lunedì 26 febbraio 2018

Opere inutili: le facciamo. Opere strategiche: no. Non ci sono soldi.

TAV: 30 anni di analisi semplicistiche e  bugie.
I fatti da documenti di associazioni economiche ufficiali (e non NO-TAV)
1991 Pininfarina “Il collegamento con traforo sotto Moncenisio e´ una necessita´ vitale per tutta l´economia italiana”.L´attuale linea Torino-Lione e´ quasi satura.Treni alta velocita´ Subito o sara´ tardi.
Nel lontano 2011 in Francia una commissione di politici esperti nel presentare un rapporto finale sui trasporti, rovescio´ le priorita´ di intervento. La TAV Torino-Lione, non venne classificata prioritaria. Il rapporto indicava che si doveva dare la priorità ai nodi e alle infrastrutture per il trasporto dei pendolari nelle grandi aree urbane. E ancora: l’ammodernamento e la manutenzione straordinaria sono più importanti della costruzione di nuove linee.

Nel 2014 su lavoce.info P Beria, R Grimaldi e F Ramella scrivono a chiare lettere: Le grandi opere non solo costano tanto, ma sono spesso inutili. Per giustificarle ci si affida a previsioni di aumento del traffico poco realistiche. Sono necessarie analisi costi-benefici terze, indipendenti e interamente riproducibili. Ma se è incerto il traffico totale, ancora più incerta è la quota effettivamente spostabile sulla nuova ferrovia, che potrebbe essere ben inferiore a quanto previsto. In termini più generali, se si conferma la decisione di procedere con l’opera nonostante il radicale cambiamento delle condizioni complessive, si rendono necessarie analisi ben più approfondite di una semplice estrapolazione di un trend storico.
Dopo anni di previsioni sbagliate, il governo confessa: “La Torino-Lione non serve a nulla, quindi la facciamo”. Previsioni spesa a carico di noi contribuenti italiani 3 miliardi e 580 milioni piu´ fondi europei che comunque paghiamo, in parte ancora noi.
Mentre per un´ opera strategica di collegamento tra Busto Arsizio e l´asse del San Gottardo, il governo non ha stanziato neanche 1 euro. Abbiamo mendicato agli Svizzeri, che hanno stanziato per noi 150 milioni di franchi svizzeri a fondo perduto, come qui sotto riportato.

28 gennaio 2014
È stato firmato questa mattina, a Berna,l’accordo tra la Consigliera federale, Doris Leuthard e il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, con il quale la Svizzera finanzierà parte dei costi per le opere di ampliamento previste in Italia per l’asse ferroviario del San Gottardo. Gli interventi, che la Confederazione ritiene talmente strategici da farsene carico, riguardano la realizzazione del corridoio 4 metri. L’obiettivo del Consiglio federale è quello di «permettere entro il 2020 la realizzazione di un corridoio ferroviario da quattro metri che parta da Basilea e raggiunga il Nord Italia passando per le gallerie di base del San Gottardo e del Monte Ceneri».

«Nell’accordo con l’Italia – precisa il Dipartimento – la Svizzera si impegna a versare un contributo a fondo perso di 120 milioni di euro (ca. 150 milioni di franchi) perl’ampliamento della sagoma di spazio libero sulla linea di Luino. La linea di Luino riveste una grande importanza per la politica elvetica di trasferimento del traffico. Essa collega infatti i terminal di Busto Arsizio, gestiti dall’azienda svizzera Hupac. I circa 40 milioni di euro (ca. 50 milioni di franchi) necessari per la tratta Milano-Chiasso saranno investiti dall’Italia. Tali fondi sono stati garantiti per decreto».






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