domenica 17 giugno 2018

Stop alla Plastica. Un cucchiaio da mangiare.

La soluzione contro le posate di plastica arriva dall'India, dove un imprenditore le ha create con la farina di miglio, speriamo quanto prima anche a piatti e bicchieri.

Nel 2005, durante una visita sul campo a Mahabubnagar, un distretto soggetto a siccità a Telangana, in India, Narayana Peesapaty ordina un jowar roti (pane di miglio) per pranzo, che però arriva tardi. Il roti  ormai freddo e duro. 
«Ho dovuto rompere il roti e tirare su le lenticchie con dei pezzi di pane e mangiare con questi – ricorda Peesapaty –. Per me è stato il momento eureka. Se una spatola bidimensionale funzionava, perché non un cucchiaio tridimensionale? Sentivo che avrei preso due piccioni con una fava».
I piccioni a cui si riferisce sono due questioni fondamentali: l’esigenza di ridurre il terreno utilizzato per la coltivazione di riso in India, la quale richiede grandi quantità di acqua, e il problema globale dell’inquinamento da plastica, nonché il relativo abuso. Sebbene il materiale non sia intrinsecamente scarso, Peesapaty spiega che la plastica non dovrebbe essere utilizzata a contatto col cibo, in quanto contiene sostanze chimiche con proprietà cancerogene e neurotossiche che si trasferiscono in quello che mangiamo. 
La soluzione? Posate commestibili. 
Bakeys fabbrica cucchiai fatti principalmente di jowar, una farina di miglio, nonché di farina di riso e grano, in tre gusti – salati, dolci e classici. «In quanto studioso di scienze agrarie, voglio che questo mondo sia un posto migliore in cui vivere», chiosa. Sua moglie, Pragyna Keskar, sottolinea che i cucchiai sono sicuri da mangiare e «sanno di cracker». E anche se non vengono mangiati, possono essere dispersi nell’ambiente, in quanto biodegradabili.
Tradizionalmente, le persone povere in India un tempo mangiavano principalmente il miglio, mentre il riso solo in occasioni speciali come i festival. Il riso dunque è stato un alimento ambito fino a metà degli anni 80, quando è iniziata la politica dell’India di sussidio dell’energia nel settore agricolo. Da allora, la coltivazione di riso è cresciuta in modo esponenziale e il miglio ha perso il suo importante posto sulla tavola.
Nel 2016 il governo indiano ha ritirato circa 50 milioni di tonnellate di scorte di riso – circa un terzo della produzione del paese. «Ora sta marcendo nei magazzini e a nessuno importa. C’è qualcosa che non va», racconta Peesapaty, aggiungendo che una soluzione all’imminente crisi sarebbe ridurre la coltivazione di riso del 25% e incoraggiare il consumo di miglio.
Peesapaty ha effettuato delle ricerche su cosa accade ai cucchiai di plastica usati. Guardando nei cestini della spazzatura, non ha trovato materiali o sacchetti di plastica se non cucchiai rotti, indicanti il fatto che venivano riutilizzati dalle persone. «Questo ha rafforzato la mia determinazione a produrre delle posate commestibili e così ho iniziato a sperimentare a casa – racconta Peesapaty –. La cucina era il mio laboratorio».
Peesapaty ha provato a creare le posate con diverse combinazioni di farina. Quando finalmente ha trovato la soluzione, ha avuto difficoltà a trovare un fabbricatore di stampi. Poi c’è stata la sfida di individuare degli investitori. «Sono stati giorni brutti. Amici e parenti hanno iniziato ad evitarmi perché continuavo a chiedere soldi». Successivamente, ha venduto alcune delle sue proprietà, inclusa una casa a Vadodara e un appartamento a Hyderabad. Ha usato i suoi risparmi e quelli di sua moglie. «Ce la siamo vista brutta», ricorda.
La coppia ha raccolto più di 20 milioni di rupie indiane (circa 300 mila franchi) da sola; finché nel 2014 ha ottenuto un prestito bancario. Nel frattempo, Keskar ha intrapreso altri lavori per integrare il loro reddito. «Io condivido la sua passione di creare cucchiai commestibili. E lo stesso fa sua madre», dichiara.
Nel 2016, Bakeys ha raccolto 18.7 milioni di rupie con il crowdfunding su Kickstarter e più di 2.4 milioni di rupie su Ketto, grazie a un video diventato virale sui social media.
Bakeys impiega oggi 11 persone – 8 dipendenti della fabbrica nella periferia di Hyderabad, più un contabile, un web designer e un ricercatore. Quest’ultima produce 10 mila cucchiai al giorno, usando 500 chili di farina jowar e una pari quantità di farina di riso e altri ingredienti.
Ogni cucchiaio ha un costo di produzione di quattro rupie (circa 6 centesimi), inclusa la distribuzione. Dal suo lancio, la società ha venduto 2.2 milioni di cucchiai. Più di 120 paesi stanno cercando di effettuare degli ordini, ma Bakeys non li accetta.
«Il nostro sito web è concepito in modo da prendere ordinazioni, ma è stato bloccato perché non riusciamo a farvi fronte», sottolinea Keskar, aggiungendo che la discrepanza tra domanda e offerta è enorme. Gli ordini più grandi alla società provengono da Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Dubai, Singapore, Taiwan e Cina. 
«Non vogliamo fare di più. Ora desideriamo vendere i macchinari e insegnare loro [agli acquirenti] ad usarli. Fare in modo che possano vendere i cucchiai con il proprio marchio, perché non possiamo eseguire una produzione all’ingrosso con una sola macchina», confida Peesapaty, aggiungendo che i macchinari costeranno 1.4 milioni di rupie (20'500 franchi) l’uno. I guadagni ricavati da queste vendite serviranno a Bakeys per espandere il prodotto dalle posate alle stoviglie.
Il brevetto di Bakeys è in sospeso dal 2012. «Mi sono reso conto che il mondo si è destato con i nostri prodotti, ma il nostro prototipo per produrre cucchiai commestibili all’ingrosso ha richiesto due anni di perfezionamento – racconta l’imprenditore –. Ora siamo pronti».     (laRegione 16/6/2018)
                                   

