giovedì 8 febbraio 2018

Braccialetto elettronico Amazon: la realta´ supera le dichiarazione dei nostri politici

Alcuni giorni fa ha fatto scalpore il Braccialetto Elettronico di Amazon.
La nostra sfida è il lavoro di qualità e non il lavoro con il braccialetto” ha detto il premier Paolo Gentiloni..
Nel nostro paese c’è una regolazione per legge di tutti gli strumenti che ipoteticamente consentono i controlli a distanza. Se un’azienda intende utilizzare uno strumento con queste caratteristiche deve farlo nel rispetto della legge: ossia avere l’accordo con le organizzazioni sindacali o richiedere l’autorizzazione al ministero” ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
Stupito da cotanto zelo sindacale da parte di Gentiloni e Poletti nel difendere i lavoratori, spulciando qua e la ho trovato articolo che dice come la realta´ del lavoro in Amazon, ha gia´ superato le dichiarazioni di circostanza, politiche e da campagna elettorale, dei nostri beneamati politici, che per apparire sui giornali, sono diventati difensori dei lavoratori.

Il braccialetto elettronico di Amazon, per controllare i lavoratori non esiste. Non ancora.  Ma le sue funzioni le svolge già un altro device. 
Lo conferma  (a Lettera43.it) l'ufficio stampa del colosso dell'e-commerce: i dipendenti della logistica impegnati nei magazzini con funzione di "picker" «utilizzano scanner palmari per il controllo dell’inventario e per spedire gli ordini».Il punto su cui riflettere allora diventa proprio questo "scanner palmare". A quanto racconta una persona che ha avuto accesso ai magazzini di Amazon Italia, le mani dei dipendenti sono già libere. Quello che l'azienda chiama "scanner palmare" non sarebbe altro che una specie di smartphone posizionato sull'avambraccio del lavoratore tramite una polsiera che trasmette informazione a un sistema centrale grazie al bluetooth.
Lo stesso lavoratore avrebbe una sorta di pistola laser legata con velcro all'indice per leggere i codici a barre del pacco nel momento in cui lo si prende dagli scaffali e nel momento in cui viene lasciato sul bancale da cui poi viene smistato. Lo "sparo" - così si chiamano in gergo le letture a distanza del codice a barre - avviene premendo con il pollice un bottone. Il sistema poi conteggia quanti “spari” al minuto fa il dipendente e se la lettura avviene in maniera corretta. In uno dei magazzini in Italia lo smartphone ha un sistema di geolocalizzazione che ti tiene anche aggiornato sulla distanza che ti separa dal pacco. E, cosa ancora più inquietante, l'unità di misura scelta non sono né i metri né i passi, ma i secondi....



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