dare da mangiare, strigliare e badare al cavallo presidenziale. Quattro ore al giorno. “Ma nei fine settimana e nei festivi non si vede nessuno. Così il cavallo resta digiuno” racconta Balistreri. A occuparsene nei giorni in cui Zorro resta da solo è unpaziente del centro. “Innanzitutto quello di Lombardo non è un regalo spontaneo – sottolinea il presidente dell’associazione – Lo avevo richiesto io per far partire l’ippoterapia e avevo anche proposto una persona che potesse occuparsene con una spesa molto minore”. E invece dall’Azienda sanitaria provinciale è arrivata la decisione di affidare il quadrupede alle cure dell’Istituto zootecnico. A 28mila euro l’anno: “Nessuno spreco – dice Salvatore Cirignotta, direttore generale dell’Asp palermitana – Si tratta di costi in linea con i prezzi di mercato”.
Per Balistreri, tutta la questione è “solo una sceneggiata“. Al centro, spiega, hanno problemi molto più seri del cavallo di Lombardo. Che a sua volta scarica la colpa sull’azienda ospedaliera.”Ma l’Asp a chi appartiene? – fa notare Balistreri – Il presidente poteva anche pensarci prima”. E invece di mesi ne sono passati cinque, senza che Zorro fosse utile a nessuno. “In questi anni, comunque, non è arrivato nemmeno tutto il resto – lamenta – Quarantuno anni fa, noi ricoverati al centro traumatologico ospedaliero di Palermo sognavamo un centro di diagnosi, cura e riabilitazione all’avanguardia, come esiste in altre parti del mondo”. Villa delle Ginestre, appunto, che però è solo metà del sogno. “Mancano ancora troppe cose. Domani due nostri pazienti si sottoporranno a due operazioni delicate e manca parte del personale sia durante l’operazione che dopo”. La solitudine di Zorro è solo l’ultimo dei pensieri di Balistreri. Ma il suo vitalizio da migliaia di euro no: “Con quei soldi – ammette – Si sarebbero potute fare cose molto più importanti”.
In ogni caso, all’inizio dell’attività di ippoterapia il prossimo 14 maggio Balistreri crede poco. E comunque si dice ormai deluso dalle scarsa capacità di progettare e guardare al futuro dimostrata dalle istituzioni. Nemmeno le promesse lo interessano più: “Ci hanno detto che devono portare anche un asinello – conclude – Ma non bastano loro?”.


giovedì 3 maggio 2012

ENTI INUTILI? SONO SEMPRE LI'


