mercoledì 8 luglio 2020

CORONAVIRUS: strage di Stato?

Coronavirus Covid-19: denuncia alla Procura e alla Corte UE per ‘strage di Stato’ L’iniziativa è dell'Associazione L'Eretico. “Abbiamo ucciso, anche se in buona fede, i pazienti nelle terapie intensive”. Il medico ricercatore Pasquale Mario Bacco ci spiega perché è stata ‘una strage di Stato’.



La gestione del coronavirus Covid-19 da parte dell’Italia finisce con una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma e all’Alta Corte di Giustizia Ue. E’ quello che promette di fare l’Associazione L’Eretico, fondata dal professor Giulio Tarro, dal magistrato Angelo Giorgianni e il medico ricercatore Pasquale Mario Bacco.

Il tutto era partito a maggio con‘una istanza in autotutela’ inviata al Governo, all’Istituto Superiore di Sanità e ai presidenti delle Regioni. Un documento molto dettagliato nel contesto del quale si sollevano domande ben circostanziate ai destinatari e si avanzano non poche e per nulla leggere accuse di malagestione della vicenda Covid-19 da parte di tutti gli attori.

A meno di due mesi di distanza, il 1° luglio, si fa avanti l’Associazione L’Eretico, e promette una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma e un ricorso all’Alta Corte di Giustizia Ue «per processare le Istituzioni», «affinché siano tutelati i diritti fondamentali che il Governo Italiano ha violato e continua tuttora a violare», si legge nel documento diramato alla stampa e agli addetti al lavori.

Come per l’istanza di maggio, anche in questo annuncio di denuncia, a coordinare l’operazione è Pasquale Mario Bacco, medico ricercatore. Gli altri fondatori dell’Associazione non sono degli sconosciuti.
Tarro è noto alle cronache fin dagli anni ‘70 e recentemente non ha mancato di pronunciarsi sui media nazionali in fatto di Covid-19. Anche Angelo Giorgianni è ben noto. Dopo essere stato Sostituto procuratore della Repubblica a Messina, entra in politica, divenendo anche Sottosegretario agli Interni nel Governo Prodi I e poi dopo transiti in svariate formazioni partitiche del centrodestra ritorna in Magistratura.

Con Pasquale Mario Bacco proviamo capire qualcosa in più di una denuncia che potenzialmente potrebbe essere non poco ‘fastidiosa’ per un Paese come l’Italia considerato tra le vittime Covid-19 che meglio hanno (avrebbero a questo punto) saputo gestire l’emergenza.

Dottor Bacco, ci siamo lasciati a maggio con una ‘una istanza in autotutela’ inviata al Governo, all’ISS e ai presidenti delle Regioni. Le chiedo: quali riscontri, quale risposte avete avuto e da chi? E quali le non risposte?

Nessuna risposta. Una forma di snobismo intollerabile. Evidentemente siamo cittadini di serie B.

Nel comunicato diramato il 1° luglio, annunciate «ricorso all’Alta Corte di Giustizia Ue per processare le Istituzioni», «affinché siano tutelati i diritti fondamentali che il Governo Italiano ha violato e continua tuttora a violare». Immagino si stia parlando della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE). Tale azione è il prosieguo di quella istanza? Ovvero: non avendo ricevuto ‘soddisfazione’, avete deciso di procedere chiedendo alla CGUE di attivarsi? E: quali ‘istituzioni’ volete processare? oltre, immagino, il Governo?

E’ una normale conseguenza dell’istanza precedente. Se ci sono stati degli errori e ci sono stati, chi ha sbagliato deve prendersi le proprie responsabilità, risarcire chi ha subito danni e soprattutto chiedere scusa. La responsabilità è del Governo, ma anche dei presidenti delle Regioni e dell’Istituto Superiore di Sanità

Il mandato della CGUE è, testualmente, quello di «interpretare il diritto dell’UE per garantire che sia applicato allo stesso modo in tutti gli Stati membri e dirime le controversie giuridiche tra governi nazionali e istituzioni dell’UE». Come pensate che possa intervenire perché, come dichiarate nella vostra nota, «siano tutelati i diritti fondamentali che il Governo Italiano ha violato e continua tuttora a violare»? E perché non fate affidamento, invece, sulla giustizia italiana?

Presentiamo denuncia anche alla Procura di Roma. Per il resto, è evidente che il problema è europeo ed internazionale, quindi è opportuno agire anche in sedi extranazionali. I diritti sono stati calpestati.

Voi parlate di «Approcci diagnostici sbagliati, cure inappropriate, misure di contenimento del contagio e di sicurezza scriteriate, in vigore ancora oggi: per gli esperti dell’Eretico sono stati calpestati i diritti dei cittadini tutelati dalla Costituzione italiana e in sede internazionale». Proviamo capire. In primo luogo: quali sarebbero questi ‘ Approcci diagnostici sbagliati’? quali le ‘cure inappropriate’? quali le ‘ misure di contenimento del contagio e di sicurezza scriteriate’?

Abbiamo ucciso, anche se in buona fede, i pazienti nelle terapie intensive. Non avendoci fatto realizzare le autopsie, non sapevamo cosa procurasse il virus nel corpo, abbiamo erroneamente pensato che agisse a livello polmonare, mentre il danno era a livello vascolare e dopo negli organi. Non abbiamo usato gli antinfiammatori, l’idrossiclorochina e l’eparina, che oggi sappiamo essere fondamentali, mentre abbiamo ‘bruciato’ i tessuti polmonari con la ventilazione profonda.

Nell’istanza di maggio i firmatari fanno una serie di rilievi pesanti, che poi lei ci ha confermato in una intervista dei primi giorni di giugno. Parlate, tra il resto, della vicenda RSA, “nelle RSA, gli anziani è come se fossero stati condannati a morte”, ha dichiarato lei, mettente in dubbio, ipotizzando conflitti d’interesse, gli esperti del Comitato tecnico-scientifico del Governo -e lo fate anche nella nota di luglio-, ecc… Queste appaiono come quelle che si definirebbero ‘ipotesi di reato’. Procederete anche per queste?

Abbiamo istituito in Italia la pena di morte, ponendo nelle RSA i pazienti infetti a contatto con il target principale del virus, cioè anziani, e pazienti con patologie concomitanti. Non solo li abbiamo condannati a morte, ma anche ad una morte orribile, in assoluta solitudine.

Nel documento di luglio, come in quello di maggio, mettete «sotto accusa anche l’uso delle mascherine», ipotizzate danni derivanti dal loro uso. Le chiedo di spiegarci dettagliatamente quali danni sono ipotizzabili e quali le evidenze (le ricerche scientifiche) che mostrerebbero tali rischi per la salute?

Le mascherine con queste temperature creano davanti a naso e bocca dei veri e propri terreni di coltura, con sviluppo di una pericolosissima concentrazione di microrganismi pronti a diffondersi nel nostro organismo. Inoltre, l’utilizzo delle mascherine per molte ore determina ipercapnia, cioe maggiore concentrazione di anidride carbonica e deficit di ossigeno, cosa che rallenta molto le reazioni; immaginate come è pericolosa alla guida. L’ipercapnia determina ed aumenta l’acidosi cellulare, che rappresenta la migliore base per la crescita del cancro.

Nel documento di luglio mettete sotto accusa anche il vaccino. Mi pare importante che chiariate subito: siete una associazione, o comunque un gruppo di professionisti, No-VAX? E qui le chiedo un ‘SI’ o un ‘No’ secco, subito, dopo le eventuali precisazioni, perché ritengo che il Lettore abbia diritto ad avere ben chiaro e subito con chi sta dialogando.

Noi dell’Eretico non siamo novax, anzi. Io mi sono sempre vaccinato. E ritengo che i vaccini abbiano avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’umanità. Ma questo vaccino, per un virus ad RNA in continua mutazione, è una truffa colossale.

Nella nota parlate di: «assunzione di responsabilità del medico o del pediatra di libera scelta nei confronti del paziente (e dell’Asl nei confronti del medico) laddove sia disposta la somministrazione di un vaccino obbligatorio». Ci spieghi bene, per favore, che intendete?

Se mi constringi a fare un vaccino, mi devi dichiarare, prendentone la responsabilità, che non è dannoso. Altrimenti mi dai la possibilità di scegliere, elencandomi con chiarezza i possibili effetti collaterali e la loro incidenza. E’ un mio diritto ed un tuo dovere.

Quali sono le preoccupazioni medico-scientifiche nei riguardi di un vaccino che ancora non c’è?

