domenica 31 maggio 2020

CORONAVIRUS: clinicamente non esiste più.

                                 
Coronavirus, Zangrillo (San Raffaele): "Dal punto di vista clinico non esiste più".
Lo dice Alberto Zangrillo, direttore di Terapia Intensiva al San Raffaele di Milano, intervenuto a "In mezz'ora in più" su Rai 3“
Che il virus dal punto di vista clinica non esista più lo dice l'università Vita e Salute del San Raffaele, lo dice uno studio fatto dal virologo direttore dell'Istituto di virologia, professor Clementi, lo dice insieme alla Emory University di Atlanta, il professor Silvestri: i tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti un mese fa, ha spiegato.

Lo dico consapevole del dramma che hanno vissuto i pazienti che non ce l'hanno fatta - ha aggiunto Zangrillo - non si può continuare a portare l'attenzione in modo ridicolo come sta facendo la Grecia sulla base di un terreno di ridicolaggine, che è quello che abbiamo impostato a livello di comitato scientifico nazionale e non solo, dando la parola non ai clinici e non ai virologi veri. Il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Ci metto la firma.

Terrorizzare il paese è qualcosa di cui qualcuno si deve prendere la responsabilità.
Si ritorni alla vita normale. È auspicabile che il virus scompaia per sempre, come la Sars. Il primario ha speso parole di grande elogio per Milano che ha reagito in maniera straordinaria. Tutti parlano di Milano e della Lombardia, in realtà ci sono state delle zone ben precise dove si è verificato il cluster. Milano ha reagito in modo straordinario, lì il virus praticamente non si è diffuso. Era difficile perché avevamo a che fare con un virus estremamente contagioso, in una Lombardia che per una serie di ragioni era estremamente esposta.

CORONAVIRUS: quando un ex generale di brigata dei Carabinieri, guida la rivolta!

Manifestazioni dei Gilet Arancioni, guidati da Pappalardo, si sono tenute in diverse città italiane: Roma, Milano, Pescara, Trieste….
L’interesse per queste manifestazioni, non è per le richieste politiche avanzate, ma la narrazione della epidemia Coronavirus, artificialmente ingigantita per motivi inconfessabili.
A tal proposito abbiamo potuto notare, dopo 85, giorni che non tutti gli italiani sono impauriti al punto tale di accettare passivamente le ordinanze che impongono di portare la mascherina all’aperto, senza una rigorosa evidenza scientifica.
Infatti quasi tutti i partecipanti non avevano la mascherina.
Inoltre abbiamo potuto sentire e leggere la relazione (molto interessante) tenuta a Trieste, da Fabio Franchi - medico chirurgo "diversamente vax", specializzato in igiene e medicina preventiva e in infettivologia:

Cari amici,
Ho accettato volentieri l’invito a prendere la parola alla Vostra manifestazione. Vedo con favore lo svilupparsi di movimenti di resistenza contro il tentativo di annullare pezzo a pezzo la nostra Costituzione e pure rinunciare al buon senso.
La mia competenza (sia pur limitata) riguarda gli aspetti medici e scientifici di quel che è successo e sta ancora succedendo. Perciò posso dire con una certa cognizione di causa che è stata portata avanti un’operazione politica, economica e mediatica, che di scientifico ha ben poco. La causa dichiarata è la diffusione di una nuova malattia mortale e molto contagiosa. È la causa apparente, fittizia. Naturalmente quel che dirò è in contrasto con la versione ufficiale (che vi invito a consultare) sui grandi giornali, sulle tv nazionali, sulle pubblicità progresso, sui siti governativi e quelli informativi delle aziende sanitarie. I principali mezzi di informazione hanno in effetti una voce unica, martellante ed insistente che ha avuto lo scopo di effettuare un lavaggio del cervello collettivo confezionato da esperti della propaganda. La censura è stata ermetica: nessuno spazio per i critici. Devo dire che il successo è stato pieno. Lo si vede, lo si constata dalla diffusione delle mascherine all’aperto che non hanno la funzione dichiarata. Lo stesso Anthony Fauci del NIH, lo ha affermato maniera molto chiara; lo ha sostenuto anche il professor Matteo Bassetti infettivologo dell’Università di Genova, lo ha sostenuto pure Dottor Pregliasco a proposito del virus influenzali l’anno scorso ed il dottor Walter Ricciardi, ex presidente ISS fino a due mesi fa.
Sarebbe stato uguale se avessero imposto di camminare a quattro gambe. All’aperto, le mascherine od il camminare a gattoni ha la stessa efficacia nel fermare il virus. Tra l’altro, dal punto di vista medico, le mascherine sono dannose per un uso prolungato, per anziani e soprattutto durante l’attività sportiva, quando non sono francamente tossiche per le fibre che rilasciano.
La funzione vera è quella di riconoscere chi è disponibile ad accettare una condizione di obbedienza cieca, pronta e assoluta a regole del tutto irrazionali. Tra l’altro l’articolo 85 della legge 733, testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza ci proibisce di andare in giro mascherati in pubblico.
La mascherina non serve a niente come viene portata, è solo un simbolo di sottomissione. Se ne sono resi conto gli operatori delle forze dell’ordine obbligati a compiti di cui – almeno una parte di loro - si vergognano.
Quello che abbiamo visto svolgersi come in un film è stato un fenomeno globale chiamato pandemia, che ha colpito tutto il mondo a partire dalla Cina, ma noi più duramente. Un film che ha descritto una pandemia simile e le sue conseguenze, causata da una coronavirus che era partito da un mercato della Cina è stato Contagion con Matt Damon, nel 2011. Tutto uguale solo che nella finzione cinematografica la mortalità era del 30% e colpiva i bambini ed adulti indistintamente. Attualmente la nostra reale letalità è minimale e non colpisce bambini e giovani adulti. Con una letalità oltre 300 volte inferiore a quella descritta nel film hanno ottenuto gli stessi risultati. Ora le nazioni che si rialzano prima, possono riprendersi, gli altri saranno schiacciati. Non c’è nessuna solidarietà da attendersi da parete della UE, i soldi che noi abbiamo dato a loro ci verranno prestati con interessi e condizionalità nei prossimi anni quando l’operazione sarà già completata.
Era necessario chiudere tutto? All’inizio c’era confusione, allarme, affollamento delle terapie intensive da casi gravi apparentemente simili. Dopo che il fumo e la nebbia dei primi momenti si è diradata, i contorni degli eventi sono più nitidi e si possono individuare le cause multiple e reali di quello che è successo. Si sarebbe dovuto farlo rapidamente ed invece hanno perseverato nella impostazione sbagliata.
Purtroppo i politici più o meno coscientemente si sono fatti guidare – e continuano a farsi guidare - da esperti che già nel passato avevano raccontato balle ed amplificato a dismisura i rischi infettivi (che sono molto ridotti).
Alcune nazioni non si sono fatte sopraffare dalle suggestioni dei virologi catastrofisti e non hanno attuato alcun lockdown, nonostante gli strilli di tutti gli altri. Quali terribili conseguenze hanno ottenuto senza fare i nostri sanguinosi sacrifici? Nessuna. Nessun disastro. Meno casi, meno morti. Provate a controllare i grafici di Svezia e Giappone. Naturalmente sembrerebbe cosa di buon senso cercare di capire bene e poi andare alle conseguenze. E le conseguenze sono queste: se le previsioni effettuate in base alla teoria ufficiale si sono dimostrate errate, allora vuol dire che la teoria era sbagliata. È stata falsificata. Quindi noi ci stiamo uccidendo economicamente e civilmente senza motivi validi. La nostra mortalità a livello di popolazione è stata in linea con gli anni scorsi. Oscillazioni che poco si discostano dalle medie precedenti.
L’età media dei decessi (circa 80 anni) è praticamente sovrapponibile alla aspettativa di vita e questo è un indice indiscutibile di benignità. Il prof Alessandro Bonsignore presidente Ordine Medici Liguria ha parlato di una riclassificazione delle malattie (vedi videoclip).
Sono state operate manipolazioni statistiche evidenti.
Lo hanno dimostrato il prof Stefano Petti, il prof Stefano Scoglio, il consulente finanziario Giovanni Ziborghi, il filosofo Paolo Becchi, per citarne alcuni. I posti letto in terapia intensiva e rianimazione erano stati ridotti all’osso negli ultimi 10 anni, cosicché quando è arrivata un’ “onda” un po’ più alta delle altre è andata oltre il basso muretto che era stato posto per pararle. Non era l’onda che era tanto alta, ma il muretto che era tropppo basso! In poche settimane si possono anche triplicare i posti letto, non il personale specializzato! Questo ha bisogno di anni per tale alta specializzazione e questo è uno dei motivi per cui ci sono state tante difficoltà.
L’approccio medico è stato spesso sbagliato grazie anche alla mancata effettuazione delle autopsie fin dall’inizio e che avrebbero potuto dare indicaizoni utili, così come è stato poi.
Quindi la letalità avrebbe potuto essere senz’altro inferiore.
Ma ogni altro singolo aspetto della versione che ci viene ammannita è profondamente criticabile. Sembra strano, ma non è mai stato dimostrato che la COVID 19 sia causata dal virus SARS-CoV-2. Inoltre i test non sono mai stati validati. In questa sede non posso sviluppare questo tema.
Quello che mi preme dire ancora è del trattamento riservato ai BAMBINI. Infatti fin dall’inizio si sapeva che non correvano alcun rischio, e così le persone giovani senza problemi di salute di base. Sono stati segregati, allontanati uno dall’altro, è stata loro negata l’ora d’aria che era concessa i cani. Il grave è che vogliono continuare così. Se si poteva sospettare la malafede di chi ha preso certe decisioni ora non più, il dubbio ha lasciato il posto alla certezza: sono in malafede. I danni arrecati i bambini sono grossi perché il contatto, il gioco, fanno parte del loro normale sviluppo psichico e toglierlo ed iniettare il sospetto verso gli altri significa spingerli verso atteggiamenti antisociali od asociali. Insomma favoriscono, assieme all’uso esagerato di dispositivi elettronici, la tendenza a tratti caratteristici dell’autismo. Un tanto è stato detto proprio sul sito del professor Burioni, Medical Facts.
Quei cervelloni han forse pensato che i bambini possano avere impunemente uno sviluppo simile a quello delle tartarughe marine, ognuna per conto suo, dalla nascita.
PER CONCLUDERE: noi italiani, invece di seguire chi ha fatto meglio di noi senza sacrifici (cioè Svezia e Giappone), continuiamo a farne di tali che porteranno a milioni di disoccupati - che non si sa chi potrà mantenere -, disoccupazione, miseria, fame, suicidi.
PERCHE' TUTTO QUESTO?
Per aspettare il vaccino obbligatorio, il tracciamento con il tatuaggio quantico, il controllo invasivo e la fine delle libertà di cui andavamo fieri. Il nostro governo ha persino regalato 150 milioni a chi ci venderà il vaccino inutile, pericoloso e ... che non c’è ancora. Sarà obbligatorio anche per i bambini, per proteggerli da una infezione che a loro non provoca nemmeno un raffreddore.
Non possiamo accettare, dobbiamo combattere e non arrenderci mai!


