martedì 20 marzo 2018

Se la Lorenzin ora si preoccupa, noi forse no.

Oggi, 19 marzo 2018, a 15 giorni dalle elezioni (quando il suo gruppo petaloso ha avuto voti da prefisso telefonico) la Lorenzin, ministro della Salute ancora in carica, di dice preoccupata: “Io ritengo che i 5 stelle, in base al loro programma, sulla sanità siano poco conciliabili con un servizio sanitario nazionale universalistico considerando che il reddito di cittadinanza va finanziato".
Ma la Lorenzin, ministro della Salute dov´ era quando il governo Gentiloni, ha approvato a dicembre la legge di bilancio? E come mai non era preoccupata della legge  approvata?
Ecco quanto prevede la legge: per il 2018 il finanziamento del Servizio Sanitario è pari a 114 miliardi di euro, 1 mld in più rispetto al 2017. L’aumento di 1 miliardo è sbandierato dal Governo come segno di attenzione alla sanità, ma si tratta di una cifra inferiore alle maggiori spese già imposte alle regioni: il rinnovo dei contratti e delle convenzioni è stimato valere circa 1,3 miliardi, cui si aggiunge il taglio di 604 milioni per coprire il gran rifiuto delle regioni a statuto speciale a partecipare al risanamento della finanza pubblica. Restano inoltre da quantificare i mancati introiti per le procedure transattive sul pay back farmaceutico a causa del contenzioso in atto. La strategia è quindi chiara: i tagli o i maggiori oneri sono decisi fuori dalla manovra di Bilancio, cosicché la manovra può essere dichiarata priva di tagli. E così continua il processo di erosione delle risorse messe a disposizione del Ssn.
Per la verità, le regioni a statuto ordinario dovranno affrontare anche altre restrizioni: dovranno infatti garantire un concorso alla riduzione del debito di 2,2 miliardi e una riduzione delle spese per 300 milioni...
Insomma la Lorenzin ministro, ha avvallato nei fatti, una strategia di depotenziamento strisciante del servizio sanitario nazionale.
E oggi che deve lasciare la "poltrona" e´ preoccupata...possiamo capire che perdere privilegi sia una bella preoccupazione.
Se invece dovesse essere preoccupata anche per il Servizio Sanitario, noi ne siamo sollevati, vista la strategia di depotenziamento strisciante imposta al servizio sanitario nazionale. 


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