Che sia solo una colossale operazione economica orchestrata dalle solite lobby dei farmaci.

Nella nota, circa la somministrazione del vaccino dite: «eventuali controindicazioni derivanti dalla cura devono essere indicate dal medico perché il paziente possa decidere se accettare o meno la cura e i suoi possibili danni». Scusi, ma ça va sans dire, come voi stessi evidenziate, stiamo qui parlando del ‘consenso informato’. Perchè ritenete utile esigere questo, tanto da preparare voi moduli utili allo scopo che, annunciate, saranno inviati agli addetti ai lavori.

Il medico è libero di scegliere, anzi, deve scegliere solo secondo scienza e coscienza. Quindi se non è convinto, non deve vaccinarmi. Se è convinto non avrà problemi a sottoscrivere il modulo.

Ci sono indagini in corso, in particolare in Lombardia -una regione sulla quale voi, per altro, a maggio avevate puntato l’attenzione. Il come si sta procedendo -per quanto è dato sapere in questa fase all’opinione pubblica- e la direzione che hanno assunto tali indagini, ritenete che potrebbero venire risposte anche sui tanti vostri rilievi?

In Lombardia hanno compiuto, nelle RSA, una strage di Stato. Ormai credo ci sia poco da dimostrare. I fatti sono evidenti a tutti.

Al termine di questa chiacchierata, il Lettore che abbia avuto la pazienza di seguirci fin qui e di leggere molto attentamente sia la nota di maggio che questa di luglio, si potrebbe chiedere: ma allora dobbiamo preoccuparci di più di quello che ci dicono? Oltre che del virus ci dobbiamo preoccuparci per quanto ci dicono sanitari e Governo?

Dobbiamo tornare a vivere senza più seguire le indicazioni di questa gente senza dignità, coscienza e cultura. Basta terrorismo e politica del terrore. Spero di non vedere mai più nella mia vita, lo schifo e la cialtronaggine vista in questi mesi.


martedì 16 giugno 2020

CORONAVIRUS: meriti per una narrazione al rovescio.

Noi pensiamo che le persone che vengono nominate a gestire delle Emergenze siano preparate e conoscano le varie problematiche: scientifiche, organizzative, economiche, sociali...etc.

E’ sempre così? Vediamo uno.

Il governo nomina Arcuri Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID.

Quindi da una persona a cui è stata data la nostra “salute” ci si aspetta che conosca o si faccia raccontare dalle persone del suo staff, tutte le informazioni scientifiche inerenti il Coronavirus e come affrontarlo.
Bene. La CNN già il 26 aprile titolava che, secondo uno studio, circa un quarto dei pazienti Covid-19 attaccati ai ventilatori nel più grande sistema sanitario di New York moriva.
Inoltre leggendo bene lo studio, c’era la mortalità, suddivisa nelle varie classi di età nonché il confronto con pazienti non Covid.
Ebbene i malati Covid over 65 attaccati al Respiratore morivano quasi tutti (97,2%) mentre i malati non Covid sempre over 65 e non attaccati ai Respiratori, morivano molto meno ( esattamente del 26,6%).

A fronte di questo studio, e dopo che è stato accertato dai nostri medici di frontiera che la causa di morte dei malati Covid non era dovuta ad una Embolia Polmonare, il nostro Commissario il 7 giugno ha rilasciato la seguente intervista:
Arcuri: “Eravamo disarmati, ho dovuto decidere dove regalare la vita e dove far rischiare la morte”
“Non auguro a nessuno mai di trovarsi nelle condizioni di decidere dove regalare la vita e dove far rischiare la morte”, è quanto ha affermato il commissario all’emergenza Domenico Arcuri ripercorrendo i primi giorni di emergenza coronavirus in Italia con la mancanza di ventilatori polmonari e posti in terapia intensiva. “
“Nelle prime notti eravamo completamente disarmati e i pochi ventilatori io dovevo decidere in quale luogo d’Italia mandarli e non auguro a nessuno mai di trovarsi nelle condizioni di decidere dove regalare la vita e dove far rischiare la morte”.

Per lui e per i giornalisti che hanno pubblicato l’intervista, si narrava, ancora, a rovescio la realtà dei morti Covid, intubati nelle Terapie Intensive, che se fossero rimasti a casa forse sarebbero ancora vivi.



lunedì 15 giugno 2020

CORONAVIRUS: L’unico modo per combattere la peste è l’onestà.

Swiss Policy Research (SPR) è un progetto di ricerca e informazione sulla propaganda geopolitica nei media svizzeri e internazionali. 

Dal suo sito abbiamo letto una dettagliata ricerca su Covid-19 anche se un pò datata.

Siccome la relazione ha numerosi link di riferimento, si pubblica l'indirizzo dove poterla leggere con calma. 

Basta semplicemente cliccare qui

venerdì 5 giugno 2020

PROTEZIONE CIVILE: aiuteresti chi ti avvelena?


Mi chiedevo quanto fosse giusto, aiutare la Protezione Civile a sostenere il Sistema Sanitario, che già paghiamo con le tasse (chi non evade). Ma dopo aver visto questi due video mi son dato subito la risposta: nessun centesimo a persone che ci propinano Mascherine per farci ammalare e avvelenare.

giovedì 4 giugno 2020

IDROSSICLOROCHINA: gli Infermieri -i professionisti della salute- completamente in silenzio.

Come mai nel passato, in questa fase di Pandemia del Coronavirus, abbiamo potuto disprezzare le scelte scellerate, prese dai politi e dai dirigenti sanitari del mondo intero, contro la nostra salute….contro il nostro il nostro benessere.
Chi invece sapeva o doveva sapere, è rimasto in silenzio; prendendo spesso decisioni in contrasto con quello che ci si sarebbe aspettati, visto la loro professione svolta.
Ricordo la decisione dei dirigenti della FNOPI (Federazione Nazionale Infermieri) ha annunciato di aver dato mandato ai suoi legali di denunciare Stefano Montanari“ a seguito delle gravi affermazioni sulla diffusione, contenimento e cura del #COVID 19 e per le tesi complottiste anti-vaccinali, contenute in vari video ed interviste”.
Per carità di Patria, visto che hanno persino ricevuto le più alte onorificenze dal Capo dello Stato, qui non si vuole mettere in dubbio la professionalità degli Infermieri, né si vuole criticare il perchè abbiano deciso di querelare Montanari.
Qui si vuole mettere in dubbio l’assenza del loro “dovere di professionisti” che avrebbero dovuto levare molto forte e far sentire a tutti, per meglio difendere la nostra salute.
Questi sono due esempi.

1) Terapia Idrossiclorochina.
Brevemente si riassume la vicenda. Dopo che molti medici in prima linea, con forza avevano indicato che fosse meglio trattare i pazienti, da subito e a casa, con Idrossiclorochina e altri farmaci, l’OMS e di conseguenza anche l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) avevano avviato “protocolli”.
Improvvisamente il 22 maggio esce un articolo sul Lancet (una delle 4 riviste più prestigiose del campo medico) in cui di fatto si boccia l’uso dell’ Idrossiclorochina in quanto dà più effetti effetti collaterali che benefici.
Subito dopo l’uscita dell’articolo, nello stesso giorno, il ricercatore Steven Phillips avverte che lo studio è stato mal progettato e porta a conclusioni errate.
Ma l’OMS, il 25 maggio sospende l’uso dell’Idrossiclorochina.
Il 27 maggio ricercatori Australiani, mettono in dubbio la raccolta dei dati dell’articolo pubblicato sul Lancet.
L’AIFA, il giorno 29 maggio (quindi quando già c’erano molti dubbi, tanto che cita: seppur derivanti da studi osservazionali o da trial clinici di qualità metodologica non elevata ) sospende l’autorizzazione all’utilizzo dell’Idrossiclorochina.
Il primo giugno oltre 140 scienziati criticano lo studio del Lancet sull’Idrossiclorochina.
Il 2 giugno la stessa redazione del Lancet emette un comunicato di forte preoccupazione e in cui afferma che ha richiesto chiarimenti agli Autori dell’articolo.
Così l’OMS, è costretta a rimangiarsi la sua decisione. Il 2 giugno dà indicazione di riprendere la sperimentazione sul coronavirus su idrossiclorochina, dopo aver esaminato i problemi di sicurezza.
Certo non si vuole mica tirare per il camicie, la Federazione degli Infermieri su questioni scientifiche (anche se loro si sono scagliati contro chi non parla bene di Vaccini, quindi danno l’impressione di essere oltre che dei piccoli medici, anche dei piccoli scienziati).
Ma su una cosa dovevano far sentire la propria voce: se lavorano a fianco dei medici, se somministrano medicinali, se guardano con attenzione lo stato di evoluzione del malato, in modo da segnalare eventuali problematiche occorrenti…..possibile che non abbiano notato se i pazienti miglioravano o morivano dopo somministrazione dell’Idrossiclorochina?
Possibile che abbiamo dovuto aspettare 2 settimane di querelle scientifica, per appurare che un articolo scientifico era completamente sbagliato?
Non potevano, anzi meglio, non dovevano essere loro dire: guardate dalle nostre osservazioni sui pazienti il farmaco funziona oppure no?
Invece solo silenzio.