Enti inutili, otto leggi per cancellarli dal 1956. Eppure sono sempre lì

Le sforbiciate annunciate negli ultimi dieci anni ne hanno eliminati o riordinati solo 37. Per Calderoli prima erano 34mila, poi solo 714. Con Monti, taglio di 353 poltrone tra Agenzie e Autorità, ma solo quando saranno scaduti gli incarichi di chi ci sta seduto oggi
Tagliare la spesa e stop a tasse e tariffe che impoveriscono i redditi medio-bassi. A spiegarlo qualche giorno fa dalle colonne del Corriere della Sera è stato Giulio Tremonti, l’ex ministro dell’Economia del governo Berlusconi che nelle sue manovre ha molto agito sulla leva fiscale, colpendo i meno abbienti. Curioso, comunque, che la sua intervista, uscita dopo aver dato alle stampe un altro libro, arrivi nelle edicole lo stesso mese in cui il Servizio per il controllo parlamentare della Camera pubblica un dossier che lo riguarda da vicino. E che ha a che fare con gli enti inutili. Infatti le sforbiciate annunciate negli ultimi dieci anni ne hanno cancellati o riordinati solo 37 – una decina dei quali sotto il governo Monti – ma comunque ne hanno creati quattro nuovi. Poco per la cospicua produzione normativa sul tema.
La prima legge “taglia-enti” pare risalga addirittura al 1956, ma nel nuovo millennio il legislatore non ha badato ad articoli e commi: una legge nel 2002, una nel 2007 (governo Prodi), un paio nel 2008, poi ancora nel 2009 e altre due nel 2010. Fu introdotta anche la famosa “ghigliottina”, così la chiamavano Pdl e Lega: o il governo trova un nuovo assetto meno costoso e con compiti chiari per queste strutture o verranno abolite d’ufficio a data da stabilire (tante le proroghe). Risultato: ad oggi “non risultano casi di soppressione conseguenti ai procedimenti di riordino e soppressione inizialmente previsti dall’originaria norma taglia-enti”, scrivono i tecnici di Montecitorio, “tutti gli enti soppressi lo sono stati mediante specifica norma di legge” e molti sono enti previdenziali alla fine riassorbiti nella nuova super-Inps. Sembra impossibile che i funzionari della Camera parlino della stessa materia su cui – era il 28 ottobre 2009 – l’allora ministro Roberto Calderoli ebbe a dichiarare che “a fine mese succederà una cosa che non è mai successa in Italia: cadrà la ghigliottina sugli enti inutili che non si sono ristrutturati, non hanno chiuso, non hanno ridotto il personale e non hanno tagliato le spese”. Già nel luglio di quell’anno, sul Giornale, aveva dato i numeri precisi, per così dire: “Scompariranno circa 34 mila enti inutili che bruciano risorse solo per sopravvivere”.
L’anno dopo però, secondo Calderoli gli enti inutili si erano ridotti a 714, ma comunque l’ex ministro prometteva la mannaia. Nulla di fatto: era riuscito a scrivere 29 decreti di riordino per altrettanti enti, ma glieli hanno bocciati. Il Consiglio di Stato ha dichiarato che erano scritti male, cioè che violavano i criteri stabiliti per legge dal duo Calderoli-Tremonti. Non manca qualche caso straordinario. Ad esempio, c’è l’Istituto per il commercio estero: abolito da Tremonti e da lui stesso resuscitato, e infine trasformato in Agenzia dai bocconiani. Poi c’è il caso dell’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la Ricerca Educativa): la Finanziaria 2007 l’aveva chiuso e accorpato insieme agli Istituti regionali di ricerca educativa (Irre) nella nuova Ansas (Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica). Nel luglio 2011, però, il colpo di scena: dal settembre 2012 via l’Ansas, torna l’Indire. Anche i professori non si sono fatti mancare un po’ di suspense. Tra gli enti aboliti dalla manovra di dicembre, infatti, risultavano anche i tre Consorzi per i laghi del Ticino, dell’Oglio e dell’Adda con relativi presidenti e consiglieri: venivano accorpati in un unico Consorzio per i laghi prealpini. Ma non è tutto.
Passano due mesi e il Milleproroghe approvato a gennaio riporta tutto alla situazione di partenza: via il Consorzio nazionale, bentornati i tre precedenti. Oltre ai consorzi dei laghi, però, sono ancora ancora attivi quelli dell’Ente nazionale gente dell’aria, dell’Istituto nazionale per le case degli impiegati dello Stato costituito nel 1924 o dell’Ente nazionale per l’addestramento dei lavoratori del commercio (questo per non parlare della Cassa conguaglio zucchero o dell’Ente Colombo, quello di Genova 1992). Insomma, un decennio di legislazione buttato a mare: se gli enti che non esistono più sono 37, i risparmi attesi sono quantificati solo nel caso della Super-Inps (250 milioni da qui al 2014). Un po’ meglio è andata coi tagli alle poltrone in enti, Autorità e Agenzie voluti da Monti: 353 poltrone in meno. Però solo quando saranno naturalmente scaduti gli incarichi di chi ci sta seduto oggi.
Da Il Fatto quotidiano, 1 maggio 2012

BASSETTI: e questo sarebbe un buon ministro?

  Ma come? Da aprile 2020? Ma non c'era il protocollo della Tachipirina e Vigile Attesa del ministero della Salute? Ma non eri tu che ca...