sabato 16 giugno 2018

Governo del Cambiamento: si ma in peggio.

Verona,Aprile 2017 - La kermesse della Lega Nord a Verona "La difesa è sempre legittima". Sul palco il leader del Carroccio Matteo Salvini e i presidenti di Veneto e Lombardia Zaia e Maroni e il solito vecchio mantra della Lega: Maroni  "Roma ladrona"

Giugno 2018, Giorgetti.
Cena? No solo 2 fette di salame.
Ridare indietro 250.000 euro ricevuti? No, non vedo perché.




venerdì 15 giugno 2018

Ció che Salvini, deliberatamente, non ricorda.

Leggendo il il Corriere di oggi a pag. 17, sono emersi i ricordi di come nel mondo, c´é sempre qualcuno piú a nord di te.
A Londra il consolato Italiano, visto il boom di arrivi di nostri fratelli, non riesce a stare dietro alle tante richieste. Tanto che sul Web volano insulti (Vergogna, la solita Italia,ecc)  e qualcuno vorrebbe organizzare anche manifestazioni.
La comunitá italiana é esplosa.  I residenti ufficiali sono 350.000 e si stima ce ne siano altrettanti in via non ufficiale. Siamo tra le comunitá piú numerose, venendo dopo polacchi e romeni.
Tanto che ci torna in mente il primo ministro londinese.
Cameron, ottobre 2014: "A Londra troppi italiani fermateli o lasceremo l'Ue"
Questo era il suo piano per sfidare le regole europee: più controlli sulle proprie frontiere e maggiori poteri per limitare l'immigrazione in arrivo dal continente. Avvertendo che se non riusciva a rinegoziare il rapporto con Bruxelles, era pronto a fare campagna elettorale per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
Come é poi finita per Cameron, il referendum sulla Brexit e per l´Inghilterra...lo sappiamo tutti.
Tranne uno: Salvini. Che col rosario in tasca, ripercorre le tappe di Cameron.



giovedì 14 giugno 2018

Di Battista: cosa dici oggi, di Salvini?

Corriere, 13 giugno 2018
Salvini, ministro Interno del governo del cambiamento, parla dell’Egitto e di Regeni,
«Sì, vogliamo ricostruire buoni rapporti con l’Egitto. Io comprendo bene la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni. Ma per noi, per l’Italia, è fondamentale avere buone relazioni con un Paese importante come l’Egitto». 

Il Giornale, 16/8/2017
Caso Regeni, Di Battista: "Renzi e Gentiloni sono complici"
Il grillino Di Battista: "Insieme a Minniti e Alfano sono quattro personaggi oscuri"

"Quanto scritto dal New York Times è gravissimo e chiama in causa quattro personaggi oscuri, che da più di tre anni tengono in mano il Paese a proprio uso e consumo: Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano.
Il New York Times rivela che l'ex amministrazione Obama informò Renzi e Palazzo Chigi di un coinvolgimento diretto dei servizi di sicurezza egiziani nel barbaro omicidio di Giulio Regeni. Malgrado ciò, questi soggetti in tutto questo tempo hanno continuato a lanciare appelli per la verità, facendo finta di nulla". Lo scrive su Fb il deputato M5S Alessandro Di Battista. Che poi rincara la dose: "E proprio in questi giorni, alla vigilia di ferragosto, Gentiloni in persona ha ben pensato di far tornare al Cairo l'ambasciatore Giampaolo Cantini: una misura che per modalità e tempistica ci indigna profondamente e che, oggi, uccide Giulio una seconda volta. Che Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano fossero dei traditori della Patria non avevamo dubbi, ma questa volta hanno superato il limite. Non possiamo accettarlo. Non può accettarlo la famiglia di Giulio che ancora piange suo figlio".