venerdì 29 maggio 2020

CORONAVIRUS: la nostra Salute non ammette ignoranza

La Lombardia, si dice, che è la prima regione per Sanità - Moda - Spettacolo- Trasporti -Pil- Istruzione – Integrazione..
Forse sarà anche vero, ma come dimenticare la Sanità di Formigoni (condannato a risarcire un danno erariale di 47,5 milioni?)
O come dimenticare l’attuale assessore Gallera che non sa fare i conti, dà numeri completamente scollati dalla realtà….e per finire non conosce la legge?
Può restare Gallera Assessore al Welfare? Proprio Lui che fondatore e titolare di uno studio legale, ammette di non conoscere la legge?

Giovedì 19 marzo
In una intervista, il docente di Biologia dei sistemi della Temple University di Philadelphia Enrico Bucci ha spiegato che le sue osservazioni e i suoi studi sull’epidemia di Coronavirus in Italia sono molto complicati a causa dell’inaffidabilità dei dati ufficiali sul numero dei contagi. I tamponi in Italia sono eseguiti con modalità disomogenee e con criteri diversi a seconda delle regioni: in Lombardia – la regione più colpita – i numeri sono totalmente scollati dalla realtà, ha detto Bucci, e farsi un’idea sull’andamento del contagio è molto difficile.

Martedì 7 aprile
Gallera ammette: “La Lombardia poteva istituire subito la zona rossa nel Bergamasco” “Ho approfondito, c’è una legge che lo consente». Per il via libera si attese l’approvazione del governo“

Sabato 23 maggio
L’ assessore lombardo alla Salute, nello spiegare l’indice di trasmissibilità del virus, fa un esempio troppo semplicistico e sbaglia: per essere contagiato, dice, "devo incontrare due positivi contemporaneamente". La replica: "Sono allibito, ho solo spiegato in maniera semplice"

Giovedì 28 maggio
Accuse precise, nette. Riferimenti circostanziati e, secondo gli stessi accusatori, supportati dai numeri. La Lombardia "aggiusta" i numeri per paura di essere "fermata" in questa fase 2 dell'emergenza Coronavirus? "La risposta è affermativa, anche perché si sono verificate troppe stranezze". A sganciare la bomba, in un'intervista a Radio 24, è Nino Cartabelotta, presidente di Gimbe, la fondazione che promuove la ricerca scientifica indipendente e che dall'inizio dell'epidemia sta analizzando con costanza e precisione tutti i dati sul contagio in Italia.“

Venerdì 29 maggio
Mancata zona rossa ad Alzano e Nembro, Gallera ai pm: “Non sapevo che potevamo essere noi a chiudere”
L'assessore ascoltato dai magistrati sulla vicenda della mancata chiusura di Alzano e Nembro. Oggi tocca a Fontana



giovedì 28 maggio 2020

CORONAVIRUS: non esistono presupposti per uno stato di Emergenza.




