lunedì 25 maggio 2020

CORONAVIRUS: chi ne beneficia?

Con il lockdown forzato in quasi tutto il mondo, la maggior parte delle attività economiche hanno subito danni incalcolabili. Come non parlare della maggior parte dei lavoratori, che già poveri, ora perderanno anche il lavoro.

In questo scenario devastante le grosse società, che già conoscevamo impegnate nel mondo dell’E.Commerce, hanno tratto grossi benefici. Ci riferiamo al cartello GAFA acronimo di Google, Apple, Facebook e Amazon.

Oltre queste aziende stra conosciute, ve ne sono altre che sono riuscite a trarne benefici, come:

ZOOM

La società californiana di teleconferenze Zoom ola in borsa e vale più delle sette maggiori compagnie aeree. La pandemia sta offrendo infatti uno spaccato sulla realtà attuale. Da una parte i servizi di supporto allo    smart working come le piattaforme di condivisione, Zoom su tutte, che hanno rappresentato l’alternativa alla chiusura delle aziende, assicurando riunioni e meeting. Dall’altra il declino del trasporto aereo, inevitabile visti gli effetti del virus sul turismo.

PRODUTTORI ARMI

I soldi per la ripartenza? Il comune di Bergamo li assegna a chi produce armi, ma non alle piccole imprese. Nella città simbolo della pandemia da Covid-19 in Italia, con migliaia di morti nelle bare stipate sui carri armati, il Comune di Bergamo che fa? Lancia un bando pubblico-privato in partnership con Intesa SanPaolo per la ripartenza economica del territorio: 30 milioni di euro, di cui 10 a fondo perduto. Ma tra le società a cui questi fondi sono destinati risultano i codici ATECO di aziende che fabbricano armi ed esplosivi. Il tutto con il patrocinio di CESVI, onlus che si batte da anni per i diritti umani. Non solo: Francesca Nava ha anche scoperto che a una piccola impresa dell’artigianato locale, oggi sull’orlo del fallimento, è stato risposto che non aveva i requisiti per attingere a quei soldi. La ripartenza della Bergamasca val bene la produzione di armi ma non il sostegno a una piccola azienda come la loro.

PRODUTTORI SEXBOT

Janet Stevenson, il proprietario della compagnia di bambole, ha dichiarato: "Abbiamo molti prodotti in stock, ma non possiamo lavorare abbastanza velocemente per stare al passo con la domanda"..
Un recente studio ha predetto che, nel 2045, un giovane su dieci farà sesso con un robot.
Tutto è studiato nei minimi dettagli perchè sia il più umanoide possibile, dai capelli, alla forma del corpo al colore e alla morbidezza della pelle. Chiaramente, i modelli più avanzati, che sono oggi venduti da un’azienda americana, RealDoll, sono personalizzabili fino nei più piccoli particolari (perfino il colore dello smalto!).
Il sexbot è in grado di memorizzare conversazioni o avvenimenti, tipo se preferite la pizza o un hamburger, avere espressioni e movimenti facciali coerenti con le emozioni ( si può sentire battito cuore oltre che il respiro) fino ad essere in grado di percepire in che ambiente si trova per poter adattare il suo comportamento.

INPS

Si potrebbe persino ipotizzare (ma è solo fantascienza) che qualcuno, ai vertici dell’Istituto abbia pensato di risolvere l’annoso problema delle pensioni riducendo la platea degli aventi diritto al trattamento di quiescenza. La strage degli anziani permetterà di riassestare i bilanci dell’ Ente Pensionistico.



 






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