mercoledì 13 giugno 2018

Alcuni ricordi di 2 Cinici e Bari

In attesa di essere smentiti dai fatti, il ricordo corre a quanto hanno fatto nel passato la Lega e la Francia, per il continente africano.
Della Lega, che oggi il suo leader Salvini dichiara che il suo obiettivo è garantire sicurezza e vita prospera nel continente africano, ricordiamo in effetti gli investimenti in Tanzania del tesoriere....ma per acquistare Diamanti.
Della Francia ricordiamo la smania, e l´urgenza di sganciare per primi i missili sulla Libia, per il bene della popolazione....o forse per l´interesse del Petrolio.







martedì 12 giugno 2018

La Politica Spettacolo, sulla pelle di poveri cristi.

Domenica
Salvini chiude i porti ai barconi. "Da oggi anche l'Italia comincia a dire no.
La Nato deve difenderci da "migranti e terroristi", afferma il ministro dell'Interno, perché l'Italia "è sotto attacco da sud, non da est" e Malta "non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d'intervento". 
Ma Salvini dimentica che Malta, in relazione alla popolazione residente,  accoglie il quadruplo di immigrati dell´Italia e soprattutto che la maggior parte degli stranieri in Italia provengono dallÉst non dal Sud (gli africani sono solo al 20%). 
Salvini presenta la svolta come un successo del governo italiano. Parla espressamente di vittoria: "Alzare la voce paga. Il governo è rimasto sempre compatto, alla faccia di chi trovava spaccature tra Lega e Cinquestelle". Minaccia: "Con altre navi come Aquarius, adotteremo lo stesso atteggiamento". Più tardi annuncia: "Entro fine mese avrò una missione spero risolutiva in Libia".
Lunedí 
Dopo le votazioni e dopo che la nave Acquarius dovrebbe andare a Valencia in Spagna, (dovrebbe nel senso che é ancora ferma tra Malta e Sicilia), si dá l´autorizzazione allo sbarco alla nave Diciotti della Marinamilitare italiana che arriverá domani al porto di Catania con 943 Immigrati. 
Porti italiani chiusi, dunque, ma solo a singhiozzo e solo alle navi umanitarie. 







lunedì 11 giugno 2018

2 DEI si aggirano nell´occidente cristiano


Trump non solo si autoassolve, ma arriva a stracciare un accordo firmato con gli altri potenti del mondo, dopo poche ore. Possiamo noi comuni mortali stracciare un accordo firmato, senza pagarne le conseguenze? Non credo, almeno che ci crediamo "onnipotenti".

Salvini, rivendica con forza, l´obiettivo di far pagare meno tasse ai Ricchi. Possiamo noi comuni mortali, e non ricchi, gioire che chi ha di piú paghi di meno?

Salvini, ha chiuso i porti italiani all´attracco di navi con migranti....perché ha dichiarato: Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa...






domenica 10 giugno 2018

La libertá di Espressione non vale per i lavoratori

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Proprio tutti, no. Non esageriamo. Agli operai non é permesso. Cosí si sono inventati il trucchetto legale: il vincolo fiduciario nel rapporto lavorativo.
Secondo i giudici di oggi, se una dipendente di una mensa, pagata per scodellare pasti o per lavare pentole non sappiamo bene, osa esprimere una sua preferenza culinaria: mi fa schifo mangiare la polenta con scarafaggi deve essere a buon ragione licenziata.
Non perché non lavorava, non lavava abbastanza pentole o peggio non era certamente lei ad aver messo scarafaggi nella polenta....no aveva espresso soltanto la sua preferenza.

Nuova éra Si moltiplicano le sentenze sui lavoratori per i post contro le proprie aziende: “Rompono la fiducia col datore”
Sempre più cause si chiudono con la sconfitta del dipendente cacciato perché si è sfogato su Facebook. Basta una critica indiretta, senza neppure nominare l’impresa, e si passa dalla parte del torto
A Nichelino (Torino) nel 2015, una dipendente di una mensa scolastica condivide sul proprio profilo Facebook il post di un politico che denuncia il ritrovamento di insetti nella purea servita agli alunni. Si limita a commentare: “Mah… io una polenta con aggiunta di scarafaggi non la mangerei volentieri”. L’azienda se ne accorge e la licenzia (guadagnava 370 euro al mese) nonostante non avesse nominato la mensa in cui lavorava direttamente e nonostante avesse condiviso il post in un profilo con impostazioni di privacy private.   leggi articolo