COMUNICATO STAMPA

28 Maggio 2020

Un gruppo di medici (dott. prof. Pasquale Mario Bacco, dott.ssa Antonietta Gatti, dott. Mariano Amici, prof.ssa Carmela Rescigno, dott. Fabio Milani, dott.ssa Maria Grazia Dondini) ha inviato oggi una istanza in autotutela al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e, in conoscenza, ai Governatori delle Regioni.


In questa lettera sono evidenziati aspetti problematici nella gestione dell’emergenza Covid-19, in particolare sotto il profilo medico-scientifico ed epidemiologico. Le fonti indicate nella lettera riportano evidenze tratte da documenti ufficiali, da studi specialistici e da notizie diffuse dalla stampa. Si tiene a precisare che l’istanza intende limitarsi a sollevare questioni di merito, lasciando agli esperti di diritto, ai magistrati e agli avvocati le valutazioni di loro pertinenza.

Questa iniziativa, che non vede coinvolta alcuna organizzazione né associazione, impone alle Istituzioni interpellate di dare risposta ufficiale ai firmatari entro precisi termini di legge, e consente - si auspica - di chiarire molti punti controversi.


OGGETTO: EMERGENZA SANITARIA COVID-19 – ISTANZA AUTOTUTELA.


Noi sottoscritti

dott. prof. Pasquale Mario Bacco, [omissis];

 dott.ssa Antonietta Gatti, [omissis];

dott. Mariano Amici, [omissis]; 

prof.ssa Carmela Rescigno, [omissis];

 dott. Fabio Milani, [omissis];

dott.ssa Maria Grazia Dondini, [omissis],

****

come professionisti che operano quotidianamente a contatto con la realtà sanitaria e che hanno quindi conoscenza diretta dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, riteniamo doveroso sottoporre alla Sua attenzione alcune riflessioni e domande circa le misure adottate dagli Enti istituzionali a contenimento del contagio, quale nostro contributo.

Crediamo in primo luogo che sia necessario chiarire in modo univoco, chiaro e scientificamente credibile che il Covid-19 ha dimostrato di essere una forma influenzale non più grave degli altri Coronavirus stagionali: nonostante l’OMS abbia dichiarato l’emergenza pandemica l’11 Marzo1, le cifre ufficiali dei deceduti, dei contagiati e dei guariti contraddicono la definizione stessa di “pandemia”2.

Occorre dare informazioni corrette e fornire criteri di comprensione dei dati reali, evitando che i media diffondano notizie allarmanti, a nostro parere assolutamente ingiustificate. La banalizzazione statistica dei decessi è la sintesi di una comunicazione istituzionale che ha impedito, per tutta l’emergenza ed ancora oggi, di avere una chiara sintesi della situazione, portando ad un circolo vizioso in termini di provvedimenti sanitari e di impatto sociale


In particolare è indispensabile precisare:

  • che il totale dei deceduti per qualsiasi patologia o per morte naturale, quotidianamente annunciato nei “bollettini di guerra” diffusi dai media, non deve essere inteso come unicamente riferito al Covid-19 o a patologie concomitanti;
  • quale percentuale della mortalità sia determinata dai deceduti per Covid-19 (solo per Covid-19) e quanto essa si discosti dalle medie ufficiali degli anni precedenti per patologie analoghe;
  • quali siano i reali motivi per cui in alcune zone del Nord Italia si è registrata una diffusione tanto abnorme ed una letalità tanto più alta rispetto ad altre zone del paese, persino limitrofe;
  • che i tamponi effettuati per rilevare la positività al virus danno una percentuale di “falsi positivi” e “falsi negativi”, per cui possono risultare “contagiati” soggetti che non lo sono; di conseguenza, le percentuali ricavate dal numero dei tamponi vanno interpretate e spiegate tanto agli operatori sanitari quanto ai media e alla popolazione, evitando inutili allarmismi;
  • che gli esami sierologici effettuati devono essere parimenti interpretati, chiarendo che quanti risultano positivi all’IGG non costituiscono un pericolo per la popolazione, ma anzi un elemento che conferma che la diffusione del Covid-19 sta esaurendosi, come normalmente accade per patologie simili.

È inoltre necessario chiarire:

quali siano i criteri adottati per la creazione delle proiezioni elaborate dagli esperti e quale conferma nei dati reali oggi disponibili abbiano sinora avuto queste proiezioni;

quali siano i titoli e quale sia l’autorevolezza e l’esperienza dei membri della Commissione incaricata di proporre misure di contenimento dell’epidemia; quali i criteri di selezione adottati per formare la Commissione e se sussistano dei conflitti di interesse che possano in qualche maniera orientarne le scelte e le decisioni;

quale sia il motivo per cui si è deciso di non tenere in considerazione gli studi e i rilievi di medici e specialisti impegnati sul campo, privilegiando l’impostazione opinabile degli “esperti” anche laddove contraddetta da casi documentati; anche il ricorso all’uso dei ventilatori polmonari quantomeno controverso;

per quale motivo si siano sottovalutati o ritardati i ruoli di profilassi e terapia di farmaci e metodiche anche ben conosciute e rivelatesi efficaci in molteplici occasioni; questa scelta ha determinato evitabili esiti infausti e lunghe ospedalizzazioni, mentre i pazienti avrebbero potuto esser trattati con ricoveri a domicilio senza gravi complicazioni;

per quale motivo si siano impediti gli esami autoptici, che si sono invece rivelati, quando effettuati, una fonte insostituibile di preziosissime

informazioni e che hanno consentito di scoprire che la causa principale dei decessi non era la virulenza della patologia, ma una sua errata cura;


vogliamo inoltre evidenziare, in molti casi, il rallentamento delle diagnosi e delle procedure terapeutiche per patologie diverse e un dirottamento delle risorse verso una sola patologia. Emblema di questa situazione è la realizzazione di strutture ospedaliere riservate alla sola emergenza Sars- cov2, presso le quali si sono ricoverati pochi pazienti e che ora sono in gran parte chiuse;

per quale motivo si siano date disposizioni, su indicazione dell’OMS, di

trasferire i pazienti anziani nelle RSA, con le conseguenze ben note;

quante siano state le salme di persone dichiarate decedute per Covid-19 per le quali si è imposta la cremazione, e su quali basi scientifiche si sia deciso

di ricorrere a questo provvedimento (con le sue molteplici implicazioni) che è previsto per i casi di eziologia batterica;

per quale motivo si continui ostinatamente a “minacciare” futuri, possibili scenari di inasprimento delle misure di contenimento, come se l’epidemiologia dipendesse solo dalla mancata ottemperanza di disposizioni sanitarie la cui efficacia è quantomeno dubbia: nessuna evidenza scientifica permette di affermare che in questo stadio dell’epidemia sia ancora necessario mantenere le distanze di sicurezza, usare mascherine, indossare guanti oltre a curare l’igiene delle mani;

chi siano i cosiddetti esperti che hanno suggerito al Ministero di imporre l’uso delle mascherine e del distanziamento sociale anche agli alunni delle scuole, alla riapertura di settembre: queste scelte devono essere giustificate ed eventualmente - in presenza di elementi che ve ne sconsiglino il ricorso - immediatamente revocate.

