martedì 24 aprile 2018

La grande Stampa italiana: strumento perfetto di disinformazione di massa.

Per un giorno gli italiani, sono inorriditi dalla lettura della giovane pakistana - Sana - che si era innamorata di un italiano, e per questo era stata sgozzata da padre e fratello. Tutti i giornali cartacei italiani, a parte poche eccezioni, ne riportavano la foto in prima pagina.
E i giornalisti, riprendendo le dichiarazioni anche di qualche politico scrivevano:
Questa inciviltà razzista deve essere messa al bando in Italia. E bisogna che questo eclatante e drammatico femminicidio diventi la prima notizia per tutti. Mentre invece alcuni hanno una indignazione a fasi alterne e, in questo caso, non avranno il coraggio di denunciare le aggravanti razziste che caratterizzano questo crimine orrendo''. Poi l'affondo della Meloni: "Da queste 'culture' che piacciono tanto alla sinistra non abbiamo niente da imparare. Un pensiero commosso per Sana e per tutte le vittime di un fondamentalismo tribale che considera la donna un essere inferiore all'uomo, da uccidere come fosse carne da macello".

Ma stranamente una tale notizia non veniva riportata in prima pagina dagli altri giornali europei. Come non era riportata neanche dai quotidiani pakistani in lingua inglese e neanche dal sito del Congresso Cristiano del Pakistan ( che parlava di una giovane bruciata, ma non di Sana). E neanche nemmeno i siti di informazione di Gujrat, confermavano l’omicidio, tanto meno i due fermi».

Poi nel tardi pomeriggio di domenica alcuni giornali iniziano a scrivere che Sana sarebbe morta per infarto.

Insomma tutto ció che sembrava assolutamente vero da sabato pomeriggio, pubblicato in prima pagina domenica mattina,  non era piú cosí tanto vero....anzi forse era una notizia tutta da verificare.

Ecco di fronte a notizie dubbie, viene da chiedersi perché la stampa, i giornalisti non adottano un comportamento etico molto basilare: si scrive di ció che succede e che ha riscontri oggettivi, non si scrive di ipotesi, spacciandoli come fatti avvenuti e verificati.

A meno che l´obiettivo della grande stampa italiana era veicolare i sentimenti di noi cittadini, intenti a digerire la "trattativa stato mafia con tutti i risvolti politici del caso e di Berlusconi in particolare, contro altri popoli, altre culture che accettano persino lo "sgozzamento" di una figlia, di una sorella. 

Insomma la stampa italiana, non é affatto un cane da guardia della democrazia. Questo è il ruolo che dovrebbe svolgere in una società democratica, secondo una formula ripetutamente utilizzata, con lessico anglosassone, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. L’immagine è ricca di indicazioni. Il buon cane da guardia gira libero attorno alla casa, orecchie tese e naso al vento.
E abbaia, anche più forte del necessario e qualche volta deve mordere.






Nessun commento:

Posta un commento

BASSETTI: e questo sarebbe un buon ministro?

  Ma come? Da aprile 2020? Ma non c'era il protocollo della Tachipirina e Vigile Attesa del ministero della Salute? Ma non eri tu che ca...