sabato 9 giugno 2018

Il cittadino, il disservizio ferroviario quotidiano

Arriva il treno dalla Svizzera a Malpensa, ma oltre frontiera corrono ancora le polemiche.
«Sarà puntuale?» si chiede Lorenzo Quadri, deputato della Lega dei Ticinesi, che denuncia «il record planetario di ritardi e guasti, già collezionato» dalla linea Mendrisio-Varese, inaugurata sei mesi fa grazie alla nuova bretella Arcisate-Stabio.
Inoltre sarebbero «sparite» due delle frequenze previste.
Alla vigilia del prolungamento per l’aeroporto di Malpensa (al via da domenica 10 giugno), la nuova linea ferroviaria transfrontaliera Mendrisio-Varese sembrerebbe mettere in crisi la proverbiale puntualità svizzera (per l’appunto…) dei treni.
A sostenerlo è il deputato del Consiglio nazionale (il parlamento elvetico) Lorenzo Quadri, che ha presentato un’interpellanza al Consiglio federale a proposito della «problematica situazione dei collegamenti ferroviari in Ticino e in particolare nel Mendrisiotto».
Un eufemismo in politichese che, parlando “pane al pane” come d’abitudine degli esponenti della Lega dei Ticinesi, si riferisce al «record planetario di ritardi e guasti» che la nuova linea ferroviaria ha già collezionato in questi mesi. «Discriminatorio verso i ticinesi».
Stando ai dati delle singole fermate di tutti i treni passeggeri che dall’1 gennaio al 24 aprile 2018 hanno transitato su suolo elvetico, «è emerso che i treni più in ritardo dell’intera Svizzera vengono dall’Italia e spesso e volentieri passano per la stazione di Mendrisio».
Quadri non le manda a dire.
«Mendrisio - dice - risulta essere l’unica stazione ferroviaria svizzera con un tasso di treni in ritardo che supera il 30%».
E ancora: «Tilo è riconosciuta come la peggior compagnia regionale in fatto di puntualità».
Non il miglior biglietto da visita per la nuova linea Tilo Mendrisio-Malpensa, dove tra l’altro, denuncia Quadri, «sarebbero spariti due dei collegamenti pianificati».
Eppure la Confederazione sta facendo tutto il possibile per preservare la nuova offerta ferroviaria transfrontaliera.
Per tre anni, infatti, l’ufficio federale dei trasporti elvetico interromperà i servizi di autobus tra il Canton Ticino e Malpensa: lo stop entrerà in vigore alla fine del 2018, quando la linea S40 Tilo sarà ormai pienamente rodata.
Solo dopo tre anni «il rilascio di concessioni potrà essere riesaminato», come annuncia l’Ufficio federale dei trasporti. L’obiettivo è evitare che l’alternativa dei bus verso Malpensa possa «seriamente compromettere l’offerta ferroviaria».
Ma anche su questo punto il deputato leghista Quadri non ci sta.
«Siamo a livelli di bolscevismo: il cittadino viene obbligato a scegliere il disservizio ferroviario. Per favorire artificialmente la rotaia, il Dipartimento del ministro Doris Leuthard danneggia i viaggiatori ticinesi, ostacola i turisti diretti in Ticino e impedisce ai privati di lavorare».



venerdì 8 giugno 2018

Morti in Ospedale. I dati raccapriccianti della Svizzera, da noi mancano i dati.

Ogni giorno in Svizzera muoiono 7 pazienti in ospedale. Quattro di loro per un errore di comunicazione tra medici, infermieri e pazienti. A spiegarlo è un’esperta internazionale, la prof. Hannawa, che ha studiato centinaia di casi definendo in un manuale per gli ospedali come evitare che altri pazienti muoiano non per malattia, ma per una cattiva comunicazione. Ecco dove si sbaglia e perché.

Sono cifre da capogiro: 43 milioni di pazienti vittime di errori medici negli ospedali. La Svizzera non è meglio di altri Paesi. Le cifre dell’Ufficio federale della sanità mettono i brividi: un paziente ospedalizzato su 10 subisce un danno, la metà poteva essere evitata (ossia 3mila decessi e circa 60mila eventi avversi) se la struttura sanitaria avesse investito maggiormente in una politica della sicurezza. Oggi non sembra sempre essere una priorità né per la politica né per alcuni nosocomi. Negli ospedali elvetici, ci sono quotidianamente 7 decessi, due terzi dei quali potevano essere evitati soprattutto tramite una comunicazione interprofessionale più sicura tra medici, infermieri e pazienti. Rimaniamo di stucco mentre la prof. Annegret Hannawa ci snocciola questi dati. La incontriamo a Lugano, dove dirige il Centro di competenza per la promozione della qualità assistenziale e della sicurezza dei pazienti alla Facoltà di scienze della comunicazione all’Università della Svizzera italiana. Basandosi sulla ricerca scientifica di centinaia di errori ha pubblicato 4 libri, tra cui ‘Nuovi orizzonti per la sicurezza dei pazienti’ (2017), nel quale introduce l’innovativo ‘Saccia Comunicazione sicura’, un modello che evidenzia le cause di errori. La ricerca ha fatto i compiti, ora tocca alla politica e alle strutture sanitarie fare i prossimi passi.

