giovedì 24 maggio 2018

I cittadini richiedono aria pulita

I sindaci di Parigi, Bruxelles e Madrid si ribellano e chiedono alla Commissione di Bruxelles l’annullamento delle esenzioni che permettono ai costruttori di sforare i limiti di emissione Euro 6.


Sulla scia dello scandalo Volkswagen che nel 2015 ha dimostrato come gli ossidi di azoto (Nox) emessi dai veicoli di tutte le case automobilistiche fossero superiori alla norma,  l’Ue ha deciso di sostituire gli obsoleti test in laboratorio con misurazioni più accurate su strada. L’obiettivo era porre fine all’incertezza, facendo rispettare concretamente i limiti di legge e tutelare la salute dei cittadini. Gli NOx sono infatti responsabili di 75.000 decessi prematuri ogni anno in tutta Europa, secondo l’Agenzia ambientale europea. Tuttavia, sotto le pressioni delle lobby e dei governi che spalleggiano le marche nazionali, la Commissione ha concesso un generoso periodo di deroga. Un “regalo” all’industria che sbeffeggia i limiti che  l’Europarlamento, unico organo democraticamente eletto, aveva stabilito nel 2007 in rappresentanza dei cittadini.

“E’ un peccato che tra le città che hanno agito in giudizio non ce ne sia nessuna italiana visto che è il nostro paese ad aver il maggior parco auto diesel e il maggior numero di vittime dell’NOx in Europa – commenta Anna Gerometta, presidente dell’associazione Cittadini per l’Aria – la causa alla Corte Ue è un messaggio potente che, ci auguriamo, venga raccolto anche dalle città italiane”.

Strano che il sindaco di Milano, nel cuore della pianura padana e quindi nel bel mezzo dell'inquinamento, non abbia voluto partecipare all'iniziativa. Eppure nel marzo 2016, mentre il regolamento era in discussione, i sindaci di quattordici città in tutta l’Ue, compresa Milano, avevano firmato una petizione lanciando un appello ai loro governi per dare priorità alla salute dei cittadini rispetto a quelli delle lobby industriali.

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