Seconda
parte
Dopo
18 anni, una Commissione parlamentare sull´ uranio impoverito ha
licenziato la relazione finale. Anzi due relazioni; la prima votata a
maggioranza da Scanu, deputato PD che non e´ stato ripresentato da
partito alle prossime elezioni, la seconda di minoranza presentata
dal deputato Pili.
Dalla
prima relazione si puo´ leggere e sentire dal filmato che: I
militari italiani impegnati in patria e nelle missioni all'estero
sono stati esposti a «sconvolgenti criticità» sul fronte della
salute e della sicurezza del lavoro, che hanno «contribuito a
seminare morti e malattie. Inoltre nel mirino della relazione il
«negazionismo» dei vertici militari e gli «assordanti silenzi
generalmente mantenuti dalle autorità di governo».
Dalla
seconda relazione, emergono accuse piu´ pesanti:
Omissioni
di Stato per nascondere la verità, la Difesa ha coperto per anni
omicidi plurimi e disastri ambientali".Il deputato parla di
"venti anni di responsabilità da parte dei vertici militari, ed
ha invitato il capo dello Stato ad "inviare un messaggio alle
Camere per spingerle a riconoscere il nesso causale automatico per le
vittime dell'uranio impoverito e per quelle malattie generate da
nanoparticelle e fattori simili contratti in teatri di guerra o aree
addestrative". Sarebbe, ha aggiunto, "un atto in grado di
sanare un contenzioso grave che lede il patto di lealtà tra lo Stato
ed i suoi uomini più esposti".
"Le
manipolazioni dimostrate impongono la trasmissione di questi atti
alle procure competenti perchè valutino l'apertura di fascicoli
d'indagine in modo da dimostrare che non esistono zone franche dove
lo Stato si ritrae per consentire di tutto e di più".
Ma
il mondo politico, ad incominciare da esponenti dello stesso Pd, non
e´ concorde neanche con la relazione approvata a maggioranza.
Le
accuse della Commissione d’inchiesta sono infondate”, e hanno
finalità “esclusivamente politiche ed elettorali”. Parola di
Nicola
Latorre, presidente della
commissione Difesa del Senato, che ha spiegato tutte le forti
perplessità nei confronti di una vicenda che rischia solamente di
gettare caos intorno alle Forze Armate.
Ma
le conclusioni a cui e´ giunta la Commissione sono state rispedite
al mittente dallo Stato Maggiore che in una nota spiega: Le Forze
Armate respingono con fermezza le inaccettabili accuse.
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