Come funziona il suo modello ‘Saccia’ per una comunicazione sicura nell’assistenza sanitaria?

Saccia è un acronimo, raccoglie le 5 competenze centrali per una comunicazione sicura. Abbiamo analizzato centinaia di errori avvenuti su pazienti in vari Paesi (Svizzera, Germania, Inghilterra, America...) identificando 5 aspetti della comunicazione responsabili dei danni inflitti ai pazienti. È un modello applicabile a tutti gli attori sanitari e alla comunicazione tra di loro.

La prima S come sufficienza, che significa?

Si intende la quantità di informazione ricevuta e riferita, ma soprattutto quanto venga compresa. A volte l’informazione data non è sufficiente anche per imprevisti come ad esempio un risultato inviato a un indirizzo errato che il paziente non ha mai ricevuto, concludendo che il silenzio significa che tutto è ok. Spesso si comunica davvero troppo poco.

Passiamo dunque alla A che indica l’accuratezza

dell’informazione.

Come una ricetta scritta dal medico in modo non comprensibile che viene di conseguenza male interpretata dal personale curante. Troppo spesso la correttezza di un’informazione non viene verificata, si parla poco tra colleghi, anche per controllare se ci sono stati malintesi, se abbiamo capito bene le indicazioni.

La prima C sta per chiarezza.

La ricerca ci dimostra che in media mentiamo 10 volte al giorno. Non siamo chiari nella nostra comunicazione, sminuiamo o esageriamo i contenuti, tralasciamo intenzionalmente informazioni per vari motivi, come mantenere una relazione. Di fatto, si comunica poco. Ricordo il caso di una assistente che dopo aver visto una spia sul macchinario di un paziente, l’ha spento, senza chiedere che cosa significava. Non ha detto niente a nessuno.

La seconda C sta per contestualizzazione.

Come ad esempio non comunicare l’urgenza di un caso o farlo al momento sbagliato o non riuscire a farsi valere verso un superiore.

Infine IA come capacità di adattarsi a livello interpersonale.

Vale per ogni tipo di comunicazione sia tra professionisti della salute sia con il paziente. Quest’ultimo va messo al centro per rispondere ai suoi bisogni. Importante salutarlo quando si entra in camera, evitare di parlare tra colleghi come se non fosse presente.
                                                                                                             (da laRegione del 8/6&2018)




giovedì 7 giugno 2018

Ospedali:troppi errori evitabili.

Come può un paziente capire se l’ospedale scelto è sicuro? Le 5 regole d’oro, secondo un esperto internazionale  prof. Liam Donaldson).


 * «La prima cosa è sicuramente l’igiene. Un ospedale con elevati tassi di infezioni non è sicuro e ci dice che chi lo dirige non ha una cultura della sicurezza».

* Secondo, valutare se la struttura registra gli errori: «Non andrei da chi non lo fa, perché significa che la struttura nasconde gli errori. Tutti gli ospedali ne fanno, meglio preferire chi li registra in una banca dati e li analizza per evitare che succeda di nuovo».

* Terzo, la gerarchia: «Meno è meglio, osservare se l’infermiera più giovane viene ascoltata e considerata allo stesso livello del più bravo cardiologo».  

* Quarta regola, il paziente deve essere al centro di tutto. In teoria lo promettono tutti, ma in pratica ecco che cosa significa: «Significa rispetto e ascolto per i pazienti. Spesso una madre capisce cosa sta accadendo al figlio malato e va ascoltata, non deve fare la pendolare dal Pronto soccorso a casa finché la situazione si aggrava», precisa.


* Il quinto punto è la responsabilità: «In caso di gravi errori chi risponde, e ci mette la faccia, è chi sta ai vertici e deve dimostrare leadership e interesse per la sicurezza dei pazienti», conclude.



mercoledì 6 giugno 2018

Un farmaco, tanti interrogativi, moltissimi soldi.

All'inizio 2018, una associazione pubblica di cittadini americana (ricordiamo che in Europa e Italia il farmaco era già stato approvato) sollecita la FDA a rifiutare l'approvazione dei farmaci per l'artrite reumatoide con questo comunicato: 

Baricitinib non avrebbe solo benefici unici, ma provocherebbe danni seri per la vita del paziente.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense non dovrebbe approvare il baricitinib, un farmaco che sarebbe usato per trattare gli adulti con artrite reumatoide, perché causa danni unici potenzialmente letali e non ha alcun beneficio esclusivo rispetto al farmaco tofacitinib approvato dalla FDA, Il dott. Michael Carome, direttore del Public Research Group di Public Citizen, ha dichiarato oggi al comitato consultivo per l'artrite della FDA .
La FDA ha respinto il farmaco nell'aprile 2017 dopo aver concluso che ha un profilo di rischio-beneficio sfavorevole. Di particolare preoccupazione, i dati provenienti da studi clinici randomizzati mostrano che baricitinib, che è stato sviluppato da Eli Lilly and Company, può causare coaguli di sangue potenzialmente fatali, un rischio non visto con altri farmaci analoghi dell'artrite reumatoide. La società ha presentato nuovamente una domanda di approvazione del prodotto, ma non ha fornito nuovi dati che alterassero sostanzialmente la conclusione originale dell'agenzia.
Secondo Carome, l'approvazione di baricitinib mostrerebbe un palese disprezzo per i principi di salute pubblica alla base dell'autorità di regolamentazione della FDA.
Ed invia questa documentazione  guarda