Inoltre, chiediamo per quale motivo si sia attuata una politica del terrore ed una grave mistificazione della realtà, descrivendo il Covid come un mostro anziché una seria epidemia da affrontare con i mezzi normali della medicina e che a maggior ragione non rappresenta un pericolo nella cosiddetta “fase 2”. Facciamo presente che questa strategia, secondo studi recenti, può aver comportato un aumento del numero dei suicidi e di psicopatologie. Di questi effetti collaterali dovrà rispondere chi,

immotivatamente, ha creato un allarme infondato sotto il profilo clinico ed epidemiologico.

Chiediamo di rendere conto ai cittadini - con argomentazioni scientifiche credibili - delle ragioni che hanno condotto all’imposizione di distanziamenti sociali e forme di isolamento in quarantena per soggetti positivi ancorché non malati.


Chiediamo parimenti il motivo per cui alla popolazione non siano state date tempestive, adeguate e complete informazioni sul valore preventivo delle misure di igiene e profilassi all’interno delle abitazioni e RSA, dell’igiene orale ivi compresi i risciacqui con liquidi ad azione antivirale, delle diete più indicate per la prevenzione delle malattie infettive e loro complicazioni, delle attività di esercizio fisico più salutari, dei pericoli del fumo e dell’inquinamento nel determinare la gravità della malattia.

Vogliamo inoltre conoscere quale sia la base scientifica che ha condotto a decidere di imporre l’uso di mascherine che - se fossero realmente efficaci - non avrebbero comunque un’utilità pratica e richiederebbero comunque di esser sostituite frequentemente; e che - laddove non efficaci, come nel caso dei più comuni modelli distribuiti o addirittura delle mascherine fai-da-te - sembrano costituire più che altro una “drammatizzazione” del clima di terrore deliberatamente imposto, senza alcuna motivazione reale.

Facciamo presenti le implicazioni sulla salute dei cittadini, costretti ad indossare per ore la mascherina, con i rischi ben noti che questo comporta:,tra cui ipercapnia e sovrainfezioni da microrganismi. Segnaliamo altresì che in questi giorni vanno aumentando i casi di ricovero di soggetti debilitati dall’uso prolungato delle mascherine, anche in concomitanza con le temperature esterne. La stampa ha riportato anche casi di morti che potrebbero essere legate all’uso della mascherina durante attività lavorative, motorie o sportive.

Chiediamo il motivo per cui, sulla base di decisioni assunte da “esperti”, si è deciso di blindare il Paese, generando una gravissima crisi sociale ed economica che molto probabilmente si sarebbe potuta evitare o quantomeno limitare. Anche la decisione di non differenziare le misure di contenimento su base geografico-epidemiologica non appare fondata su valide e condivisibili ragioni tecnico-scientifiche.

A tutt’oggi persistono, nonostante un quadro sanitario nettamente positivo, un numero impressionante di obblighi e divieti che non trovano alcuna legittimazione scientifica e tantomeno giuridica.

Persiste invece una regolamentazione confusa, contraddittoria e priva di giustificazione per chi ha un quotidiano e diretto riscontro con la situazione dei pazienti.
Alla luce delle considerazioni sopra evidenziate se il Governo ed il Ministero della salute dovessero perseverare nel porre in essere provvedimenti:

senza un confronto con i medici che operano sul territorio,

senza aver analizzato quanto oggi denunciato,

senza aver verificato i dati “snocciolati” alla popolazione all’interno di un quadro generale di riferimento comparato con i dati di altri momenti storici,

darebbero vita ad un’ulteriore serie di atti illegittimi per abuso ed eccesso di potere, violazione di legge, violazione dei principi di adeguatezza e proporzionalità, irragionevolezza e sviamento.

                                                                               ****
GLI ISTANTI NELLA LORO QUALITÀ À DI MEDICI E DI CITTADINI DIRETTAMENTE COLPITI DALL’ODIERNA AZIONE DI GOVERNO

CHIEDONO

che il Governo, il Ministero della Salute e le Autorità amministrative oggi interpellate,

VOGLIANO

indicare con quale atto e/o determina

siano stati adottati i criteri per la creazione delle proiezioni elaborate dagli esperti con espressa indicazione dei criteri utilizzati;

abbia previsto l’adozione di provvedimenti limitativi degli esami autoptici;

abbia previsto di disporre la cremazione delle salme con espressa indicazione dei criteri utilizzati e degli atti presupposti per arrivare alla predetta determinazione;

quale ente, funzionario, responsabile del procedimento ovvero atto e/o determina abbia fornito:

la conferma nei dati reali oggi disponibili e dei dati utilizzati per i provvedimenti governativi di questi ultimi 3 mesi;

i dati e gli studi posti alla base delle indicazioni di possibili scenari di inasprimento delle misure di contenimento;

indicazioni in ordine alla necessità di imporre l’uso delle mascherine e del distanziamento sociale anche agli alunni delle scuole, alla riapertura di settembre;

indicazioni in ordine alla necessità all’imposizione di distanziamenti sociali e forme di isolamento in quarantena per soggetti positivi;

le indicazioni poste alla base della decisione di non differenziare le misure di contenimento su base geografico-epidemiologica;

INOLTRE

ai sensi dell’art. 5, L. 241/1990, chiedono che venga indicato il nome del funzionario responsabile del procedimento in relazione all’odierna istanza in autotutela ed a norma dell’art. 328 del codice penale, e diffidano il responsabile del competente servizio a compiere gli atti del suo ufficio o ad esporre le ragioni del ritardo entro il termine di giorni trenta dalla ricezione della presente richiesta, con l’avvertimento che in difetto sarà presentato esposto alla competente autorità giudiziaria.

CHIEDONO

che il Governo, il Ministero della Salute e le Autorità amministrative oggi interpellate,

VOGLIANO

alla luce delle motivazioni evidenziate,

IN AUTOTUTELA,

REVOCARE I PROVVEDIMENTI FINO AD OGGI EMESSI SULLA BASE DI UNA DICHIARAZIONE DI UNO STATO DI EMERGENZA DI CUI OGGI NON SUSSISTANO PIÙ NEMMENO I PRESUPPOSTI DI FATTO,

CHIEDENDO

al Governo di assumere decisioni politiche che siano fondate su dati reali e soprattutto che siano correttamente esaminati e contestualizzati. Chiediamo al Governo di non trincerarsi dietro facili e prudenziali provvedimenti dettati da tecnici che non hanno una visione complessiva del Paese, che invece dovrebbero avere coloro che li hanno nominati.

Confidiamo, in spirito di sincera collaborazione, di ricevere una risposta a queste nostre osservazioni, la qual cosa consentirà di porre fine alle pericolose speculazioni di chi, dinanzi a tanto dilettantismo, solleva il dubbio che il Covid-19 venga utilizzato per secondi fini.

mercoledì 27 maggio 2020

CORONAVIRUS: come è stata gestita l’Emergenza Sanitaria?

Approccio diagnostico terapeutico sbagliato con conseguenze devastanti (intubazioni, idrossiclorochina si poi no, plasma si ma vediamo prima il protocollo, tamponi si...ma non se ne fanno tanti, test sierologici si...ma non servono, mascherine non servono...ma bisogna portarle obbligatoriamente etc.)

