domenica 25 marzo 2018

La marcia per le nostre vite, negli Stati Uniti.

C'è un'America in marcia contro le armi, contro la morte.
L'hanno chiamata La Marcia per le nostre vite. Circa 500 mila persone hanno sfilato nel centro di Washington e in molte città degli Stati Uniti. Dopo la strage di San Valentino quando un 19enne uccise 17 compagni di scuola con armi semi automatiche, in centinaia di migliaia chiedono che la politica prenda provvedimenti affinché episodi del genere non accadano più.
Negli Stati Uniti circolano oltre 270 milioni di armi da fuoco tra i civili, più di una per ogni adulto americano. E dopo un periodo di relativa stabilità, per il secondo anno consecutivo le morti per arma da fuoco sono in aumento. I dati diffusi dai Centers for Desease Control and Prevention, parlano di oltre 38mila vittime nel 2016.
Sono circa 10 milioni le armi presenti in Italia, secondo dati dell’Eurispes del 2008 «speriamo che almeno le autorità abbiano dati più aggiornati, perché il problema sta tutto lì, non sapere dove sono le armi e chi le ha in mano. L’Italia non è sicuramente uno dei paesi da far west in cui è facile entrare in un negozio e comprare un’arma. Le norme sono molto restrittive nel momento del rilascio, per ottenere il porto d’armi. 
Tuttavia, pur distanziandosi dagli Stati Uniti per numero di armi da fuoco detenute, secondo i dati delle Nazioni Unite l’Italia li segue con il triste primato di essere il primo paese del G8 per numero di omicidi commessi con arma da fuoco.
Del resto a Vicenza (10-12 febbraio) si e´ svolta la fiera delle armi HIT Show, l’unica manifestazione fieristica nei paesi dell’Unione Europea in cui vengono esposti tutti i tipi di armi e nella quale è consentito l’accesso ai minori”. Nell’Ue non c’è un divieto di legge sull’ingresso ai minori ma, ad esempio, la maggiore manifestazione di questo tipo, “IWA Outdoor Classic” di Norimberga, è riservata ai soli “operatori di settore” (non per cacciatori o sportivi) e vieta espressamente l’ingresso ai minori.
Ma i nostri politici (PD) a riguardo, sono rimasti in silenzio. Lo scorso 21 settembre, infatti, il consiglio comunale di Vicenza ha approvato all’unanimità una mozione che impegnava l’amministrazione (a guida Pd), in ragione della sua partecipazione azionaria in Ieg, “ad esercitare la sua preziosa moral suasion nei confronti degli organizzatori di Hit Show” proprio per evitare che i minori possano “maneggiare pressoché indisturbati le armi esposte”. Da settembre ad oggi, però, nulla è avvenuto. 


 





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