Ma la Food and Drug Administration (FDA) statunitense  approva ufficialmente la relazione del Comitato Scientifico, per la vendita delle compresse da 2 mg di baricitinib  leggi
Le informazioni sulla prescrizione del farmaco conterranno un avvertimento in scatola sul rischio di infezioni gravi, tumori maligni e trombosi
Ma rifiuta di approvare le compresse da 4 mg, citando problemi di sicurezza.

Infine per chiudere, una domanda alla Falcone: ma quanto vale il mercato dei farmaci per l'Artrite Reumatoide?

Secondo fonti attendibili, ecco la risposta:  20,3 miliardi di dollari nel 2016, che continueranno a salire fino 30 miliardi nel 2025 leggi



martedì 5 giugno 2018

Un farmaco, tanti interrogativi.

Italia, notizie apparse sulla grande stampa nel dicembre 2017
Non è un’opportunità di prima linea: per quella continueranno a esserci i farmaci tradizionali e i biotecnologici. Ma siccome la quota di persone affette dall’artrite reumatoide che a questi rispondono poco o sempre meno nel tempo è rilevante, comunque prossima alle duecentomila unità, l’arrivo di un nuova formula terapeutica merita di essere accolta in maniera favorevole ( guarda video)   
L´introduzione del nuovo farmaco (Baricitinib commercializzato col nome Olumiant) amplia il ventaglio di opportunità per gestire la malattia infiammatoria di origine autoimmune che colpisce in prima battuta le articolazioni, ma nei casi più gravi può arrivare fino alle ossa e agli organi interni. Oltre all’efficacia, provata da tutti gli studi finiti prima sui tavoli dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e poi di quella italiana (Aifa), che nelle prossime settimane lo renderà rimborsabile in tutto il Paese, la peculiarità è data dalla modalità di somministrazione: per via orale, un vantaggio non da poco (gli altri si somministrano tramite iniezioni) che si tradurrà in una maggiore aderenza alle terapie. La notizia della prossima distribuzione su tutto il territorio nazionale è stata accolta con favore dai pazienti. «Una terapia orale è più accettabile perché l’ago fa sempre paura e per questo motivo spesso il malato non è aderente ai trattamenti iniettivi - dichiara Silvia Tonolo, presidente dell’Associazione Nazionale dei Malati Reumatici. Disporre di una compressa ci facilita la gestione della malattia anche negli spostamenti, nei viaggi, sul lavoro, con un vantaggio in termini di qualità della vita. Per non considerare poi anche l’aspetto della diminuzione del dolore, elemento cruciale per ciascun paziente». 

Sia l´Agenzia Europea del Farmaco che quella Italiana avevano approvato il farmaco (approvazione Aifa,  leggi )

Strano che non veniva citata quella Americana, perché? Possibile che si fossero dimenticati? 

Certo che no, ed ecco spiegato il motivo.

La FDA (l´Agenzia Americana) aveva  respinto il farmaco nell'aprile 2017 dopo aver concluso che aveva un profilo di rischio-beneficio sfavorevole. 
Nella lettera si legge che la FDA non è in grado di approvare l'applicazione nella sua forma attuale. Nello specifico, la FDA indica che sono necessari ulteriori dati clinici per determinare le dosi più appropriate e che sono necessari ulteriori dati per caratterizzare ulteriormente i problemi di sicurezza tra i bracci di trattamento. (leggi)

Cosí mentre in America la ditta produttrice del farmaco non riceveva l´autorizzazione ed era costretta a ripresentare la domanda, e a produrre altri dati e studi, in Europa ed in Italia veniva commercializzato. 
Perché?
Se parliamo di evidenza  scientifica i risultati dovrebbero essere universalmente accettati da tutti. 
O gli americani vivono nel medioevo e non accettano le prove scientifiche presentate dalla casa farmaceutica?
O sono gli europei a non sottostare alle evidenze delle prove scientifiche.....
.       
                                                              ...fine prima parte



lunedì 4 giugno 2018

Trump: il grande inquinatore

Il presidente Donald Trump ha chiesto al segretario per l'energia statunitense Rick Perry di fermare la chiusura di centrali a carbone e nucleari, che chiudono in quanto oggi l'energia rinnovabile è diventata più economica.
Inoltre, una bozza di un memorandum della Casa Bianca delinea un piano per salvare il carbone e le centrali nucleari usando i poteri di emergenza del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti e una legge dell'era della Guerra Fredda che consente di nazionalizzare parti del settore energetico.