Ha ragione il magistrato Giorgianni, forse poteva essere evitata una strage di innocenti.

Tuttavia lo strumento che propone,  una Commissione Parlamentare di Inchiesta, è lo strumento meno idoneo all’accertamento della Verità di ciò che è successo.

Per dirla con il dott. Bacco, è ora di tornare a ragionare in maniera corretta, ognuno con la propria conoscenza e nel proprio ruolo.

Il magistrato di fronte a questi innumerevoli errori, nel proprio ruolo, agisca e indaghi per Strage.

Nel frattempo la Procura di Bergamo hanno convocato Fontana e Gallera per le inchieste sui morti nelle RSA e sull'Ospedale di Alzano.



 



CORONAVIRUS: esperti o dittatura sanitaria?

Ormai gli Esperti ci hanno preso gusto.
E del resto non hanno mai avuto un momento così favorevole: i politici, i giornali e le televisioni di tutto il mondo hanno dipinto e narrato il Coronavirus come il Nemico Invisibile.
I popoli presi dalla paura della Morte si sono lasciati segregare in casa, hanno accettato di non essere vicini ai propri cari che morivano da soli….non li hanno accompagnati neanche nell’ultimo saluto con il funerale...e non da ultimo hanno accettato di portare un simbolo, come segno di sottomissione alla dittatura sanitaria: la mascherina.
L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) continua a regalarci “perle” a cadenza settimanale.
Tutto ciò che i Medici in prima linea hanno scoperto e messo in atto (tanto che ormai le Terapie Intensive sono vuote e di fatto non si muore più per Coronavirus) sono stati regolarmente bocciati dagli Esperti Aifa.
Hanno ragione? Tengono così tanto alla nostra salute?
Leggiamo:
26 maggio 2020: AIFA sospende autorizzazione all’utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento del COVID-19 al di fuori degli studi clinici
Questa la motivazione: al momento attuale,nuove evidenze cliniche relative all’utilizzo di idrossiclorochina nei soggetti con infezione da SARS-CoV-2 (seppur derivanti da studi osservazionali o da trial clinici di qualità metodologica non elevata) indicano un aumento di rischio per reazioni avverse a fronte di benefici scarsi o assenti.
Ma uno studio pubblicato il 23 ottobre 2003 afferma che:
La clorochina / idrossiclorochina ha un profilo di tossicità ben studiato. L'uso lungo mezzo secolo di questo farmaco nella terapia della malaria dimostra la sicurezza della somministrazione acuta di clorochina agli esseri umani. L'uso di clorochina / idrossiclorochina nelle malattie reumatiche e nella profilassi antimalarica ha mostrato una bassa incidenza di eventi avversi durante la somministrazione cronica di questo farmaco per periodi fino a qualche anno…..Concludiamo che la somministrazione di clorochina / idrossiclorochina presenta una tossicità limitata e ben prevenibile e può quindi comportare un basso rapporto rischio / beneficio almeno quando viene utilizzato in condizioni potenzialmente letali
Dunque l’AIFA, ha deciso ieri che, da risultati di Trial di qualità non elevatal, l’uso dell’Idrossiclorochina per pazienti COVID-19 aumenta i rischi (mentre gli studi pubblicati su riviste scientifiche dicono nel 2003 che l’uso in cinquanta anni presentava una tossicità limitata e ben prevenibile) però può essere somministrata ancora tranquillamente ai pazienti pazienti con patologie reumatiche secondo le indicazioni del medico curante.
Nel frattempo in India il Ministero della Sanità ha consigliato il personale sanitario di prenderla come profilassi anti-Covid.







martedì 26 maggio 2020

CORONAVIRUS: Cosa succede agli alti papaveri della nostra classe Medica?

Possibile che abbiano sbagliato quasi tutti a curare le persone con Coronavirus per Polmonite Interstiziale e non si sono accorti delle centinaia di morti per Microembolia Polmonare?

Possibile che non ricordino il famoso giuramento di Ippocrate? “GIURO di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza…”
“GIURO di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente”.

Possibile che abbiano scordato che in caso di dubbio l’unico mezzo per accertare le cause di morte, non hanno fatto le Autopsie? “I morti parlano, con le autopsie, si potrebbero scoprire molte cose".

Ecco un breve filmato di un Medico tedesco di Amburgo che fa le autopsie….

E sotto una lettera aperta di Medici (di base) che chiedono di poter effettuare le Autopsie.



Cristoforo Pomara è il più giovane ordinario di Medicina legale d’Italia, dirige l’Isituto di Medicina legale di Catania ed è l’autore di un trattato di tecniche autoptiche forensi studiato in tutto il mondo. "Ci stiamo organizzando contro il lockdown della scienza. Siamo una trentina. Medici legali e anatomopatologi biochimici, anestesisti e clinici medici di Foggia, Trieste, della Sapienza di Roma, Catania, Messina e Torino. Abbiamo deciso di fare da soli, visto che lo Stato non vuole utilizzare le nostre conoscenze", afferma al Corriere della Sera.

"Stiamo collezionando le autopsie fatte nei nostri rispettivi istituti, che sono poche e quasi tutte ordinate dall’autorità giudiziaria. Mettiamo assieme gruppi di ricerca, informazioni preziose, stiamo attentissimi a quello che pubblicano gli altri scienziati nel mondo e studiamo i tessuti sotto varie forme: le loro alterazioni, la biochimica, la patologia molecolare...".

I finanziamenti?"Finora è stato autofinanziamento, adesso ha deciso di darci una mano una fondazione catanese. Fra noi ci stiamo dividendo i compiti a seconda del tipo di laboratorio di cui disponiamo e dei contributi che possiamo dare. Lo scopo è cercare di capire il più possibile su questo virus, più studi i tessuti più puoi intervenire meglio e velocemente".

Perché in Italia le autopsie non si fanno?"Perché c’è questa circolare del ministero della salute che dice espressamente “non si dovrebbero fare” e in sostanza questo vuol dire che chi ordina di farle, cioè direzioni sanitarie e magistrati, si assume la responsabilità in caso di contagio fra i medici. Quindi le dispongono in pochissimi. So che ne hanno fatte alcune a Bergamo, a Milano. Vorrei ricordare che il nostro sistema prevede l’obbligatorietà dell’autopsia a fini diagnostici quando non si conosce esattamente la causa della morte".

Per i pazienti infetti morti nelle rianimazioni si è parlato quasi sempre di polmonite."Ma non si muore così in tanti di polmonite nelle rianimazioni! Tanto che quando a Bergamo hanno fatto le prime autopsie hanno realizzato che più pazienti erano deceduti a causa di trombosi e che la polmonite era una conseguenza della formazione dei trombi. Il passaggio successivo è stato ipotizzare il coinvolgimento dei vasi sanguigni. Insomma: un passo alla volta si può fare molta strada nelle conoscenze cliniche e quindi nella terapia".

