martedì 22 maggio 2018

Carta Identitá Elettronica: una burocrazia tutta italiana.

L’Italia, è l’unico Paese europe che utilizza ancora la carta d’identità cartacea (che non é molto sicura). Per questo siamo stati richiamati dall´Europa: il ritardo digitale che ci contraddistingue non si inserisce nelle nuove misure anti-terrorismo. Una dead line , questa imposta dall’Europa, che mette paura visto che, se entro la fine di quest’anno l’intero sistema anagrafico emetterà solo il documento digitalizzato, è poi solo nel giro di 8 anni che si riuscirà a sostituire tutto il cartaceo, a ritmi di 7/8 milioni di tessere all’anno, con le nuove carte che hanno il chip, non sono clonabili, contengono l’impronta digitale e rispondono, appunto, a standard internazionali di identificazione. 
Ma dopo 21 anni dal primo progetto (che risale alla legge Bassanini del 1997), 12 normative diverse che si sono susseguite e una sperimentazione ufficialmente iniziata nel 2006, la carta d’identità elettronica ancora oggi non si toglie di dosso la fase sperimentale.
Ad oggi, le carte emesse sono 2.961.330”, ancora poche, però, per una rivoluzione, l’ennesima, per la quale il governo Renzi aveva stanziato 65 milioni di euro nel quinquennio 2016-2021 e chiamato Piacentini di Amazon, con il compito più “pesante”. Non si limiterà ad essere un “consulente”, ma sarà un “commissario”. Con poteri, dunque, ben definiti.

Perché il progetto  é rimasto impantanato nelle maglie della stessa amministrazione pubblica: disservizi, file interminabili e blocchi informatici. L’illusione di ottenere il documento si dissolve, infatti, in pochi clic quando si scopre che un’operazione tanto semplice – ovunque nel mondo che richiede pochi minuti – si trasforma in un’odissea. Il caso limite è Roma. Se si va sul sito TuPassi.it per prenotare l’appuntamento, si scopre che non c’è nessun giorno disponibile. Né per questo mese né per il prossimo né per il 2019. 

Ma oltre l´attesa interminabile anche la beffa.
Dopo che il quotidiano Il Messaggero, aveva denunciato l’errore nel microchip dei documenti di 350mila persone, Il Poligrafico dello Stato ha dovuto ammettere l´errore. Le carte di identità elettroniche saranno sostituite gratuitamente entro un anno

Un errore che vale 50 milioni di euro per le casse del Tesoro, secondo alcune stime dei sindacati. Queste carte avevano un microchip non testato precedentemente, e i dati sono risultati illeggibili, col rischio dunque che le carte fossero rifiutate ad esempio alla frontiera in caso di espatrio.
Anche se il Poligrafico, con nota ufficiale ha comunicato che al fine di evitare rischi di disagio per i cittadini, nel caso delle CIE valide per l'espatrio, «ha avviato tutte le procedure previste a livello nazionale ed internazionale per la corretta gestione di questi documenti in caso di attraversamento di frontiere con la compilazione di white list di queste CIE, che potranno quindi continuare ad essere utilizzate»

Insomma oltre i ritardi, le file interminabili, soldi buttati al vento....anche la compilazione di una speciale lista a livello internazionale, in cui facciamo la figura di m.




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