venerdì 23 marzo 2018

Per un punto Martin perse la cappa. 1) Espresso; 2) Mancini; 3) Don R. Pandolfi

Gruppo Espresso
giugno 2017: De Benedetti nel lasciare la presidenza GEDI al figlio Marco: "Ringrazio i giornalisti, il management e tutti i collaboratori che hanno contribuito a rendere il Gruppo punto di riferimento culturale e civico per il paese".
marzo 2018: I finanzieri sono entrati nelle sedi della Gedi – il gruppo che oggi edita La Stampa.Repupplica e l´Espresso - di cui è presidente onorario Carlo De Benedetti, presidente il figlio Marco – e della Manzoni Spa, la concessionaria di pubblicità del gruppo editoriale, per acquisire documentazione relativa al prepensionamento concesso, secondo la Procura senza averne diritto, ad alcuni dirigenti di nove società del gruppo. Il punto è questo: il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Francesco Dall’Olio sospettano che per far ottenere il prepensionamento, ossia il riposo anticipato, ad alcuni dirigenti che non avevano accesso al beneficio, siano stati utilizzati alcuni escamotage come il demansionamento a quadri o i trasferimenti. Da ciò la presunta truffa di milioni di euro. Le contestazioni riguardano fatti dal 2012 a oggi.

Mancini, gran politico di Calabria
Conteggi, riconteggi, contestazioni, colpi di scena, ribaltoni. Ci sono volute oltre due settimane per definire con certezza gli eletti calabresi in Parlamento e il risultato lascia l’amaro in bocca  a Mancini: e´ stato trombato due volte. Non e´ stato eletto al parlamento con la casacca del PD e non e´ stato ripescato neanche nel consiglio regionale, con la casacca di Forza Italia con cui si era presentato anni fa.
https://ildiariodigigi.blogspot.it/2018/02/una-buona-notizia-i-meridionali-non.html

Don R. Pandolfi parroco di Grandate
Alcune sue riflessioni durante una visita a Como, per delle Commissioni, dopo aver incrociato diverse persone che chiedevano l´ elemosina.
Esco dall’autosilo un po’ pensieroso. Pensieri brutti, forse.
Per esempio che molti,troppi, si approfittano del nostro essere cristiani e ci ricattano moralmente. Se non diamo l’elemosina ci sentiamo in colpa e così continuiamo a foraggiare parassiti, alcolizzati, sfruttati e sfruttatori.
Per esempio che non è dignitoso per una persona vivere di elemosina. E se lo fa per scelta non può avermi come complice delle sue scelte, che reputo sbagliate.
E che non tutti i mendicanti sono poveri. E che la maggior parte di loro, vista l’età, potrebbe tranquillamente andare a lavorare. Ma, si sa, qualcuno il lavoro non lo trova mai….Do uno sguardo a via Vittorio Emanuele, giusto per vedere, in zona farmacia, un uomo con cartello che chiede di essere sostenuto economicamente (non sarà per caso quello multato diverse volte dai vigili e che continua imperterrito a stazionare in quel posto, perchè le multe come fa a pagarle?) e mi avvio in piazza Verdi, giusto per osservare gli ultimi due africani venditori di libri, che abbordano due giovani turiste. Le ordinanze dei sindaci sono anche questo: un modo per provare a risolvere i problemi. Si potrà anche sbagliare, ma almeno ci si prova
E noi cristiani dovremmo tener presente che Gesù dobbiamo vederlo in tutti. Anche nei sindaci e nei vigili.
Non so se Don Pandolfi abbia ragione cristiana da vendere sui "questuanti", ma chiedere di vedere Gesu´ nel sindaco di Como, Landriscina, mi sembra completamente fuori luogo....a meno che non l´abbia visto esercitarsi a camminare sulle acque del lago!




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