E invece la prima circolare che scoraggiava le autopsie è stata ripubblicata anche a maggio."Sembra incredibile ma è così. Io dallo Stato mi aspetterei che si chiedesse: di cosa sono morte tutte quelle persone? Mi aspetterei che dicesse: studiamoci bene tutto, preveniamo eventuali ricadute. I morti parlano, come si dice. È successo per Ebola, per l’Aids: le autopsie hanno fatto la differenza, sono fondamentali per cercare le risposte giuste".

Però il ministro diceva nella circolare che si potevano fare in sicurezza con le sale di biocontenimento."Benissimo, e allora facciamole queste camere di biocontenimento. Stiamo spendendo una montagna di soldi per fronteggiare il virus. Ognuna di quelle sale costerà al massimo 50 mila euro, non è una spesa impossibile. Ne basta una per ogni capoluogo di provincia".

Secondo lei saremmo ancora in tempo?"Certo. Siamo in tempo a fare tutto. Facciamo come hanno fatto i tedeschi che sono diventati i top mondiale nelle pubblicazioni scientifiche sui risultati degli esami autoptici. Ad Amburgo, che è capofila di questi studi, le autopsie sono obbligatorie. Vogliamo dire che forse è anche per questo impegno che la Germania conta meno vittime dell’Italia?".

Quindi se lei potesse sciogliere il nodo qui e adesso che cosa farebbe?"Io come ricercatore — e con me il nostro gruppo dei 30 medici legali che le dicevo prima — chiedo a mani giunte di rivedere questa circolare e mettere i ricercatori nelle condizioni di poter studiare la fisiopatologia della morte, cioè la catena della morte. Se potessi fare un appello mi spingerei anche un po’ oltre». In che senso? «Chiederei una deroga al divieto di mostrare i congiunti ai parenti. Perché non poterli vedere e salutare un’ultima volta? È straziante quello a cui abbiamo assistito: lunghi ricoveri in solitudine e poi niente funerali, nessun addio. Noi medici legali possiamo sterilizzare il cadavere e renderlo alla famiglia per un ultimo saluto, senza contatti. Nessuno lo sa ma perfino l’Oms ha scritto che tutto questo è possibile".
                                                                                                               da AffariItaliani


lunedì 25 maggio 2020

CORONAVIRUS: chi ne beneficia?

Con il lockdown forzato in quasi tutto il mondo, la maggior parte delle attività economiche hanno subito danni incalcolabili. Come non parlare della maggior parte dei lavoratori, che già poveri, ora perderanno anche il lavoro.

In questo scenario devastante le grosse società, che già conoscevamo impegnate nel mondo dell’E.Commerce, hanno tratto grossi benefici. Ci riferiamo al cartello GAFA acronimo di Google, Apple, Facebook e Amazon.

Oltre queste aziende stra conosciute, ve ne sono altre che sono riuscite a trarne benefici, come:

ZOOM

La società californiana di teleconferenze Zoom ola in borsa e vale più delle sette maggiori compagnie aeree. La pandemia sta offrendo infatti uno spaccato sulla realtà attuale. Da una parte i servizi di supporto allo    smart working come le piattaforme di condivisione, Zoom su tutte, che hanno rappresentato l’alternativa alla chiusura delle aziende, assicurando riunioni e meeting. Dall’altra il declino del trasporto aereo, inevitabile visti gli effetti del virus sul turismo.

PRODUTTORI ARMI

I soldi per la ripartenza? Il comune di Bergamo li assegna a chi produce armi, ma non alle piccole imprese. Nella città simbolo della pandemia da Covid-19 in Italia, con migliaia di morti nelle bare stipate sui carri armati, il Comune di Bergamo che fa? Lancia un bando pubblico-privato in partnership con Intesa SanPaolo per la ripartenza economica del territorio: 30 milioni di euro, di cui 10 a fondo perduto. Ma tra le società a cui questi fondi sono destinati risultano i codici ATECO di aziende che fabbricano armi ed esplosivi. Il tutto con il patrocinio di CESVI, onlus che si batte da anni per i diritti umani. Non solo: Francesca Nava ha anche scoperto che a una piccola impresa dell’artigianato locale, oggi sull’orlo del fallimento, è stato risposto che non aveva i requisiti per attingere a quei soldi. La ripartenza della Bergamasca val bene la produzione di armi ma non il sostegno a una piccola azienda come la loro.

PRODUTTORI SEXBOT

Janet Stevenson, il proprietario della compagnia di bambole, ha dichiarato: "Abbiamo molti prodotti in stock, ma non possiamo lavorare abbastanza velocemente per stare al passo con la domanda"..
Un recente studio ha predetto che, nel 2045, un giovane su dieci farà sesso con un robot.
Tutto è studiato nei minimi dettagli perchè sia il più umanoide possibile, dai capelli, alla forma del corpo al colore e alla morbidezza della pelle. Chiaramente, i modelli più avanzati, che sono oggi venduti da un’azienda americana, RealDoll, sono personalizzabili fino nei più piccoli particolari (perfino il colore dello smalto!).
Il sexbot è in grado di memorizzare conversazioni o avvenimenti, tipo se preferite la pizza o un hamburger, avere espressioni e movimenti facciali coerenti con le emozioni ( si può sentire battito cuore oltre che il respiro) fino ad essere in grado di percepire in che ambiente si trova per poter adattare il suo comportamento.

INPS

Si potrebbe persino ipotizzare (ma è solo fantascienza) che qualcuno, ai vertici dell’Istituto abbia pensato di risolvere l’annoso problema delle pensioni riducendo la platea degli aventi diritto al trattamento di quiescenza. La strage degli anziani permetterà di riassestare i bilanci dell’ Ente Pensionistico.



 






domenica 24 maggio 2020

CORONAVIRUS: niente va così male che non possa andare peggio

In questo video, Paolo Barnard intervista il dottor Simon Wain Hobston, capo struttura del reparto di retrovirologia molecolare dell'Istituto Pasteur di Parigi.

Gain-of-function è il nome che si dà al lavoro operato dagli scienziati per la manipolazione di materiale genetico dei virus, per renderli sempre più aggressivi o per capire come farli passare dall'animale all'uomo.

Insomma nei laboratori c'è la possibilità di manipolare al peggio qualsiasi virus.

Inoltre scopriamo che le fughe di virus pandemici dai laboratori sono quasi all'ordine del giorno, ed è spesso solo fortuna che non ci siano state stragi.

                                  

venerdì 22 maggio 2020

LOMBARDIA: decessi Covid 4 volte quella degli Svedesi.

Se avessimo una Informazione corretta, avremmo dovuto leggere questo articolo :

Daily Telegraph:

CORONAVIRUS: La pandemia, i decessi.

La Svezia che non ha applicato un lockdown totale come le altre nazioni europee, ha una mortalità di 384 persone ogni milione di abitanti.

Le altre nazioni europee che hanno applicato il lockdown hanno una mortalità più alta che varia da 803 a 421 persone per milione di abitanti.

Lo schema sottostante raffigura Nazioni, popolazione, numero casi positivi al Covid 19, numero morti totali e infine il numero di morti per milione di abitanti (per poter fare un paragone significativo.

Anche il Brasile che a tutt’oggi non ha adottato restrizioni, è il paese (ripeto fino ad ora) meno colpito.