2) Terapia con Plasma.
Così per la terapia con il Plasma dell’Ospedale di Mantova e Pavia.
A livello medico sembrerebbe che funzioni, tanto che a livello governativo è stato predisposto una sperimentazione e affidata guarda caso all’Ospedale di Pisa.
Ebbene gli Infermieri di Mantova e Pavia perché non hanno fatto sentire la loro voce? Non è questo uno dei loro doveri: se una terapia funziona o non funziona , loro attraverso le cartelle infermieristiche, hanno tutti i dati per dirci subito come stanno le cose.
Invece solo silenzio.








Per ulteriori approfondimenti:


L' Organizzazione Mondiale della Sanità e un certo numero di governi nazionali hanno modificato le loro politiche e trattamenti Covid-19 sulla base di dati imperfetti di una nota società americana di analisi sanitaria, mettendo anche in discussione l'integrità degli studi chiave pubblicati in alcuni paesi del mondo le più prestigiose riviste mediche.

Un'indagine di Guardian può rivelare che la società statunitense Surgisphere, la cui manciata di dipendenti sembra includere uno scrittore di fantascienza e un modello di contenuti per adulti, ha fornito dati per studi multipli su Covid-19 co-scritto dal suo amministratore delegato, ma ha finora non è riuscito a spiegare adeguatamente i suoi dati o la sua metodologia.

I dati che afferma di aver ottenuto legittimamente da oltre un migliaio di ospedali in tutto il mondo hanno costituito la base di articoli scientifici che hanno portato a cambiamenti nelle politiche di trattamento di Covid-19 nei paesi dell'America Latina. Fu anche alla base della decisione dell'OMS e degli istituti di ricerca di tutto il mondo di sospendere i processi contro la controversa idrossiclorochina . Mercoledì, l'OMS ha annunciato che quei processi sarebbero ripresi.

Due delle principali riviste mediche del mondo - la Lancet e il New England Journal of Medicine - hanno pubblicato studi basati sui dati di Surgisphere. Gli studi sono stati scritti dall'amministratore delegato dell'azienda, Sapan Desai.

Martedì in ritardo, dopo essere stato avvicinato dal Guardian, il Lancet ha rilasciato una "espressione di preoccupazione" per il suo studio pubblicato. Anche il New England Journal of Medicine ha emesso un avviso simile.

Un controllo indipendente della provenienza e della validità dei dati è stato ora commissionato dagli autori non affiliati a Surgisphere a causa di "preoccupazioni che sono state sollevate sull'affidabilità del database".
Domande sollevate sullo studio dell'idrossiclorochina che ha causato l'OMS a fermare gli studi per Covid-19

L'indagine del Guardian ha rilevato:

Una ricerca di materiale pubblicamente disponibile suggerisce che molti dipendenti di Surgisphere hanno pochi o nessun dato o background scientifico. Un dipendente elencato come editore scientifico sembra essere un autore di fantascienza e un artista fantasy. Un altro dipendente elencato come dirigente di marketing è un modello per adulti e hostess per eventi.

La pagina LinkedIn dell'azienda ha meno di 100 follower e la scorsa settimana ha elencato solo sei dipendenti. Questo è stato cambiato in tre dipendenti a partire da mercoledì.

Mentre Surgisphere afferma di gestire uno dei database ospedalieri più grandi e veloci al mondo, non ha quasi alcuna presenza online. Il suo handle di Twitter ha meno di 170 follower, senza post tra ottobre 2017 e marzo 2020.

Fino a Lunedi, il “ collegamento entrare in contatto” sulla homepage di Surgisphere reindirizzato a un modello di WordPress per un sito web criptovaluta, sollevando dubbi su come gli ospedali potrebbero facilmente contattare la società da inserire nel proprio database.

Desai è stato nominato in tre cause di negligenza medica, estranee al database Surgisphere. In un'intervista con lo scienziato, Desai aveva precedentemente descritto le accuse come "infondate ".

Nel 2008, Desai ha lanciato una campagna di crowdfunding sul sito web Indiegogo per promuovere un "dispositivo di aumento umano della prossima generazione che può aiutarti a raggiungere ciò che non avresti mai pensato fosse possibile". Il dispositivo non è mai stato realizzato.

La pagina Wikipedia di Desai è stata cancellata a seguito di domande su Surgisphere e la sua storia, sollevate per la prima volta nel 2010.

Mercoledì, in una conferenza stampa, l'OMS ha annunciato che avrebbe ripreso il suo processo globale di idrossiclorochina, dopo che il suo comitato di monitoraggio della sicurezza dei dati ha riscontrato che non vi era un aumento del rischio di morte per i pazienti Covid che lo assumevano.

Il direttore generale dell'OMS, il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che tutte le parti del processo di solidarietà, che sta studiando una serie di potenziali trattamenti farmacologici, andrebbero avanti. Finora, oltre 3500 pazienti sono stati reclutati nella sperimentazione in 35 paesi.

"Sulla base dei dati disponibili sulla mortalità, i membri del comitato hanno raccomandato che non vi siano ragioni per modificare il protocollo di prova", ha affermato Tedros. "Il gruppo esecutivo ha ricevuto questa raccomandazione e ha approvato la continuazione di tutti i settori del processo di solidarietà, compresa l'idrossiclorochina."
Dubbi sullo studio di Lancet

Le domande relative a Surgisphere sono cresciute nella comunità medica nelle ultime settimane.

Il 22 maggio il Lancet ha pubblicato uno studio peer-reviewed recensito che ha scoperto che il farmaco antimalarico idrossiclorochina, che è stato promosso da Donald Trump , è stato associato con un più alto tasso di mortalità nei pazienti Covid-19 e aumentato problemi cardiaci.

Trump, con grande disappunto della comunità scientifica, aveva pubblicamente pubblicizzato l'idrossiclorochina come un "farmaco miracoloso" nonostante nessuna prova della sua efficacia nel trattamento di Covid-19.

Lo studio Lancet, che ha elencato Desai come uno dei coautori, ha affermato di aver analizzato i dati di Surgisphere raccolti da quasi 96.000 pazienti con Covid-19, ha ammesso a 671 ospedali dal loro database di 1.200 ospedali in tutto il mondo, che hanno ricevuto idrossiclorochina da solo o in combinazione con antibiotici.

Le scoperte negative hanno fatto notizia a livello mondiale e hanno spinto l'OMS a fermare il braccio idrossiclorochina delle sue prove globali.

Ma solo pochi giorni dopo Guardian Australia ha rivelato errori evidenti nei dati australiani inclusi nello studio. Lo studio afferma che i ricercatori hanno ottenuto l'accesso ai dati attraverso Surgisphere da cinque ospedali, registrando 600 pazienti australiani Covid-19 e 73 decessi australiani al 21 aprile.

Ma i dati della Johns Hopkins University mostrano che solo 67 morti per Covid-19 erano stati registrati in Australia entro il 21 aprile. Il numero non è salito a 73 fino al 23 aprile. Desai ha detto che un ospedale asiatico è stato accidentalmente incluso nei dati australiani, portando a una sopravvalutazione dei casi lì. The Lancet ha pubblicato una piccola ritrattazione relativa alle scoperte australiane dopo la storia del Guardian, finora l'unica modifica allo studio.

Da allora, The Guardian ha contattato cinque ospedali a Melbourne e due a Sydney, la cui collaborazione sarebbe stata essenziale per raggiungere il numero di pazienti australiani nel database. Tutti hanno negato qualsiasi ruolo in tale database e hanno affermato di non aver mai sentito parlare di Surgisphere. Desai non ha risposto alle richieste di commento sulle loro dichiarazioni.

