Tempi complicati, quelli attuali, fra cittadini e istituzioni. Tempi d’incomprensione e sfiducia. Ecco perché in diciannove Cantoni della Svizzera, si è deciso di varare una legge che garantisce l’informazione e la trasparenza dello Stato. In Ticino è stata approvata nel 2011 e ogni anno – obbligatoriamente – si pubblica il bilancio. Uno strumento che piace ai cittadini e infatti il numero delle richieste individuali è in costante crescita. L’applicazione legislativa si concretizza dando la possibilitá a ogni cittadino di accedere a molti (se non proprio tutti) documenti ufficiali senza motivare la richiesta. Spetta alla Cancelleria dello Stato offrire consulenza e coordinare le richieste. Quasi tutte hanno trovato soddisfazione già il giorno successivo alla richiesta. La tempestività, lo ricordiamo, è presupposto importante. Quasi sempre, salvo casi particolari, l’accesso è gratuito. Si diceva sulla tempistica: le risposte, di regola, devono essere date entro 15 giorni.
Anche in Italia é stato approvata la normativa cosiddetta FOIA (Freedom of Information Act) con decreto legislativo n. 97 del 2016, che è parte integrante del processo di riforma della pubblica amministrazione Madia.
L’accesso civico generalizzato garantisce a chiunque il diritto di accedere ai dati e ai documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, se non c’è il pericolo di compromettere altri interessi pubblici o privati rilevanti, indicati dalla legge.
Tutto bello?
Per niente. L'associazione Diritto di Sapere ha testato la nuova legge e monitorato i risultati di 800 domande. Illegittimo un rifiuto su tre. Tra i più reticenti ospedali e ministeri. Il project manager dell'ong Claudio Cesarano: “Viene reso impossibile il controllo civico su come è gestito un servizio pagato dai cittadini".
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