Ma evidentemente ai nostri Editori, ai nostri Politici, scrivere e pubblicare queste notizie di come stanno i fatti rappresentati dai crudi numeri non piace.

Così, dopo aver pensato e ripensato con l’aiuto di Epidemiologi compiacenti, viene escogitata la narrazione della statistica dei morti giornalieri per milione di abitanti….e negli ultimi sette giorni. Così da questa strana combinazione di numeri che non serve a porre domande o chiarire nessuna decisione presa, si può screditare il modello Svezia.

Ecco così titoli e titoli di giornali:

Negli ultimi 7 giorni la Svezia ha avuto 6,08 decessi per milione di abitanti al giorno. Questo, è il più alto del mondo, al di sopra del Regno Unito, del Belgio e degli Stati Uniti, che hanno rispettivamente 5,57, 4,28 e 4,11.

Questa narrazione della realtà piace moltissimo, non solo agli Editori dei giornali e Televisioni, ma anche ai politici nazionali e a quelli della Lombardia come Sala e Fontana.

Con un colpo di magia si cancellano i dati dei decessi della Lombardia e non si confrontano con quelli svedesi. Altrimenti si sarebbe dovuto scrivere che il modello Lombardo (con la sanità migliore del mondo?) che ha attuato il blocco totale, ci ha incarcerato per oltre due mesi e che se la prende con dei ragazzi che passeggiano sui Navigli, ha avuto 15786 morti ovvero 4 volte tanto quelli della Svezia, 3925.

Con lo stesso numero di abitanti il nostro modello lombardo è riuscito a quadruplicare i morti della Svezia!!!

Ma di questo non è bene parlarne!






giovedì 21 maggio 2020

CORONAVIRUS: l'esecuzione del Tampone, secondo l' Istituto Superiore di Sanità, era sbagliato. Quanti falsi negativi non sono stati curati, e non isolati?

Se non bastava Conte, che sembrava uno scolaretto che non aveva mai aperto il libro, confondendo così le tre T con un’indagine Sierologica a Campione, ecco assistiamo alla super figuraccia dell’Istituto Superiore alla Sanità.

Dava indicazioni sbagliate su come eseguire e quando eseguire i Tamponi.

Sono queste le cause principali dei tanti falsi negativi al Covid, anche con polmoniti conclamate.

E che i falsi negativi siano più di quanto si immagini lo rivela uno studio della prestigiosa Johns Hopkins School of Public Health, che tra i tamponi eseguiti al quinto giorno dall' infezione ha scoperto ben il 38% di falsi negativi, percentuale che scende al 20% all' ottavo giorno, che è quello consigliato dagli autori dello studio per eseguire il test.

Tutto il contrario di quello che raccomanda uno degli indicatori del monitoraggio epidemiologico a cura di Iss e Ministero della salute, che invece punta a un' esecuzione entro tre giorni.

Ma il problema non è solo quando ma anche come si fanno.

A svelare il giallo dell' errato rapporto dell' Iss, numero 11 del 7 aprile è il Professor Gaetano Libra, otorino laringoiatra con una lunga carriera alle spalle presso l' Ospedale Maggiore di Bologna. «In quel testo -spiega- si indica una posizione verticale obliqua del tampone, anziché orizzontale rivolta in direzione del canale uditivo, come dovrebbe essere.

Con il rischio che, eseguito in questo modo, il tampone non raggiunge la zona dove si raccolgono muco e secrezioni nei quali va ricercato il virus. Inoltre in questo modo c' è il serio rischio di lesioni al cervello e al bulbo olftattivo».

Gli esperti dell' Iss in effetti se ne accorgono e il 17 aprile pubblicano con lo stesso numero e la sigla Rev il rapporto con le istruzioni corrette. Ma non cancellano il primo, che quando si vanno a ricercare nel web le istruzioni sul test diagnostico compare puntualmente sullo schermo, dove è invece difficile trovare il documento corretto.


Indicazione sbagliata 
 Indicazione corretta il 17 aprile (dopo ben 8 settimane primo caso)























mercoledì 20 maggio 2020

CORONAVIRUS: i nostri politici non capiscono l' A,B,C figurarsi le tre T

Il giornalista chiede a Conte (il 16 maggio) del programma delle tre T.

E il Presidente del Consiglio che dal lontano 31 gennaio che aveva dichiarato “lo stato di emergenza” risponde Toma x Roma.

Risponde che partiranno a breve i Test Sierologici, indagini sierologiche per le persone selezionate per il campione statistico rappresentativo di tutta la popolazione italiana….

O forse non ha mai letto la strategia delle tre T


Intervista all'epidemiologo italiano Vespignani, che opera negli Usa che spiega il suo cavallo di battaglia, le tre T.
“Testare”, “tracciare” e “trattare”.
Esatto. Noi ormai siamo in una fase in cui non conta solo dove ti trovi – il livello dei contagi ad esempio – ma quello che fai.
Cominciamo con il testare.
Tamponi e test, purché omologati. Serve un esercito. Serve una determinazione ossessiva e spietata. Io in Italia oggi questo esercito non lo vedo.
In Veneto, forse?
Il Veneto sta diventando un ottimo modello. Proprio perché sono partiti dalla prima T.
Passiamo alla seconda.
Tracciare. Che poi significa poter “Isolare”. Appena sei positivo c’è qualcuno che ti chiama e ti chiede: “Quante persone hai visto? E chi sono?”. E poi si chiamano, si isolano e si seguono anche quelli.
Ma c’è qualcuno che ci si sta avvicinando?
In Cina, in Corea a Hong Kong. In Germania. Bisogna risalire tracciando. E spiegare: “Anche se stai bene come un pupo, se hai avuto contatti con l’infetto te ne stai a casa due settimane, meno i giorni che sono passati dal tuo contatto”.
Non sempre quindici, dunque? E perché?
Siccome non va dimenticato che tutto questo ha un costo sociale enorme, se il contatto è avvenuto dieci giorni fa e sei negativo devi essere isolato solo cinque giorni.
E poi?
Poi li devo monitorare, misurare. E ti devo assistere. Al momento giusto, se sei negativo puoi uscire.
Molti si chiedono se si possa fare in paesi come il nostro.
Eh no! Qui mi incazzo.
Professor Vespignani!
Ma queste cose sono state fatte in Congo, quando abbiamo combattuto contro Ebola!
Lei ha monitorato anche quella epidemia?
Noi abbiamo costruito i modelli per il Congo e, le autorità congolesi li hanno implementati anche in zone di guerra! Si può fare in Congo e non si può fare a Milano?
Quali altri modelli avete costruito?
Abbiamo lavorato su Zika, in Sud America, e nelle zone del sud degli Stati Uniti. Poi con la Pandemia influenzale del 2009. Calibrato i modelli sulla SARS.









martedì 19 maggio 2020

CORONAVIRUS: lo stato ci vuole morti?

Per una settimana-10 gg della crisi Coronavirus, l’AIFA ha autorizzato e promosso (senza nessuna sperimentazione) l’uso per via endovenosa dell’interferone, farmaco nel cui bugiardino è chiaramente indicato il carattere potenzialmente letale dell’iniezione endovenosa anziché intra-muscolare.