Un altro studio che utilizzava il database Surgisphere, di nuovo scritto da Desai, ha scoperto che l'ivermectina, un farmaco antiparassitario, riduceva i tassi di mortalità nei pazienti gravemente malati di Covid-19. È stato pubblicato online nella e-biblioteca della Social Science Research Network, prima della peer review o della pubblicazione in una rivista medica, e ha spinto il governo peruviano ad aggiungere ivermectina alle sue linee guida terapeutiche nazionali di Covid-19 .

Il New England Journal of Medicine ha anche pubblicato uno studio Desai con revisione paritaria basato sui dati di Surgisphere , che includeva i dati di pazienti Covid-19 di 169 ospedali in 11 paesi in Asia, Europa e Nord America. È emerso che i comuni farmaci per il cuore noti come inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e bloccanti del recettore dell'angiotensina non erano associati a un rischio più elevato di danno nei pazienti con Covid-19.

Mercoledì, il NEJM e la Lancet hanno pubblicato un'espressione di preoccupazione per lo studio sull'idrossiclorochina, che ha elencato il rispettato chirurgo vascolare Mandeep Mehra come autore principale e Desai come coautore.

L'editore di Lancet Richard Horton ha detto al Guardian: “Date le domande sollevate sull'affidabilità dei dati raccolti da Surgisphere, oggi abbiamo emesso un'espressione di preoccupazione, in attesa di ulteriori indagini.

"È attualmente in corso un controllo indipendente dei dati e confidiamo che questa revisione, che dovrebbe essere completata entro la prossima settimana, ci dirà di più sullo stato dei risultati riportati nel documento di Mandeep Mehra e colleghi."
Surgisphere 'è venuto fuori dal nulla'

Una delle domande che ha maggiormente sconcertato la comunità scientifica è come Surgisphere, fondata da Desai nel 2008 come società di educazione medica che ha pubblicato libri di testo, è diventata proprietaria di un potente database internazionale. Quel database, nonostante sia stato recentemente annunciato da Surgisphere, vanta l'accesso ai dati di 96.000 pazienti in 1.200 ospedali in tutto il mondo.

Quando contattato dal Guardian, Desai disse che la sua compagnia impiegava solo 11 persone. I dipendenti elencati su LinkedIn sono stati registrati sul sito come iscritti a Surgisphere solo due mesi fa. Molti non sembravano avere un background scientifico o statistico, ma menzionano competenze in strategia, copywriting, leadership e acquisizione.

Il dott. James Todaro, che gestisce MedicineUncensored, un sito Web che pubblica i risultati degli studi sull'idrossiclorochina, ha dichiarato: “La chirurgia è uscita dal nulla per condurre forse lo studio globale più influente in questa pandemia nel giro di poche settimane.

"Non ha senso", ha detto. "Richiederebbe molti più ricercatori di quelli che afferma di avere per rendere possibile questo espediente e questa dimensione di studio multinazionale".

Desai ha dichiarato al Guardian: “Surgisphere è in attività dal 2008. I nostri servizi di analisi dei dati sanitari sono iniziati nello stesso periodo e hanno continuato a crescere da quel momento. Utilizziamo una grande quantità di intelligenza artificiale e machine learning per automatizzare questo processo il più possibile, il che è l'unico modo in cui un compito come questo è persino possibile. "

Non è chiaro dalla metodologia degli studi che hanno utilizzato i dati di Surgisphere o dal sito web Surgisphere stesso, come la società è stata in grado di stipulare accordi di condivisione dei dati da così tanti ospedali in tutto il mondo, compresi quelli con tecnologia limitata, e di riconciliarsi lingue e sistemi di codifica diversi, il tutto rispettando le normative, la protezione dei dati e le norme etiche di ciascun paese.

Desai ha affermato che Surgisphere e il suo sistema di gestione dei contenuti QuartzClinical fanno parte di una collaborazione di ricerca avviata "diversi anni fa", sebbene non abbia specificato quando.

"Surgisphere funge da aggregatore di dati ed esegue analisi dei dati su questi dati", ha affermato. “Noi non siamo responsabili per i dati di origine, così il compito di manodopera necessaria per l'esportazione dei dati da un sistema elettronico di salute Records, convertendolo in formato richiesto dal nostro dizionario dei dati, e completamente deidentifying dei dati viene effettuata dal partner di assistenza sanitaria.”

Ciò sembra contraddire l'affermazione sul sito Web QuartzClinical secondo cui svolge tutto il lavoro e "integra con successo la cartella clinica elettronica, il sistema finanziario, la catena di approvvigionamento e i programmi di qualità in un'unica piattaforma". Desai non ha spiegato questa apparente contraddizione quando il Guardian glielo ha messo.

Desai ha affermato che il modo in cui Surgisphere ha ottenuto i dati è stato “sempre fatto in conformità con le leggi e le normative locali. Non riceviamo mai informazioni sanitarie protette o informazioni identificabili individualmente. "

Peter Ellis, il capo scienziato di dati di Nous Group, una società di consulenza internazionale di gestione che fa progetti di integrazione dei dati per i dipartimenti governativi, ha espresso preoccupazione per il fatto che il database di Surgisphere era "quasi certamente una truffa".

"Non è qualcosa che qualsiasi ospedale potrebbe realisticamente fare", ha detto. “La de-identificazione non è solo una questione di cancellare i nomi dei pazienti, è un processo grande e difficile. Dubito che gli ospedali abbiano persino la capacità di farlo in modo appropriato. È il genere di cose su cui le agenzie nazionali di statistica hanno lavorato per anni intere squadre ”.

"Non ci sono prove online di [Surgisphere] con software analitico prima di un anno fa. Ci vogliono mesi per convincere le persone a guardare anche a unirsi a questi database, coinvolgendo le commissioni di revisione della rete, i responsabili della sicurezza e la gestione. Semplicemente non succede con un modulo di iscrizione e una conversazione. "

Vi è ancora un malinteso fondamentale su cosa sia il nostro sistema e su come funziona
Sapan Desai

Nessuna delle informazioni del database Desai è stata ancora resa pubblica, compresi i nomi di nessuno degli ospedali, nonostante Lancet sia tra i molti firmatari di una dichiarazione sulla condivisione dei dati per gli studi Covid-19 . Lo studio Lancet è ora contestato da 120 medici .

Quando il Guardian ha messo a Desai un elenco dettagliato delle preoccupazioni riguardo al database, i risultati dello studio e il suo background, ha risposto: "Continua a esserci un fondamentale fraintendimento su cosa sia il nostro sistema e come funziona".

"Ci sono anche una serie di inesattezze e connessioni non correlate che stai cercando di fare con una chiara propensione al tentativo di screditare chi siamo e cosa facciamo", ha detto. "Non siamo d'accordo con la tua premessa o la natura di ciò che hai messo insieme, e sono triste vedere che quella che avrebbe dovuto essere una discussione scientifica è stata denigrata in questo tipo di discussione."
'Il picco dell'evoluzione umana'

Un esame del background di Desai ha rilevato che il chirurgo vascolare è stato nominato in tre cause di negligenza medica negli Stati Uniti, due delle quali presentate nel novembre 2019. In un caso, una causa intentata da un paziente, Joseph Vitagliano, ha accusato Desai e Northwest Community Hospital nell'Illinois, dove ha lavorato fino a poco tempo fa, di essere "negligente e negligente", causando danni permanenti a seguito di un intervento chirurgico. 

Il Northwest Community Hospital ha confermato che Desai era stato assunto lì da giugno 2016 ma si era dimesso volontariamente il 10 febbraio 2020 "per motivi personali".

"I privilegi clinici del dott. Desai con NCH non sono stati sospesi, revocati o altrimenti limitati da NCH", ha detto una portavoce. L'ospedale ha rifiutato di commentare le cause per negligenza. Desai ha dichiarato nell'intervista allo scienziato che ha ritenuto "infondata" qualsiasi causa contro di lui.
Idrossiclorochina e coronavirus: una guida agli studi scientifici finora

Brigham and Women's Hospital, l'istituzione affiliata allo studio sull'idrossiclorochina e il suo autore principale, Mandeep Mehra, hanno dichiarato in una nota: “Indipendente di Surgisphere, i restanti coautori dei recenti studi pubblicati su The Lancet e sul New England Journal of Medicine hanno avviato revisioni indipendenti dei dati utilizzati in entrambi i documenti dopo aver appreso delle preoccupazioni sollevate sull'affidabilità del database ”. 

Mehra ha affermato di aver regolarmente sottolineato l'importanza e il valore degli studi clinici randomizzati e che tali studi erano necessari prima di poter trarre conclusioni. "Attendo con impazienza notizie dagli audit indipendenti, i cui risultati informeranno qualsiasi ulteriore azione", ha affermato.

