domenica 18 marzo 2018

Quando l´Evasione Tributaria, viene direttamente dall´alto dei Palazzi.

Evasione di Iva, Ires e Irap, omessa fatturazione di operazioni imponibili quantificate come “prestazioni esenti”, imposte sugli acquisti detratte indebitamente. Sotto l’occhio non proprio vigile del Ministero dell’Istruzione, al centro di supercalcolo di Cineca qualcuno ha sbagliato i calcoli: il consorzio degli atenei italiani avrebbe omesso di versare una montagna di imposte, tante che l’Agenzia delle Entrate gli ha mosso una contestazione da 60 milioni di euro (sanzioni incluse). Una cifra da capogiro dovuta soprattutto ai mancati versamenti tra il 2011 e il 2015 delle imposte sulla quota di contributi ricevuti annualmente dal Miur (Ministero dell´Istruzione, dell´Universita´ e della Ricerca) proprio per i “servizi di supercalcolo”.
Tre sono per ora le contestazioni, per periodi diversi: c’è un giudizio pendente in fase di appello davanti alla Commissione Tributaria provinciale dell’Emilia relativo al solo 2011 per 4,3 milioni, c’è poi un tentativo di accertamento con adesione per il periodo di imposta 2012 per 21,1 milioni di euro, ma soprattutto c’è una verifica sui successivi periodi dal 2013 al 2015 per i quali l’Agenzia delle Entrate non ha ancora notificato i relativi avvisi di accertamento per altri 28,5 milioni. La contestazione tributaria si trascina dietro una potenziale notizia di reato da far tremare i polsi ai legali rappresentanti (“dichiarazione infedele”, reclusione da 1 a 3 anni) e il rischio per gli amministratori di essere chiamati a rispondere per danno erariale. Il punto è come uscire dall’incubo di cui sono informati da tempo il Ministero della Pubblica Istruzione, 70 atenei consorziati e 5 enti di ricerca. 

Se questi sono i presupposti come sperare di ridurre, azzerare l´Evasione?



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