martedì 8 maggio 2018

Restauro storico Ponte Bassano: storia perfetta di incompetenza dei competenti.

Nella societá e soprattutto nella politica, per bloccare i nuovi movimenti nascenti, si tira sempre in ballo l´esperienza. Come ci si puó affidare a gente inesperta, che non ha mai governato? Lasciate fare a noi, che siamo competenti.
Ecco una storia che stride con la presunta competenza accampata dalla vecchia classe politica, nel ricco territorio del Nord-Ovest da tutti riconosciuto come ben amministrato dalla Lega e dalsindaco di Bassano e dal ministero dei Beni Culturali, amministrati dal centro-sinistra. 

L´ultima distruzione dello storico ponte palladiano di Bassano, avvenne nel 1945. 
Gli alpini ci si impegnarono, su quel ponte, come se dovessero erigere una cattedrale. E in otto mesi e 17 giorni di lavoro lo ricostruirono.

Nel 2014 ci si accorge che il ponte é in pessime condizioni: parte l´allarme. Nel 2015 Franceschini in accordo con Zaia, stanzia 3 milioni per il restauro.
A dicembre inizia l´iter burocratico, all´italiana. Il comune, guidato da Poletto (centrosinistra) affida i lavori a una ditta Trevigiana, ma a febbraio fa retromarcia perché la ditta non avrebbe i requisiti di qualificazione professionale e affida i lavori alla seconda classificata....e partono ricorsi su ricorsi...per cui ora é tutto nelle mani dei giudici.
Nel frattempo i costi previsti sono saliti, tra Stato, Regione, Comune e vari, a 6.700.000 euro

Ma perché i costi sono piú che raddoppiati in 2 anni e mezzo. 
Non risultano che i prezzi delle materie prime o del costo dei lavoratori siano raddoppiati.

Forse, visti i costi, i tempi lunghissimi degli appalti e della loro realizzazione, converrebbe prima mandare a casa questi amministratori competenti e subito dopo chiamare gli Alpini per il restauro.






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