La pagina Wikipedia ora cancellata di Desai ha dichiarato di aver conseguito un dottorato in giurisprudenza e un dottorato in anatomia e biologia cellulare, nonché le sue qualifiche mediche. Una biografia di Desai su un opuscolo per una conferenza medica internazionale afferma che ha ricoperto diversi ruoli di leadership medica nella pratica clinica e che è "una cintura nera master certificata Six Sigma".

Non è la prima volta che Desai lancia progetti con affermazioni ambiziose. Nel 2008, ha lanciato una campagna di crowdfunding sul sito Web indiegogo promuovendo un "dispositivo di aumento umano di prossima generazione" chiamato Neurodynamics Flow, che ha affermato che "può aiutarti a raggiungere ciò che non avresti mai pensato fosse possibile".

"Con la sua sofisticata programmazione, i punti di induzione neurale ottimali e risultati provati e veri, Neurodynamics Flow ti consente di raggiungere il picco dell'evoluzione umana", ha detto la descrizione. Il dispositivo ha raccolto qualche centinaio di dollari e non si è mai verificato.

Ellis, il capo scienziato di dati di Nous Group, ha affermato che non è chiaro il motivo per cui Desai abbia fatto affermazioni così audaci sui suoi prodotti, data la probabilità che la comunità di ricerca globale li avrebbe esaminati.

"La mia prima reazione è stata quella di attirare l'attenzione sulla sua azienda, ha detto Ellis. "Ma sembra davvero ovvio che questo sarebbe controproducente."

Oggi il professor Peter Horby, professore di malattie infettive emergenti e salute globale nel dipartimento di medicina di Nuffield, Università di Oxford, ha dichiarato: “Accolgo con favore la dichiarazione della Lancet, che segue una dichiarazione simile del NEJM in merito a uno studio dello stesso gruppo su farmaci cardiovascolari e COVID-19. 

“Le preoccupazioni molto serie sollevate sulla validità dei documenti da Mehra et al. Devono essere riconosciute e messe in atto con urgenza e dovrebbero portare a una seria riflessione sull'adeguatezza della qualità della revisione editoriale e dei peer review durante la pandemia. La pubblicazione scientifica deve essere soprattutto rigorosa e onesta. In caso di emergenza, questi valori sono necessari più che mai. "






















martedì 2 giugno 2020

CORONAVIRUS: gli Infermieri che diventano “Demoni” ?

Cosa c’entrano gli Infermieri nelle disquisizioni scientifiche sull’efficacia di un Vaccino contro i Virus, Il Patto Trasversale della Scienza di Burioni, Lo Palco & Altri, il 25 marzo denuncia Stefano Montanari. Sul sito dell’Associazione si legge:

Oggi abbiamo presentato alle Procure di Modena e Ancona un esposto penale contro Stefano Montanari, per le gravi affermazioni sulla diffusione, contenimento e cura del SARS-CoV-2 e della malattia COVID 19 e per le tesi complottistiche anti-vaccinali, contenute in vari video ed interviste dello stesso.

….Se questo coronavirus è così poco cattivo come mai tutto questo cancan? Come mai tutto questo blocco del mondo? Come mai siamo tutti i reclusi in casa? Come mai siamo costretti a non andare più a fare la spesa se non facendo lunghe file uno alla volta nel supermercato? Ristoranti, bar chiusi, teatri, cinema chiusi. Non si va più a lavorare, l’economia va a scatafascio il motivo è semplicissimo: si bloccherà tutto il mondo con una epidemia inesistente, per un patogeno fasullo. Lo si farà fino a che la gente non ne potrà più e non ci metterà molto tempo e quando cercherà di ritornare o si illuderà di ritornare alla sua vita normale, che non tornerà mai più, perlomeno non nei prossimi anni, la gente sarà disposta ad accettare qualsiasi cosa”
“Quel vaccino sarà una truffa colossale, una truffa multimiliardaria attraverso cui potranno iniettare a chiunque qualunque cosa, noi non sappiamo che cosa inietteranno perché non ci sono controlli, perché non ci sono sperimentazioni, come non ci sono in nessun vaccino e non ci saranno neanche per questo perché è tecnicamente impossibile. Quindi noi siamo semplicemente carne da macello, noi siamo vittime di una truffa colossale e purtroppo medici, media e politici sono tutti coinvolti”
“Ma questo del vaccino è proprio il motivo per cui si è inventata questa epidemia che non esiste, che ce la si è inventata proprio per fare in modo di poter somministrare un vaccino a 7 miliardi e mezzo di persone rendendolo obbligatorio”.......

Dopo 2 mesi, in data 29 maggio, la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI) denuncia Montanari. Sul sito dell’Associazione si legge:
In data odierna la FNOPI ha dato mandato ai propri legali di intervenire a seguito delle gravi affermazioni sulla diffusione, contenimento e cura del Covid-19 e per le tesi complottiste anti-vaccinali, contenute in vari video ed interviste ad opera di Stefano Montanari.

Gli Infermieri che si sentono offesi nella loro “dignità” (?) denunciano Montanari scopiazzando di pari passo la denuncia presentata da Burioni & C.

Ai miei tempi, quando ci fu la riforma dei corsi infermieristici che diventarono corsi di laurea, molti pensarono e dissero che gli infermieri diventavano dei piccoli medici.

E la triste e grottesca vicenda della denuncia di Montanari ne è un esempio.

Cosa c’entrano gli Infermieri nelle disquisizioni scientifiche di diffusione, contenimento e cura di un Virus? 
Cosa c'entrano gli Infermieri sulla eventuale possibilità di trovare un Vaccino, sulla sua Efficacia e su eventuali effetti collaterali?

Forse che gli Infermieri, elevati da tutto il popolo come Angeli, hanno perso subito il candore, l'uso  delle ali, precipitando così subito negli abissi....dove regnano i Demoni?



domenica 31 maggio 2020

CORONAVIRUS: clinicamente non esiste più.

                                 
Coronavirus, Zangrillo (San Raffaele): "Dal punto di vista clinico non esiste più".
Lo dice Alberto Zangrillo, direttore di Terapia Intensiva al San Raffaele di Milano, intervenuto a "In mezz'ora in più" su Rai 3“
Che il virus dal punto di vista clinica non esista più lo dice l'università Vita e Salute del San Raffaele, lo dice uno studio fatto dal virologo direttore dell'Istituto di virologia, professor Clementi, lo dice insieme alla Emory University di Atlanta, il professor Silvestri: i tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti un mese fa, ha spiegato.

Lo dico consapevole del dramma che hanno vissuto i pazienti che non ce l'hanno fatta - ha aggiunto Zangrillo - non si può continuare a portare l'attenzione in modo ridicolo come sta facendo la Grecia sulla base di un terreno di ridicolaggine, che è quello che abbiamo impostato a livello di comitato scientifico nazionale e non solo, dando la parola non ai clinici e non ai virologi veri. Il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Ci metto la firma.

Terrorizzare il paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità.
Si ritorni alla vita normale. È auspicabile che il virus scompaia per sempre, come la Sars. Il primario ha speso parole di grande elogio per Milano che ha reagito in maniera straordinaria. Tutti parlano di Milano e della Lombardia, in realtà ci sono state delle zone ben precise dove si è verificato il cluster. Milano ha reagito in modo straordinario, lì il virus praticamente non si è diffuso. Era difficile perché avevamo a che fare con un virus estremamente contagioso, in una Lombardia che per una serie di ragioni era estremamente esposta.

CORONAVIRUS: quando un ex generale di brigata dei Carabinieri, guida la rivolta!