Le azioni del presidente Donald Trump sono uno stupefacente abuso di autorità e un'altra indicazione che il presidente - le cui azioni quotidiane non mostrano né pensiero né conoscenza politica - è pesantemente influenzato dalle società e industrie estremiste. Trump sta immaginando una crisi che non esiste.

Ordinare al Consiglio di sicurezza nazionale di "preparare i passi immediati" per aiutare il ministro dell'Energia Rick Perry a creare un piano di salvataggio per il carbone e le centrali nucleari antieconomiche è un attacco oltraggioso per gli americani, l'ambiente e il clima.

Il memorandum (leggi) della Casa Bianca di 41 pagine delinea una strategia per costringere consumatori e contribuenti a pagare gli acquisti diretti di energia elettrica da centrali a carbone e centrali nucleari inefficienti, attraverso l'istituzione di una "Riserva di generazione elettrica strategica".

Il mese scorso, Public Citizen ha inviato una lettera  opponendosi a qualsiasi tentativo di salvare queste centrali elettriche e chiedendo trasparenza nella considerazione del governo federale di tale piano di salvataggio.

Il carbone e le centrali nucleari americane sono stati resi antieconomici a causa della combinazione di energie rinnovabili e gas più economiche e di una domanda di energia piatta. Non vi è alcuna sicurezza nazionale o crisi di affidabilità derivanti dal pensionamento di tali strutture. 




domenica 3 giugno 2018

Nuovo Governo: ecco cosa ne pensano all´Estero.

Sono scene a cui abbiamo già assistito, personaggi di cui abbiamo già fatto esperienza, ma vedere un Salvini giurare fedeltà alla Costituzione, un certo effetto lo fa ancora. Non solo lui, ma specialmente lui è l’indicatore di quanto a destra vada collocato il nuovo esecutivo italiano. Più a destra non si poteva. In questo senso, la definizione di evento storico usata da Luigi Di Maio per la nascita del governo Conte è corretta, benché sia legittimo dubitare della consapevolezza con cui lo ha affermato, e della coscienza che ha delle conseguenze che ne deriveranno. Ma questo è. È cioè, questo governo, l’immagine riflessa e – ahimè – attendibile di quanto profondi siano il disagio e la confusione patiti dall’Italia, e che il presidente Mattarella ha cercato con fatica e sottigliezza di mantenere almeno in una cornice rispettosa della decenza costituzionale. Della squadra fanno parte politici e “tecnici” che in altri tempi e luoghi si combatterebbero fieramente e che solo per l’occasione hanno deposto le armi e taciuto gli insulti: un (buon, va detto) generale al ministero dell’Ambiente, perché vale più la repressione dell’educazione; un ministro dell’Economia al quale si deve il programma economico di Forza Italia; quello degli Esteri (ma consideriamo che prima di lui c’era Alfano…) che già rivestì la carica con l’odiatissimo Monti; alla Famiglia un paladino dell’estrema destra identitaria e omofoba veronese; alla Salute la dottoressa no-vax; agli Affari europei quel professore ultraottantenne, affetto da narcisismo senile, il cui solo merito – divenuto poi d’impaccio – era quello di volersene andare dall’euro. E altri, più Di Maio e il già citato Salvini, naturalmente, postisi a guardia di Conte, mica che gli venga in mente di sentirsi davvero il capo del governo. Un concentrato di istinti reazionari, opacità e velleitarismo, peraltro corrispondenti con quanto messo nero su bianco nel cosiddetto “contratto” che dovrebbe costituire il programma per la legislatura. Una legislatura attorno alla quale i grilloleghisti hanno posto una cintura esplosiva costituita dalle spaventose contraddizioni della loro alleanza e dall’insostenibilità (non solo economica, ma anche politica) delle loro promesse. Anche per questo – non inganni il favore che gli viene tributato dal “popolo”: non c’è niente di più effimero – attorno a loro si è fatto il vuoto, a partire dai giornali ex amici di osservanza berlusconiana ed estendendosi ben oltre il detestato “sistema” e i confini nazionali. Le sponde che potranno trovare conducono piuttosto a gente del tipo di Steve Bannon, Viktor Orban, Marine Le Pen, mentre di Vladimir Putin potranno, al massimo, essere pedine. Ma, ecco, poiché nessun governo è un’isola, bisogna pur aggiungere qualcosa sulla sinistra italiana, la cui scomparsa lo ha in qualche modo prodotto; e su una certa Europa, a sua volta concausa di ciò che ora aborre. Questa Europa, dunque, sfogata la bile un po’ razzista e molto spocchiosa sugli italiani, farebbe bene a rileggere la propria storia e ponderare il percorso e le scelte che l’hanno smarrita, così da non farsi illusioni: il caso italiano potrebbe rivelarsi soltanto l’inizio di un ciclo. Quanto alla sinistra politica, reale o immaginaria, non c’è più. E se ritiene (dopo l’infatuazione contronatura per mercati e rating) che assistere compiaciuta al fallimento di questo governo e ai conseguenti guai per il Paese costituisca già un programma, non solo si illude, ma ne è ugualmente colpevole.
                                                                                                                         (da laRegione - giornale della Svizzera Italiana).




sabato 2 giugno 2018

Accidia, il peccato della nostra indifferenza sulla proposta Flat Tax.