Solo dopo rapporti di individui sottoposti al trattamento che morivano come mosche, l’AIFA ha ritirato la raccomandazione/autorizzazione.

Ora chiede la preventiva sperimentazione alla terapia del Plasma, che viene praticata agli ospedali di Mantova e Pavia, e che guarisce i pazienti.

E come se non bastasse sceglie l’ospedale di Pisa, che non ha trattato nessun paziente con il Plasma, come ospedale di riferimento per la sperimentazione.

Una domanda a questo punto è d’obbligo: ma l’AIFA e il Ministero della Salute, vogliono che i pazienti guariscano da Coronavirus o vogliono che muoiano?





domenica 17 maggio 2020

OMS: come si dichiara una falsa Pandemia


Ecco come l'OMS ha annunciato o creato delle Pandemie (anche false).





Ora con più attenzione riguardate il video al minuto 3,46 e poi al minuto 23,26.

Potrete notare che all'annuncio della Pandemia i giornalisti sono numerosi, elettrizzati...quasi euforici.

Mentre alla fine della Pandemia i giornalisti sono pochissimi. Come mai?

Una semplice spiegazione, certo ce ne possono essere molte altre, è quella di seguire il finanziamento delle Tv e dei giornali. Ed ecco spuntare. come il coniglio dal cappello, il noto filantropo Bill.

Che ci sia un nesso?

“La Gates Foundation sovvenziona, in misura centinaia di migliaia e spesso milioni di dollari, imprese mediatiche come NBC Universal, Al Jazeera,BBC, Viacom (CBS, tv satellitari nel mondo, ma anche Paramount) e Participant Media…. Sia Gates che la Gates Foundation sono azionisti con grosse quote in Comcast [il titano della tv via cavo,telefonia e internet], che è il principale investitore in Buzzfeed [gigante del web] e Vox, nonché la società madre di MSNBC e NBC News: quest’ultima ha collaborato con Gates e altri noti esperti dell’istruzione come Exxon e University di Phoenix Online per la settimana scolastica “Education Week” della scuola charter. ” E che dire dei finanziamenti ai giornali:nel 2014 la Guardian News Media Limited (l’editrice del giornale) ha ricevuto dalla Gates Foundation una donazione di 5,69 milioni di dollari”.

Aggiungiamo dunque il Guardian a Le Monde fra gli “autorevoli” quotidiani che Gates paga e di cui, dunque, influenza la linea più tutti gli altri, soprattutto quelli americani.

Questa interessante rivelazione è fornita da FAIR (Fairness and Accuracy in Reporting, ossia “Onestà e precisione nel giornalismo”), un gruppo che controlla criticamente i media. (https://fair.org/ )



















giovedì 14 maggio 2020

OMS, EPIDEMIE, MEDIA, VACCINI, FINANZA, POTERE...il cerchio si chiude.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, è finanziata dai 194 Paesi membri con contributi fissi in base al Pil, e da contributi volontari. Questi ultimi, che rappresentano la parte più consistente, provengono anche da una moltitudine di soggetti privati: parliamo di 4,6 miliardi di dollari su un budget complessivo di 5,6. Il primo contribuente sono gli Stati Uniti che versano in totale 893 milioni di dollari. Al secondo posto troviamo Bill e Melinda Gates con oltre 600 milioni, al terzo il Regno Unito con quasi 400, al quarto Gavi Alliance (di Bill Gates) con 370, poi il Rotary Club, il National Philantropic Trust e la Cina è al 14esimo posto con 85,8 milioni.

Di fatto l’Oms gestisce il 20% del suo budget, perché il resto sono progetti specifici decisi dai privati. Progetti selezionati dai donatori, che non sempre collimano con la pianificazione dell’organizzazione, né con le esigenze prioritarie dell’agenda internazionale della salute.
Dunque l’OMS lancia l’allarme di nuove epidemie, malattie potenzialmente letali.
I Media, legati al finanziamento della pubblicità, riprendono e amplificano i report dell’OMS.
Se i messaggi dei Media non sono presi seriamente in considerazioni….ecco che entra in partita Ferguson dell’Imperial College di Londra, con profezie “catastrofiche” circa la mortalità della situazione.
Ma guarda un po': Neil Ferguson e il suo gruppo di studio dei modelli all’Imperial College, oltre ad essere sostenuto dall’OMS, ricevono milioni dalla Fondazione Bill & Melinda Gates. Ferguson dirige il consorzio per la previsione dell’impatto sui vaccini, che elenca come finanziatori la Bill & Melinda Gates Foundation e la GAVI, la società di vaccini sostenuta da Gates .
Dal 2006 al 2018 la Gates Foundation ha investito ben $ 184.872.226,99 in operazioni di studio dei modelli epidemici dell’Imperial College di Ferguson .
In particolare, la fondazione Gates ha iniziato a riversare milioni nell’operazione di modelli di Ferguson ben dopo che la sua catastrofica mancanza di accuratezza era nota (nel 2005, affermò che fino a 200 milioni di persone in tutto il mondo sarebbero state uccise dall’influenza aviaria o H5N1. All’inizio del 2006, l’OMS aveva collegato solo 78 decessi al virus; nel 2009 affermò che l’influenza suina o H1N1 avrebbe probabilmente ucciso 65.000 persone solo nel Regno Unito. Alla fine, l’influenza suina causò la morte di 457 persone) portando alcuni a suggerire che Ferguson è un’altra operazione di “scienza a noleggio”.
Ma nel caso non bastasse, ancora ecco che alla Fondazione Bill & Melinda Gates, vien data la possibilità di scrivere e farsi pubblicare direttamente da riviste scientifiche mediche prestigiose: New England Journal of Medicine del 28 febbraio.


La Fondazione Bill & Melinda Gates poteva restar fuori dal giro degli affari dei vaccini, stimato in 35 miliardi di dollari? Certamente NO (Moderna, Gavi etc).
Secondo Cnbc, per ogni dollaro investito in vaccinazioni nei 94 Paesi al mondo con il reddito pro capite più basso, il ritorno netto è di 44 dollari. Il business dei vaccini paga quasi sempre un dividendo altissimo. Talmente alto da giustificare anche investimenti apparentemente a fondo perso e meramente filatropici:
Bill Gates: investire nell’accesso ai vaccini dà un ritorno economico di 20 a 1.
Ed infine il Potere, per chiudere il cerchio.
Il premier Conte, ha ricevuto nel pomeriggio una telefonata dal fondatore di Microsoft, miliardario filantropo, assai attivo sul fronte della lotta al Coronavirus al punto di finanziare la ricerca sul vaccino.
Quando mai un privato cittadino può telefonare al nostro Presidente del Consiglio?
Ormai Bill Gates è trattato come un capo di Stato, non un uomo d’affari.
E non solo all’Oms, anche al G20.








 


BASSETTI: e questo sarebbe un buon ministro?

  Ma come? Da aprile 2020? Ma non c'era il protocollo della Tachipirina e Vigile Attesa del ministero della Salute? Ma non eri tu che ca...