Manifestazioni dei Gilet Arancioni, guidati da Pappalardo, si sono tenute in diverse città italiane: Roma, Milano, Pescara, Trieste….
L’interesse per queste manifestazioni, non è per le richieste politiche avanzate, ma la narrazione della epidemia Coronavirus, artificialmente ingigantita per motivi inconfessabili.
A tal proposito abbiamo potuto notare, dopo 85, giorni che non tutti gli italiani sono impauriti al punto tale di accettare passivamente le ordinanze che impongono di portare la mascherina all’aperto, senza una rigorosa evidenza scientifica.
Infatti quasi tutti i partecipanti non avevano la mascherina.
Inoltre abbiamo potuto sentire e leggere la relazione (molto interessante) tenuta a Trieste, da Fabio Franchi - medico chirurgo "diversamente vax", specializzato in igiene e medicina preventiva e in infettivologia:

Cari amici,
Ho accettato volentieri l’invito a prendere la parola alla Vostra manifestazione. Vedo con favore lo svilupparsi di movimenti di resistenza contro il tentativo di annullare pezzo a pezzo la nostra Costituzione e pure rinunciare al buon senso.
La mia competenza (sia pur limitata) riguarda gli aspetti medici e scientifici di quel che è successo e sta ancora succedendo. Perciò posso dire con una certa cognizione di causa che è stata portata avanti un’operazione politica, economica e mediatica, che di scientifico ha ben poco. La causa dichiarata è la diffusione di una nuova malattia mortale e molto contagiosa. È la causa apparente, fittizia. Naturalmente quel che dirò è in contrasto con la versione ufficiale (che vi invito a consultare) sui grandi giornali, sulle tv nazionali, sulle pubblicità progresso, sui siti governativi e quelli informativi delle aziende sanitarie. I principali mezzi di informazione hanno in effetti una voce unica, martellante ed insistente che ha avuto lo scopo di effettuare un lavaggio del cervello collettivo confezionato da esperti della propaganda. La censura è stata ermetica: nessuno spazio per i critici. Devo dire che il successo è stato pieno. Lo si vede, lo si constata dalla diffusione delle mascherine all’aperto che non hanno la funzione dichiarata. Lo stesso Anthony Fauci del NIH, lo ha affermato maniera molto chiara; lo ha sostenuto anche il professor Matteo Bassetti infettivologo dell’Università di Genova, lo ha sostenuto pure Dottor Pregliasco a proposito del virus influenzali l’anno scorso ed il dottor Walter Ricciardi, ex presidente ISS fino a due mesi fa.
Sarebbe stato uguale se avessero imposto di camminare a quattro gambe. All’aperto, le mascherine od il camminare a gattoni ha la stessa efficacia nel fermare il virus. Tra l’altro, dal punto di vista medico, le mascherine sono dannose per un uso prolungato, per anziani e soprattutto durante l’attività sportiva, quando non sono francamente tossiche per le fibre che rilasciano.
La funzione vera è quella di riconoscere chi è disponibile ad accettare una condizione di obbedienza cieca, pronta e assoluta a regole del tutto irrazionali. Tra l’altro l’articolo 85 della legge 733, testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza ci proibisce di andare in giro mascherati in pubblico.
La mascherina non serve a niente come viene portata, è solo un simbolo di sottomissione. Se ne sono resi conto gli operatori delle forze dell’ordine obbligati a compiti di cui – almeno una parte di loro - si vergognano.
Quello che abbiamo visto svolgersi come in un film è stato un fenomeno globale chiamato pandemia, che ha colpito tutto il mondo a partire dalla Cina, ma noi più duramente. Un film che ha descritto una pandemia simile e le sue conseguenze, causata da una coronavirus che era partito da un mercato della Cina è stato Contagion con Matt Damon, nel 2011. Tutto uguale solo che nella finzione cinematografica la mortalità era del 30% e colpiva i bambini ed adulti indistintamente. Attualmente la nostra reale letalità è minimale e non colpisce bambini e giovani adulti. Con una letalità oltre 300 volte inferiore a quella descritta nel film hanno ottenuto gli stessi risultati. Ora le nazioni che si rialzano prima, possono riprendersi, gli altri saranno schiacciati. Non c’è nessuna solidarietà da attendersi da parete della UE, i soldi che noi abbiamo dato a loro ci verranno prestati con interessi e condizionalità nei prossimi anni quando l’operazione sarà già completata.
Era necessario chiudere tutto? All’inizio c’era confusione, allarme, affollamento delle terapie intensive da casi gravi apparentemente simili. Dopo che il fumo e la nebbia dei primi momenti si è diradata, i contorni degli eventi sono più nitidi e si possono individuare le cause multiple e reali di quello che è successo. Si sarebbe dovuto farlo rapidamente ed invece hanno perseverato nella impostazione sbagliata.
Purtroppo i politici più o meno coscientemente si sono fatti guidare – e continuano a farsi guidare - da esperti che già nel passato avevano raccontato balle ed amplificato a dismisura i rischi infettivi (che sono molto ridotti).
Alcune nazioni non si sono fatte sopraffare dalle suggestioni dei virologi catastrofisti e non hanno attuato alcun lockdown, nonostante gli strilli di tutti gli altri. Quali terribili conseguenze hanno ottenuto senza fare i nostri sanguinosi sacrifici? Nessuna. Nessun disastro. Meno casi, meno morti. Provate a controllare i grafici di Svezia e Giappone. Naturalmente sembrerebbe cosa di buon senso cercare di capire bene e poi andare alle conseguenze. E le conseguenze sono queste: se le previsioni effettuate in base alla teoria ufficiale si sono dimostrate errate, allora vuol dire che la teoria era sbagliata. È stata falsificata. Quindi noi ci stiamo uccidendo economicamente e civilmente senza motivi validi. La nostra mortalità a livello di popolazione è stata in linea con gli anni scorsi. Oscillazioni che poco si discostano dalle medie precedenti.
L’età media dei decessi (circa 80 anni) è praticamente sovrapponibile alla aspettativa di vita e questo è un indice indiscutibile di benignità. Il prof Alessandro Bonsignore presidente Ordine Medici Liguria ha parlato di una riclassificazione delle malattie (vedi videoclip).
Sono state operate manipolazioni statistiche evidenti.
Lo hanno dimostrato il prof Stefano Petti, il prof Stefano Scoglio, il consulente finanziario Giovanni Ziborghi, il filosofo Paolo Becchi, per citarne alcuni. I posti letto in terapia intensiva e rianimazione erano stati ridotti all’osso negli ultimi 10 anni, cosicché quando è arrivata un’ “onda” un po’ più alta delle altre è andata oltre il basso muretto che era stato posto per pararle. Non era l’onda che era tanto alta, ma il muretto che era tropppo basso! In poche settimane si possono anche triplicare i posti letto, non il personale specializzato! Questo ha bisogno di anni per tale alta specializzazione e questo è uno dei motivi per cui ci sono state tante difficoltà.
L’approccio medico è stato spesso sbagliato grazie anche alla mancata effettuazione delle autopsie fin dall’inizio e che avrebbero potuto dare indicaizoni utili, così come è stato poi.
Quindi la letalità avrebbe potuto essere senz’altro inferiore.
Ma ogni altro singolo aspetto della versione che ci viene ammannita è profondamente criticabile. Sembra strano, ma non è mai stato dimostrato che la COVID 19 sia causata dal virus SARS-CoV-2. Inoltre i test non sono mai stati validati. In questa sede non posso sviluppare questo tema.
Quello che mi preme dire ancora è del trattamento riservato ai BAMBINI. Infatti fin dall’inizio si sapeva che non correvano alcun rischio, e così le persone giovani senza problemi di salute di base. Sono stati segregati, allontanati uno dall’altro, è stata loro negata l’ora d’aria che era concessa i cani. Il grave è che vogliono continuare così. Se si poteva sospettare la malafede di chi ha preso certe decisioni ora non più, il dubbio ha lasciato il posto alla certezza: sono in malafede. I danni arrecati i bambini sono grossi perché il contatto, il gioco, fanno parte del loro normale sviluppo psichico e toglierlo ed iniettare il sospetto verso gli altri significa spingerli verso atteggiamenti antisociali od asociali. Insomma favoriscono, assieme all’uso esagerato di dispositivi elettronici, la tendenza a tratti caratteristici dell’autismo. Un tanto è stato detto proprio sul sito del professor Burioni, Medical Facts.
Quei cervelloni han forse pensato che i bambini possano avere impunemente uno sviluppo simile a quello delle tartarughe marine, ognuna per conto suo, dalla nascita.
PER CONCLUDERE: noi italiani, invece di seguire chi ha fatto meglio di noi senza sacrifici (cioè Svezia e Giappone), continuiamo a farne di tali che porteranno a milioni di disoccupati - che non si sa chi potrà mantenere -, disoccupazione, miseria, fame, suicidi.
PERCHE' TUTTO QUESTO?
Per aspettare il vaccino obbligatorio, il tracciamento con il tatuaggio quantico, il controllo invasivo e la fine delle libertà di cui andavamo fieri. Il nostro governo ha persino regalato 150 milioni a chi ci venderà il vaccino inutile, pericoloso e ... che non c’è ancora. Sarà obbligatorio anche per i bambini, per proteggerli da una infezione che a loro non provoca nemmeno un raffreddore.
Non possiamo accettare, dobbiamo combattere e non arrenderci mai!


venerdì 29 maggio 2020

CORONAVIRUS: la nostra Salute non ammette ignoranza

La Lombardia, si dice, che è la prima regione per Sanità - Moda - Spettacolo- Trasporti -Pil- Istruzione – Integrazione..
Forse sarà anche vero, ma come dimenticare la Sanità di Formigoni (condannato a risarcire un danno erariale di 47,5 milioni?)
O come dimenticare l’attuale assessore Gallera che non sa fare i conti, dà numeri completamente scollati dalla realtà….e per finire non conosce la legge?
Può restare Gallera Assessore al Welfare? Proprio Lui che fondatore e titolare di uno studio legale, ammette di non conoscere la legge?