Non esistono più i vizi capitali di una volta.L’accidia, per esempio. Nel IV secolo, da un monastero in mezzo al deserto egiziano Evagrio Pontico, asceta, la chiamò il ‘demone del mezzogiorno’. La immagino come un enorme corvaccio nero che plana su una plaga riarsa, quando le ombre sono corte e il sole è a picco, e i profili delle cose sono chiari.

Di Accidia, si é sempre parlato poco. A meno che qualcuno conosca un poco La Divina Commedia di Dante con i suoi versi severi.
Gli accidiosi vengono collocati nell’antinferno, non meritano neppure l’inferno perché , non avendo  combinato nulla nella vita, indifferenti a tutto, senza mai scegliere da che parte stare, rinunciando a tutte le responsabilità, si identificano con coloro che nell’Apocalisse vengono definiti né freddi né caldi. Per questo il poeta fa pronunciare a Virgilio, sua guida e maestro, la sdegnosa frase: «Non ragioniam di lor, ma guarda e passa». 
Di loro, che nessuna traccia hanno lasciato nel mondo, non vale neppure la pena di parlare.
Anche ai nostri giorni, l’accidia è il peccato capitale più diffuso e praticato dall’umanità intera che però non lo sa, non se ne accorge, non lo riconosce. E' subdola, s’insinua tra le pieghe del quotidiano, striscia tra la folla che si accalca sui binari della metro e osserva con distacco, senza fare nulla, lo scippo, l’aggressione, il pestaggio che si compie proprio lì, a pochi metri, sotto i suoi occhi. Viene spesso scambiata per indifferenza, noncuranza e invece è lei, l’accidia, che ci fa voltare dall’altra parte, che ci impedisce di intervenire. Ed è ancora l’accidia che ci spinge alla rassegnazione, all’immobilismo cronico, persino nelle piccole cose di tutti i giorni.
E cosi' i signori politici ne approfittano.
Prendendo a pretesto la riduzione delle tasse, stanno preparando la Flat Tax che favorisce i piu' ricchi a discapito dei piu' poveri.
Non cercano neanche di combattere l'evasione fiscale (introducendo per esempio la riforma del Portogallo, come già pubblicato in altro articolo) tanto noi cittadini, accidiosi, ci giriamo dall'altra parte senza dire niente, lasciandoli fare.





venerdì 1 giugno 2018

La follia "economica" che rende ciechi e sordi gli Italiani.

In questi mesi di trattativa per la formazione di un governo, ci é stato detto che bisognava fare urgentemente dei provvedimenti per scongiurare l´aumento dell´Iva.
Gli effetti di un rincaro dell'IVA, tutti gli economisti e politici concordi, sarebbero stati negativi su produzione, occupazione e consumi. In tal senso l'allarme era stato già lanciato da Coldiretti, secondo la quale «Il pericolo dell'aumento dell'Iva riguarda beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie», si legge in una nota. Come anche dalla CGIA di Mestre che scrive che  "l’entità di questa manovra stride in maniera evidente con le promesse elettorali avanzate da coloro che oggi scalpitano per guidare il Paese. Dopo l’ubriacatura che abbiamo subito leggendo gli effetti positivi dovuti all’applicazione della flat tax, del reddito di cittadinanza o dalla cancellazione della legge Fornero, sarà interessante capire come, in pochi mesi, chi ci governerà recupererà oltre un punto di Pil”.
Poi Mattarella non ha accettato la candidatura di Savona, per difendere i risparmi degli Italiani.
Ma oggi che nasce il governo del cosiddetto di "cambiamento" troviamo come ministro dell´Economia Giovanni Tria che in una  una intervista (leggi) ha commentato a proposito dell´introduzione della Flat Tax che: non si vede perché non si debba far scattare le clausole di salvaguardia di aumento dell’IVA per finanziare parte consistente dell’operazione.

Dunque non si ha intenzione di combattere l´Evasione Fiscale per far abbassare le tasse a tutti; ma si abbasseranno in modo significativo ai ricchi....e per noi potrebbe aumentare anche l´Iva.








BASSETTI: e questo sarebbe un buon ministro?

  Ma come? Da aprile 2020? Ma non c'era il protocollo della Tachipirina e Vigile Attesa del ministero della Salute? Ma non eri tu che ca...