Giovedì 19 marzo
In una intervista, il docente di Biologia dei sistemi della Temple University di Philadelphia Enrico Bucci ha spiegato che le sue osservazioni e i suoi studi sull’epidemia di Coronavirus in Italia sono molto complicati a causa dell’inaffidabilità dei dati ufficiali sul numero dei contagi. I tamponi in Italia sono eseguiti con modalità disomogenee e con criteri diversi a seconda delle regioni: in Lombardia – la regione più colpita – i numeri sono totalmente scollati dalla realtà, ha detto Bucci, e farsi un’idea sull’andamento del contagio è molto difficile.

Martedì 7 aprile
Gallera ammette: “La Lombardia poteva istituire subito la zona rossa nel Bergamasco” “Ho approfondito, c’è una legge che lo consente». Per il via libera si attese l’approvazione del governo“

Sabato 23 maggio
L’ assessore lombardo alla Salute, nello spiegare l’indice di trasmissibilità del virus, fa un esempio troppo semplicistico e sbaglia: per essere contagiato, dice, "devo incontrare due positivi contemporaneamente". La replica: "Sono allibito, ho solo spiegato in maniera semplice"

Giovedì 28 maggio
Accuse precise, nette. Riferimenti circostanziati e, secondo gli stessi accusatori, supportati dai numeri. La Lombardia "aggiusta" i numeri per paura di essere "fermata" in questa fase 2 dell'emergenza Coronavirus? "La risposta è affermativa, anche perché si sono verificate troppe stranezze". A sganciare la bomba, in un'intervista a Radio 24, è Nino Cartabelotta, presidente di Gimbe, la fondazione che promuove la ricerca scientifica indipendente e che dall'inizio dell'epidemia sta analizzando con costanza e precisione tutti i dati sul contagio in Italia.“

Venerdì 29 maggio
Mancata zona rossa ad Alzano e Nembro, Gallera ai pm: “Non sapevo che potevamo essere noi a chiudere”
L'assessore ascoltato dai magistrati sulla vicenda della mancata chiusura di Alzano e Nembro. Oggi tocca a Fontana



giovedì 28 maggio 2020

CORONAVIRUS: non esistono presupposti per uno stato di Emergenza.




COMUNICATO STAMPA

28 Maggio 2020

Un gruppo di medici (dott. prof. Pasquale Mario Bacco, dott.ssa Antonietta Gatti, dott. Mariano Amici, prof.ssa Carmela Rescigno, dott. Fabio Milani, dott.ssa Maria Grazia Dondini) ha inviato oggi una istanza in autotutela al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e, in conoscenza, ai Governatori delle Regioni.


In questa lettera sono evidenziati aspetti problematici nella gestione dell’emergenza Covid-19, in particolare sotto il profilo medico-scientifico ed epidemiologico. Le fonti indicate nella lettera riportano evidenze tratte da documenti ufficiali, da studi specialistici e da notizie diffuse dalla stampa. Si tiene a precisare che l’istanza intende limitarsi a sollevare questioni di merito, lasciando agli esperti di diritto, ai magistrati e agli avvocati le valutazioni di loro pertinenza.

Questa iniziativa, che non vede coinvolta alcuna organizzazione né associazione, impone alle Istituzioni interpellate di dare risposta ufficiale ai firmatari entro precisi termini di legge, e consente - si auspica - di chiarire molti punti controversi.


OGGETTO: EMERGENZA SANITARIA COVID-19 – ISTANZA AUTOTUTELA.


Noi sottoscritti

dott. prof. Pasquale Mario Bacco, [omissis];

 dott.ssa Antonietta Gatti, [omissis];

dott. Mariano Amici, [omissis]; 

prof.ssa Carmela Rescigno, [omissis];

 dott. Fabio Milani, [omissis];

dott.ssa Maria Grazia Dondini, [omissis],

****

come professionisti che operano quotidianamente a contatto con la realtà sanitaria e che hanno quindi conoscenza diretta dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, riteniamo doveroso sottoporre alla Sua attenzione alcune riflessioni e domande circa le misure adottate dagli Enti istituzionali a contenimento del contagio, quale nostro contributo.

Crediamo in primo luogo che sia necessario chiarire in modo univoco, chiaro e scientificamente credibile che il Covid-19 ha dimostrato di essere una forma influenzale non più grave degli altri Coronavirus stagionali: nonostante l’OMS abbia dichiarato l’emergenza pandemica l’11 Marzo1, le cifre ufficiali dei deceduti, dei contagiati e dei guariti contraddicono la definizione stessa di “pandemia”2.

Occorre dare informazioni corrette e fornire criteri di comprensione dei dati reali, evitando che i media diffondano notizie allarmanti, a nostro parere assolutamente ingiustificate. La banalizzazione statistica dei decessi è la sintesi di una comunicazione istituzionale che ha impedito, per tutta l’emergenza ed ancora oggi, di avere una chiara sintesi della situazione, portando ad un circolo vizioso in termini di provvedimenti sanitari e di impatto sociale


In particolare è indispensabile precisare:

  • che il totale dei deceduti per qualsiasi patologia o per morte naturale, quotidianamente annunciato nei “bollettini di guerra” diffusi dai media, non deve essere inteso come unicamente riferito al Covid-19 o a patologie concomitanti;
  • quale percentuale della mortalità sia determinata dai deceduti per Covid-19 (solo per Covid-19) e quanto essa si discosti dalle medie ufficiali degli anni precedenti per patologie analoghe;
  • quali siano i reali motivi per cui in alcune zone del Nord Italia si è registrata una diffusione tanto abnorme ed una letalità tanto più alta rispetto ad altre zone del paese, persino limitrofe;
  • che i tamponi effettuati per rilevare la positività al virus danno una percentuale di “falsi positivi” e “falsi negativi”, per cui possono risultare “contagiati” soggetti che non lo sono; di conseguenza, le percentuali ricavate dal numero dei tamponi vanno interpretate e spiegate tanto agli operatori sanitari quanto ai media e alla popolazione, evitando inutili allarmismi;
  • che gli esami sierologici effettuati devono essere parimenti interpretati, chiarendo che quanti risultano positivi all’IGG non costituiscono un pericolo per la popolazione, ma anzi un elemento che conferma che la diffusione del Covid-19 sta esaurendosi, come normalmente accade per patologie simili.

È inoltre necessario chiarire:

quali siano i criteri adottati per la creazione delle proiezioni elaborate dagli esperti e quale conferma nei dati reali oggi disponibili abbiano sinora avuto queste proiezioni;

quali siano i titoli e quale sia l’autorevolezza e l’esperienza dei membri della Commissione incaricata di proporre misure di contenimento dell’epidemia; quali i criteri di selezione adottati per formare la Commissione e se sussistano dei conflitti di interesse che possano in qualche maniera orientarne le scelte e le decisioni;

quale sia il motivo per cui si è deciso di non tenere in considerazione gli studi e i rilievi di medici e specialisti impegnati sul campo, privilegiando l’impostazione opinabile degli “esperti” anche laddove contraddetta da casi documentati; anche il ricorso all’uso dei ventilatori polmonari quantomeno controverso;

per quale motivo si siano sottovalutati o ritardati i ruoli di profilassi e terapia di farmaci e metodiche anche ben conosciute e rivelatesi efficaci in molteplici occasioni; questa scelta ha determinato evitabili esiti infausti e lunghe ospedalizzazioni, mentre i pazienti avrebbero potuto esser trattati con ricoveri a domicilio senza gravi complicazioni;

per quale motivo si siano impediti gli esami autoptici, che si sono invece rivelati, quando effettuati, una fonte insostituibile di preziosissime

informazioni e che hanno consentito di scoprire che la causa principale dei decessi non era la virulenza della patologia, ma una sua errata cura;


vogliamo inoltre evidenziare, in molti casi, il rallentamento delle diagnosi e delle procedure terapeutiche per patologie diverse e un dirottamento delle risorse verso una sola patologia. Emblema di questa situazione è la realizzazione di strutture ospedaliere riservate alla sola emergenza Sars- cov2, presso le quali si sono ricoverati pochi pazienti e che ora sono in gran parte chiuse;

per quale motivo si siano date disposizioni, su indicazione dell’OMS, di

trasferire i pazienti anziani nelle RSA, con le conseguenze ben note;

quante siano state le salme di persone dichiarate decedute per Covid-19 per le quali si è imposta la cremazione, e su quali basi scientifiche si sia deciso

di ricorrere a questo provvedimento (con le sue molteplici implicazioni) che è previsto per i casi di eziologia batterica;

per quale motivo si continui ostinatamente a “minacciare” futuri, possibili scenari di inasprimento delle misure di contenimento, come se l’epidemiologia dipendesse solo dalla mancata ottemperanza di disposizioni sanitarie la cui efficacia è quantomeno dubbia: nessuna evidenza scientifica permette di affermare che in questo stadio dell’epidemia sia ancora necessario mantenere le distanze di sicurezza, usare mascherine, indossare guanti oltre a curare l’igiene delle mani;

chi siano i cosiddetti esperti che hanno suggerito al Ministero di imporre l’uso delle mascherine e del distanziamento sociale anche agli alunni delle scuole, alla riapertura di settembre: queste scelte devono essere giustificate ed eventualmente - in presenza di elementi che ve ne sconsiglino il ricorso - immediatamente revocate.

Inoltre, chiediamo per quale motivo si sia attuata una politica del terrore ed una grave mistificazione della realtà, descrivendo il Covid come un mostro anziché una seria epidemia da affrontare con i mezzi normali della medicina e che a maggior ragione non rappresenta un pericolo nella cosiddetta “fase 2”. Facciamo presente che questa strategia, secondo studi recenti, può aver comportato un aumento del numero dei suicidi e di psicopatologie. Di questi effetti collaterali dovrà rispondere chi,

immotivatamente, ha creato un allarme infondato sotto il profilo clinico ed epidemiologico.

Chiediamo di rendere conto ai cittadini - con argomentazioni scientifiche credibili - delle ragioni che hanno condotto all’imposizione di distanziamenti sociali e forme di isolamento in quarantena per soggetti positivi ancorché non malati.


Chiediamo parimenti il motivo per cui alla popolazione non siano state date tempestive, adeguate e complete informazioni sul valore preventivo delle misure di igiene e profilassi all’interno delle abitazioni e RSA, dell’igiene orale ivi compresi i risciacqui con liquidi ad azione antivirale, delle diete più indicate per la prevenzione delle malattie infettive e loro complicazioni, delle attività di esercizio fisico più salutari, dei pericoli del fumo e dell’inquinamento nel determinare la gravità della malattia.

Vogliamo inoltre conoscere quale sia la base scientifica che ha condotto a decidere di imporre l’uso di mascherine che - se fossero realmente efficaci - non avrebbero comunque un’utilità pratica e richiederebbero comunque di esser sostituite frequentemente; e che - laddove non efficaci, come nel caso dei più comuni modelli distribuiti o addirittura delle mascherine fai-da-te - sembrano costituire più che altro una “drammatizzazione” del clima di terrore deliberatamente imposto, senza alcuna motivazione reale.

Facciamo presenti le implicazioni sulla salute dei cittadini, costretti ad indossare per ore la mascherina, con i rischi ben noti che questo comporta:,tra cui ipercapnia e sovrainfezioni da microrganismi. Segnaliamo altresì che in questi giorni vanno aumentando i casi di ricovero di soggetti debilitati dall’uso prolungato delle mascherine, anche in concomitanza con le temperature esterne. La stampa ha riportato anche casi di morti che potrebbero essere legate all’uso della mascherina durante attività lavorative, motorie o sportive.

Chiediamo il motivo per cui, sulla base di decisioni assunte da “esperti”, si è deciso di blindare il Paese, generando una gravissima crisi sociale ed economica che molto probabilmente si sarebbe potuta evitare o quantomeno limitare. Anche la decisione di non differenziare le misure di contenimento su base geografico-epidemiologica non appare fondata su valide e condivisibili ragioni tecnico-scientifiche.

A tutt’oggi persistono, nonostante un quadro sanitario nettamente positivo, un numero impressionante di obblighi e divieti che non trovano alcuna legittimazione scientifica e tantomeno giuridica.

Persiste invece una regolamentazione confusa, contraddittoria e priva di giustificazione per chi ha un quotidiano e diretto riscontro con la situazione dei pazienti.
Alla luce delle considerazioni sopra evidenziate se il Governo ed il Ministero della salute dovessero perseverare nel porre in essere provvedimenti:

senza un confronto con i medici che operano sul territorio,

senza aver analizzato quanto oggi denunciato,

senza aver verificato i dati “snocciolati” alla popolazione all’interno di un quadro generale di riferimento comparato con i dati di altri momenti storici,

darebbero vita ad un’ulteriore serie di atti illegittimi per abuso ed eccesso di potere, violazione di legge, violazione dei principi di adeguatezza e proporzionalità, irragionevolezza e sviamento.

                                                                               ****
GLI ISTANTI NELLA LORO QUALITÀ À DI MEDICI E DI CITTADINI DIRETTAMENTE COLPITI DALL’ODIERNA AZIONE DI GOVERNO

CHIEDONO

che il Governo, il Ministero della Salute e le Autorità amministrative oggi interpellate,

VOGLIANO

indicare con quale atto e/o determina

siano stati adottati i criteri per la creazione delle proiezioni elaborate dagli esperti con espressa indicazione dei criteri utilizzati;

abbia previsto l’adozione di provvedimenti limitativi degli esami autoptici;

abbia previsto di disporre la cremazione delle salme con espressa indicazione dei criteri utilizzati e degli atti presupposti per arrivare alla predetta determinazione;

quale ente, funzionario, responsabile del procedimento ovvero atto e/o determina abbia fornito:

la conferma nei dati reali oggi disponibili e dei dati utilizzati per i provvedimenti governativi di questi ultimi 3 mesi;

i dati e gli studi posti alla base delle indicazioni di possibili scenari di inasprimento delle misure di contenimento;

indicazioni in ordine alla necessità di imporre l’uso delle mascherine e del distanziamento sociale anche agli alunni delle scuole, alla riapertura di settembre;

indicazioni in ordine alla necessità all’imposizione di distanziamenti sociali e forme di isolamento in quarantena per soggetti positivi;

le indicazioni poste alla base della decisione di non differenziare le misure di contenimento su base geografico-epidemiologica;

INOLTRE

ai sensi dell’art. 5, L. 241/1990, chiedono che venga indicato il nome del funzionario responsabile del procedimento in relazione all’odierna istanza in autotutela ed a norma dell’art. 328 del codice penale, e diffidano il responsabile del competente servizio a compiere gli atti del suo ufficio o ad esporre le ragioni del ritardo entro il termine di giorni trenta dalla ricezione della presente richiesta, con l’avvertimento che in difetto sarà presentato esposto alla competente autorità giudiziaria.

CHIEDONO

che il Governo, il Ministero della Salute e le Autorità amministrative oggi interpellate,

VOGLIANO

alla luce delle motivazioni evidenziate,

IN AUTOTUTELA,

REVOCARE I PROVVEDIMENTI FINO AD OGGI EMESSI SULLA BASE DI UNA DICHIARAZIONE DI UNO STATO DI EMERGENZA DI CUI OGGI NON SUSSISTANO PIÙ NEMMENO I PRESUPPOSTI DI FATTO,

CHIEDENDO

al Governo di assumere decisioni politiche che siano fondate su dati reali e soprattutto che siano correttamente esaminati e contestualizzati. Chiediamo al Governo di non trincerarsi dietro facili e prudenziali provvedimenti dettati da tecnici che non hanno una visione complessiva del Paese, che invece dovrebbero avere coloro che li hanno nominati.

Confidiamo, in spirito di sincera collaborazione, di ricevere una risposta a queste nostre osservazioni, la qual cosa consentirà di porre fine alle pericolose speculazioni di chi, dinanzi a tanto dilettantismo, solleva il dubbio che il Covid-19 venga utilizzato per secondi fini.

BASSETTI: e questo sarebbe un buon ministro?

  Ma come? Da aprile 2020? Ma non c'era il protocollo della Tachipirina e Vigile Attesa del ministero della Salute? Ma non eri tu che ca...